martedì 30 luglio 2013

Edward Snowden parla di disastrose eruzioni solari a settembre: FALSO!


Buongiorno a tutti amici!

Inevitabile pubblicarvi questo post, viste le molteplici segnalazioni che ho ricevuto, sia in privato che in bacheca. L'articolo gira ormai da qualche giorno, viene condiviso a ripetizione e pubblicato da pagine con migliaia di fan, e sta avendo solo l'effetto di terrorizzare sempre più gente.

L'articolo parla di una rivelazione fatta da Edward Snowden, l'informatico della CIA fuggito dagli Stati Uniti dopo aver divulgare al mondo le politiche di controllo globale che CIA e NSA mettono in atto su internet e sui social network.

Come successo con Wikileaks, questo personaggio ha goduto subito di grande successo, e presto è stato visto da molti come un eroe.

Ma tornando all'argomento di oggi, pare che Snowden abbia rivelato ai giornalisti che a settembre ci sarà un cataclisma globale, il cosiddetto "Killshot", un eruzione solare di proporzioni mai viste (SuperFlare) che metterebbe in ginocchio l'umanità.

Cominciamo subito specificando una cosa: il nostro Sole è una stella di sequenza principale, relativamente "tranquilla", senza un pianeta gioviano che gli orbiti vicino. Questo vuol dire che il nostro Sole non è in grado di liberare un flare di tale portata, altrimenti ne avremmo avuto prove geologiche dal passato.

Secondo, l'attività solare è estremamente tranquilla, e questo è sotto gli occhi di tutti. E' vero, il ciclo solare 24 sembra aver raggiunto il suo massimo, essendoci stata pochi giorni fa l'inversione magnetica, ma dubito che il Sole nel giro di un mese possa avere una salita tale nell'attività che ci porti ad avere flare anche solo di classe X15.

Terzo, la previsione pare essere stata fatta dai cosiddetti "remote viewers" nel 1999. Stiamo parlando di veggenti. Gente che lavora per la CIA prevedendo il futuro, ma che non sono stati in grado di prevedere l'11 settembre o i disastri degli uragani Katrina e Sandy. Insomma, la stessa attendibilità del Mago Letterius su ATV7.

Inoltre io mi chiedo: tu, Snowden, che sai di un'imminente catastrofe e scappi dagli Stati Uniti...prima di comunicare al mondo tutto ciò e prepararlo all'Apocalisse parli del controllo globale su Facebook da parte della CIA? Chi se ne frega, se tanto tra qualche mese dobbiamo tutti morire? E tu stesso, anziché fuggire dagli USA che ti hanno dato da mangiare, perché non sei rimasto ad aspettare il "Killshot" sapendo che avresti avuto la protezione che spetta ad ogni membro dei servizi segreti? Semplice, perché non ci sarà nessuna catastrofe, e ti stai inventando tutto!

Quindi amici, state tranquilli! Non accadrà niente tra due mesi! E come dicevo ieri, ricordate sempre una cosa: chi vi mette paura parlando di catastrofi, lo fa solo perché ha più paura di voi, e non vuole sentirsi solo.

Auguro a tutti voi una splendida giornata!

Un abbraccio,
Massimiliano

lunedì 29 luglio 2013

#‎HAARP‬ CHIUSO...E ADESSO?


Buongiorno a tutti amici!

Questo articolo di Paolo Attivissimo è già un po' vecchio, ma è doveroso riportarvelo perché ho visto ultimamente che alcuni continuano a parlare dell'installazione americana per lo studio della ionosfera come causa di terremoti "anomali" e fenomeni atmosferici "strani" in giro per il mondo. Presto scriverò anche un articolo sul fantomatico (e fasullo) "Super Flare" rivelato al mondo da Snowden, il nuovo guru degli appassionati di complotti.

Se avete mai frequentato il mondo delle tesi di complotto su argomenti come i cambiamenti climatici, i terremoti o le cosiddette “scie chimiche” (le scie bianche degli aerei, accusate di essere irrorazioni segrete di veleni) vi sarete sicuramente imbattuti nella sigla HAARP.

