"Al di là del bene e del male"... Sorge un orizzonte sconfinato
dove l'animo umano si libera dai vincoli terreni delle convenzioni morali. Quì,
nel cuore pulsante dell'apollineo e del dionisiaco, non esistono più i confini
rigidi che la nostra fragile ragione ha eretto per dare ordine al caos del
mondo. Si accede a questa dimensione non con la logica fredda, ma con
l'intuizione profonda, quella scintilla divina che risiede nel "cuore
dell'anima" di ogni essere vivente. È un luogo dove non vige nè la luce del
giorno nè l'oscurità della notte, ma un crepuscolo eterno in cui le distinzioni
si dissolvono, e ogni cosa assume il suo vero significato.
In questo spazio dell'oltre, non vi è giusto nè ingiusto, non vi è premio
nè condanna. Ogni azione, ogni pensiero, ogni anelito che sgorga dall'essenza
più autentica si mostra nella sua nudità, privo di giudizio, come un respiro
eraclitèo che danza con il vento dell'eternità. Quì, i dualismi si sciolgono
come neve al sole, e l'individuo si ritrova a essere parte di un grande tutto,
un'armonia misteriosa che accoglie il mondo intero.
Al di là del bene e del male si eleva il pensiero puro, libero dagli
attacchi del rimorso o della vanità della gloria. È una discesa nell'abisso e
un'ascesa alle vette divine, entrambe necessarie, entrambe sacre, perché solo
nel riconoscere il volto oscuro della nostra anima possiamo abbracciare
pienamente la sua luce. Non si tratta di negare la morale, ma di trascenderla,
di vedere al di là delle sue catene per scorgere una verità più grande, una
verità che non conosce confini né definizioni. In questo regno impalpabile,
l'uomo diviene artefice del proprio destino, non più schiavo di dogmi o di
leggi imposte dall'esterno. Sì, diviene un creatore, una divinità nascosta nel
manto della propria fragilità, chiamata a forgiare nuovi mondi, nuovi sensi,
nuove vie per l'esistenza. Ogni passo che si compie in questo viaggio è un atto
di coraggio supremo, un salto nel vuoto in cui non esiste nè certezza nè
sicurezza, ma solo la fede nell'ignoto e nell'immensità del possibile.
E così, nel silenzio che precede ogni nuovo inizio, l'anima si espande e si
dissolve nel tutto, accogliendo il mistero profondo della vita e della morte,
del giorno e della notte, dell'amore e della perdita. È quì, al di là del bene
e del male, che l'essenza dell'essere si manifesta nella sua forma più pura,
lontana dalle limitazioni umane, vicina alle incognite del panta rei.
Giovanni Provvidenti
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