lunedì 7 ottobre 2024

Un panta rei chiamato "al di là del bene e del male".


"Al di là del bene e del male"... Sorge un orizzonte sconfinato dove l'animo umano si libera dai vincoli terreni delle convenzioni morali. Quì, nel cuore pulsante dell'apollineo e del dionisiaco, non esistono più i confini rigidi che la nostra fragile ragione ha eretto per dare ordine al caos del mondo. Si accede a questa dimensione non con la logica fredda, ma con l'intuizione profonda, quella scintilla divina che risiede nel "cuore dell'anima" di ogni essere vivente. È un luogo dove non vige nè la luce del giorno nè l'oscurità della notte, ma un crepuscolo eterno in cui le distinzioni si dissolvono, e ogni cosa assume il suo vero significato.

In questo spazio dell'oltre, non vi è giusto nè ingiusto, non vi è premio nè condanna. Ogni azione, ogni pensiero, ogni anelito che sgorga dall'essenza più autentica si mostra nella sua nudità, privo di giudizio, come un respiro eraclitèo che danza con il vento dell'eternità. Quì, i dualismi si sciolgono come neve al sole, e l'individuo si ritrova a essere parte di un grande tutto, un'armonia misteriosa che accoglie il mondo intero.

Al di là del bene e del male si eleva il pensiero puro, libero dagli attacchi del rimorso o della vanità della gloria. È una discesa nell'abisso e un'ascesa alle vette divine, entrambe necessarie, entrambe sacre, perché solo nel riconoscere il volto oscuro della nostra anima possiamo abbracciare pienamente la sua luce. Non si tratta di negare la morale, ma di trascenderla, di vedere al di là delle sue catene per scorgere una verità più grande, una verità che non conosce confini né definizioni. In questo regno impalpabile, l'uomo diviene artefice del proprio destino, non più schiavo di dogmi o di leggi imposte dall'esterno. Sì, diviene un creatore, una divinità nascosta nel manto della propria fragilità, chiamata a forgiare nuovi mondi, nuovi sensi, nuove vie per l'esistenza. Ogni passo che si compie in questo viaggio è un atto di coraggio supremo, un salto nel vuoto in cui non esiste nè certezza nè sicurezza, ma solo la fede nell'ignoto e nell'immensità del possibile.

E così, nel silenzio che precede ogni nuovo inizio, l'anima si espande e si dissolve nel tutto, accogliendo il mistero profondo della vita e della morte, del giorno e della notte, dell'amore e della perdita. È quì, al di là del bene e del male, che l'essenza dell'essere si manifesta nella sua forma più pura, lontana dalle limitazioni umane, vicina alle incognite del panta rei.

Giovanni Provvidenti


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