Secondo i seguaci di queste visioni alternative del mondo, dietro questa sigla si nasconde un impianto militare supersegreto per il controllo del clima, per la manipolazione mentale, per l’innesco a distanza di uragani e terremoti o per altre nefandezze, situato a Gakona, in Alaska. La sigla sta per High Frequency Active Auroral Research Program. Si tratta di una vasta rete di antenne che inietta nella ionosfera delle emissioni radio per lo studio dell’atmosfera e della propagazione dei segnali radio (non a caso HAARP chiedeva ai radioamatori di inviare conferme di ricezione da tutto il mondo). Tutto qui.

O almeno così vuole la verità ufficiale, come la chiamano spesso i complottisti. C’è un modo molto semplice per smontare le tesi alternative: i generatori collegati alle antenne di HAARP hanno una potenza massima di circa 3,6 megawatt, poco più di quella di un’emittente radio in onde medie, per cui è molto improbabile che possano causare sconvolgimenti tellurici o climatici. Se così fosse, li causerebbero anche le stazioni radio. Inoltre misurare le emissioni di HAARP è facile anche per i privati cittadini: basta recarsi nelle vicinanze con un po' di strumentazione facilmente acquistabile e usabile dai radioamatori.

Comunque sia, HAARP è chiuso, disabitato e senza energia da maggio scorso per mancanza di fondi e perché i suoi generatori diesel non rispettano più le norme antinquinamento ed è troppo costoso aggiornarli. Se nessun ente lo rileverà, l’impianto verrà smantellato. Gli appassionati di complotti dovranno cercare un altro bersaglio sul quale concentrare le loro fantasie di controllo globale.

E voi, cosa ne pensate?

Buona giornata a tutti voi!

Un abbraccio,
Massimiliano
 

lunedì 22 luglio 2013

DA PASTORE A PASTORE



                                   DA PASTORE A PASTORE

Mahmoud Ahmamda, pastore, scrive a Lucrezia Marzolo, agricoltore e allevatore.

Lucrezia Marzolo legge la lettera di Mahmoud Hamanda.

NEL NOME DI DIO, CLEMENTE E MISERICORDIOSO

Cara Lucrezia,
mi hanno detto che sarebbe stata una donna a leggere la mia breve lettera, una donna che conosce la fatica dell’essere pastore, che si cimenta con la terra e i suoi prodotti. Complimenti!
Sono Mahmūd al-Ahmāmda, un pastore palestinese di Mufaqara, e rivolgo un saluto a tutti quanti i pastori in Palestina, all’estero e soprattutto in Italia, paese che ho visitato nel mese di febbraio, insieme a mia figlia, Sawsan, attivista per i diritti umani e studentessa. Siamo stati invitati da AssopacePalestina e da Luisa Morgantini che dal 1999, quando ci hanno cacciato e deportato dalle nostre terre e dalle nostre caverne è sempre stata con noi.
Abbiamo visitato diverse città, compresa Bologna, per raccontare della nostra situazione qui, nelle colline a Sud di Hebron, nel territorio che dovrebbe essere parte dello Stato di Palestina ed invece è occupato militarmente dall’esercito israeliano. Devo dirvi che io come pastore, insieme a tutti gli altri pastori e ai nostri animali, non soffriamo solo del tallone di ferro dei soldati, ma anche della follia e del razzismo dei coloni.
Io e Sawsan siamo stati colpiti dalla bellezza dell’Italia, dall’accoglienza calorosa che abbiamo ricevuto dalle persone che abbiamo incontrato.
Appena arrivato a Supino, in Ciociaria, ho subito chiesto a Luisa di poter incontrare un pastore e di vedere le pecore, sì perché, arrivando dall’aeroporto ho visto la campagna, con tanto verde e delle pecore ben pasciute e mi sono subito detto, pensando ai miei poveri animali sempre alla ricerca di cibo e di acqua, di come sono fortunate le pecore qui.
Salvatore, il pastore ciociaro che ho incontrato, è stato molto gentile, mi ha fatto vedere la produzione del formaggio, il recinto delle pecore, la tosatrice, ed io ho provato – lo confesso – un po’ d’invidia: noi non abbiamo una tosatrice, per la verità nel nostro villaggio non abbiamo neppure la luce, usiamo dei generatori ma il costo è enorme, perfino l’acqua la dobbiamo comprare dai camion pagandola a caro prezzo dagli israeliani, mentre i nostri pozzi sono stati chiusi e dirottati verso le colonie che hanno perfino le piscine. Il recinto per le pecore, non certamente grande e bello come quello di Salvatore, ci viene regolarmente distrutto dall’esercito, e quando non è l’esercito sono i coloni dei vicini insediamenti di Maon o di Carmel, che una volta mi hanno avvelenato tante pecore. Che dolore vederle lì morte.
Anche Salvatore mi ha detto di avere dei problemi, il costo della lana è caduto verticalmente, come da noi, e nessuno la utilizza più. Nel passato le nostre donne tessevano, ma era troppo lavoro e si perde anche la tradizione dei nostri bellissimi cappotti con lana di pecora interna.
Anche lui dice che fare il pastore è faticoso e vi è il problema dei costi del foraggio e di tanto altro, ma io però, con tutta onestà, penso che nessuno di voi abbia i nostri problemi, senza togliere nulla alle vostre difficoltà e pene.
Una volta quando ero giovane e non c’erano ancora i coloni, pascolavo le pecore e pensavo, suonavo, inventavo storie e – non ridete – scrivevo anche poesie. In Italia, un giovane mi ha chiesto: “che cosa pensi quando sei al pascolo?” Mi sono ritrovato a dirgli che in realtà l’unica cosa che mi attanaglia la mente è che spero che non arrivino i soldati a cacciarci via dal prato o i coloni mascherati che ci attaccano con pietre e bastoni, e che guardo con apprensione alle pecore che non riescono a trovare un filo d’erba perché dove c’è erba si sono insediati i coloni e così per noi è proibito pascolare.
Vi immaginate? E’ la nostra terra, di nostra proprietà, eppure arrivano persone dall’altro capo del mondo, dall’America, e dicono che la terrà è la loro per diritto divino, perché più di duemila anni fa qui vivevano gli israeliti. Ma anche noi abbiamo sempre vissuto qui, fin dai tempi di Davide, dentro le caverne che ci riparavano dal caldo dell’estate e dal freddo dell’inverno. Ma oggi, dicono i miei figli, noi stiamo lottando e resistendo per avere una casa, “per stare alla luce del sole” dice Sawsan, che è stata arrestata e tenuta in prigione, picchiata e bendata per dieci giorni perché, lei così piccola, si era messa davanti ai soldati che con le ruspe che demolivano la casa che ci eravamo costruiti con fatica.
Ti chiederai, cara, e vi chiederete, perché ci hanno distrutto la casa. Semplice: qui comandano le autorità israeliane, che non ci danno i permessi per costruire le case, ma noi vogliamo vivere e quindi ce le costruiamo anche senza permessi, è parte della nostra resistenza per non essere cacciati dalla nostra terra. Ad ogni modo, non pensate a grandi case, sto parlando di piccole stanze e quattro muri.
Ci dicono che la nostra è considerata area militare, per cui il nostro villaggio e altri 13 villaggi secondo i loro piani dovrebbero essere evacuati: più di 1500 persone allontanate per fare posto prima all’addestramento militare e poi certamente a nuove colonie.
Dovremmo veramente unire tutte le nostre forze e cercare di vivere nella giustizia e nella pace.
Noi vorremmo poter vivere in libertà, vorrei che le mie pecore potessero mangiare e bere e anche noi, vorrei che i miei figli e tutti gli altri potessero andare a scuola senza la paura di essere attaccati dai coloni come succede ai bimbi di altri villaggi che devono passare davanti alle colonie per andare nella scuola di At-Tuwani.
Non pensate però che ci lasceremo distruggere, ci siamo messi insieme pastori dei diversi villaggi, organizzati nei Comitati Popolari, e resistiamo in modo nonviolento, coscienti dei nostri diritti e di essere nel giusto. Anche le giovani donne si sono organizzate e stanno imparando ad usare i media per poter raccontare ciò che subiamo. Alle nostre iniziative partecipano anche cittadini israeliani, che sfidano il loro governo e che non vogliono essere complici di crimini internazionali, e che condividono con noi la durezza dell’occupazione militare, come i giovani di Operazione Colomba.
Abbiamo però bisogno di tutti voi: da soli non possiamo mettere fine all’occupazione militare israeliana delle nostre terre e vivere in pace nel nostro stato.
Sento che questa lettera è già un’azione e sono grato che venga letta all’interno del festival “Cuore di Palestina” e che voi in Italia possiate vedere ciò che i nostri artisti producono, malgrado la repressione e la scarsità di risorse.
Vi lascio facendo un invito, e non solo ai pastori o ai contadini ,ma a tutti e tutte: per capire davvero venite da noi a vedere con i vostri occhi e sentire con il vostro cuore, vi aspettiamo a braccia aperte qui ad al Mufaqqarah.
Sappiate però che se intraprendete questo viaggio non è perché rimanga nella vostra memoria, voi dovrete farlo diventare fertile, dovrete essere la nostra voce per raccontare al mondo del nostro bisogno e diritto di giustizia, di libertà, di pace.
Salam Al ekum – la pace sia con voi.

Mahmūd al-Ahmāmda
Al Mufaqqaraq, colline a sud di Hebron, Palestina

domenica 21 luglio 2013

Nessuno lo sa, ma 10 anni fa abbiamo rischiato la FINE DEL MONDO


Nessuno lo sa, ma 10 anni fa abbiamo rischiato la FINE DEL MONDO per aver provocato un’enorme esplosione nucleare sul pianeta Giove.


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zzzgiove

NEL 2003 SON STATI LANCIATI 48 KG DI PLUTONIO RADIOATTIVO CONTRO GIOVE! E nessuno lo sa…
Il 19 Ottobre del 2003 un astrofilo dilettante, Olivier Meeckers,nel fotografare il pianeta Giove si è accorto che, vicino alla linea del suo equatore, si era formata una macchia nera di origine sconosciuta.
Furono formulate in quel momento diverse ipotesi, che si rivelarono tutte prive di un riscontro scientifico.
Si parlò dell’ombra proiettata da una delle sue lune sulla superficie del pianeta. Ma dai primi rudimentali calcoli fu verificato che la macchia nera non era della grandezza giusta per essere l’ombra di un pianeta, e che “ruotava” seguendo la velocità di rotazione di Giove e non delle sue lune, confermando che era proprio una specie di “buco” aperto sulla sua superficie.
Si pensò ad un impatto con qualche corpo celeste, come quello avvenuto nel 1994 con la cometa Shoemaker-Levy. Ma anche questa ipotesi fu scartata perché se vi fosse stato un corpo celeste di dimensioni tali da creare un “buco” su Giove di quelle dimensioni, sarebbe stato avvistato settimane o mesi
prima dell’impatto (cosa che non è accaduta). Le dimensioni infatti di quel buco erano approssimabili a quelle del nostro pianeta.
Qualcosa quindi di incredibile era accaduto su quel pianeta,qualcosa che non ha mai avuto una spiegazione ufficiale da coloro che gestiscono l’informazione pubblica e dalla NASA in primis.
Eppure, loro avrebbero avuto molte cose da dire su questo argomento, preferendo invece che questo “mistero” si perdesse nell’oblio.
Appena un mese prima la sonda Galileo è stata fatta precipitare sul pianeta Giove, per guasti dovuti all’usura della missione.Inizialmente la Nasa aveva previsto che la sonda finisse i suoi giorni sulla superficie di Europa ( una delle lune di Giove ), ma quando ci si è accorti che sotto la superficie ghiacciata di quel satellite vi poteva essere un’oceano brulicante di vita, si è cambiata idea per evitare di “compromettere” questa probabile
forma di vita aliena. Perchè? Pochi sanno che la sonda Galileo usava come propellente 48 kg di PLUTONIO 238. Quando la sonda è precipitata nell’atmosfera di Giove (composta per la maggior parte di idrogeno), è arrivata ad una profondità tale, che le forze combinate di pressione e temperatura hanno portato all’autoinnesco di questa specie di bomba nucleare da 800 chilotoni. La deflagrazione è avvenuta proprio il 19 ottobre 2003, ed è stata immortalata dall’astrofilo dilettante Meeckers. Le dimensioni di quel “buco” raggiunsero, come si è detto, quasi le dimensioni del nostro pianeta Terra.
Il rischio che abbiamo corso, è che il nucleo di Giove potesse raggiungere quella “massa critica” che avrebbe potuto farlo“autoaccendersi”, trasformandosi in un secondo sole.
Se questo infausto evento fosse successo, vi sarebbe stata una notevole massa di gas infuocato (gli strati esterni della superficie di giove) che avrebbe raggiunto il nostro pianeta, spazzando gli strati esterni della nostra atmosfera che ci proteggono dalle radiazioni solari, col risultato …della scomparsa di qualsiasi
forma di vita (sia vegetale che animale) sulla Terra.

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Questo articolo è stato pubblicato in Senza categoria da curiosity2013 .

lunedì 15 luglio 2013

Salvini su Calderoli: “Napolitano, taci!” Kyenge: “Non uso violenza coi violenti”

LAPRESSE
Il ministro per l’integrazione Cécile Kyenge
 
Il segretario della Lega Nord Lombardia: “Si indignò quando il ministro Fornero rovinò milioni di pensionati e lavoratori?”
Grasso: “Aggressione razzista”
Matteo Salvini, segretario della Lega Nord Lombardia, non ha gradito l’intervento del Presidente della Repubblica sulle parole pronunciate da Roberto Calderoli nei confronti del ministro Cecile Kyenge. «Napolitano si indigna per una battuta di Calderoli. Ma Napolitano si indigno’ quando la Fornero, col voto di Pd e Pdl, rovino’ milioni di pensionati e lavoratori?», ha scritto l’esponente leghista su Facebook. 
«Io mi indigno con chi si indigna. Napolitano, taci che è meglio!», ha aggiunto. Per Salvini, «Non divido fra razza verde o bianca, ma un ministro che dice che vuole che l’immigrazione clandestina non sia più reato è un ministro pericoloso. La combatto perché porta avanti idee pericolose» 

Pacata la reazione a quanto le sta accadendo da parte del ministro dell’Integrazione, Cecile Kyenge, che stamane a Pescara, parlando alla giornata della “Carovana della libera circolazione”, ha detto che «Dobbiamo far passare dei messaggi che non istigano a odio e violenza. Sicuramente non sarà il mio compito di rispondere alla violenza con la violenza. Il mio compito è quello di dare una guida ai nostri giovani, all’Italia, perché l’Italia non è razzista e chi vuole soffocare questa parte dell’Italia non razzista farà fatica a farlo». Lo ha detto.   Dal canto suo il presidente del Senato, Pietro Grasso, ricordando che eventuali dimissioni devono essere presentate volontariamente dallo stesso Calderoli e votate dall’Aula, ha detto che «Non ci si può rifugiare dietro i comizi per nascondere quelle che sono certamente delle aggressioni verbali di tipo razzista, e questo è un dato di fatto». 

Sul caso è intervenuto anche il governatore del Piemonte, il leghista Roberto Cota: «Sono sconcertato dalla strumentalizzazione che viene fatta di una battuta». «Si usa una battuta - ha aggiunto Cota rispondendo ai cronisti - probabilmente per non parlare dei problemi politici. Per esempio della linea che questo governo ha messo in campo sull’immigrazione, che assolutamente non condivido». 


Commento:
Ci risiamo...da qualche parte devono ricominciare a cavalcare il malcontento sociale.La batosta elettorale non è servita a insegnare loro qualcosa, credono ancora che gli italiani ,che fino ad oggi li hanno votati, possano credere alla favola  dello straniero.Non è una novità che abbiano sempre preso in prestito la presenza degli stranieri in Italia come coloro che tolgono i posti di lavoro per nascondere la loro incapacità a fare qual cosa per superare la crisi economica : molti ci hanno creduto senza ragionarci su  e dire a se stessi che era solo uno specchietto per le alllodole. Quando poi esaurivano l'ergomento stranieri ripiegavano sul sud opportunista e incapace che pesava sui lavoratori del Nord. 
Il governo Letta ha offerto su un piatto d'argento l'occasione per ritornare a cavalcare  l'onda del razzismo attraverso la presenza di un ministro congolese per l'integrazione. Quante ne hanno dette e quanta violenza hanno riversato su questa donna che fra l'altro è l'unico ministro che parla un italiano comprensibile a tutti e non solo agli addetti ai lavori. Oggi i discorsi leghisti vengono automaticamente accolti dalla parte più nazionalista e razzista di Forza Nuova che coglie l'occasione ogni volta per scatenarsi contro gli stranieri e fomentando, non nascondiamolo più, e istigando tutti i razzisti che abbiamo in Italia.
Allora ditemi: a chi fa comodo tutto questo? Chi è che ha interesse a demolire la democrazia? Chi è che vuole ad ogni costo che si ritorni a forme di nazionalismo becero e desueto ? Chi è che vuole il suo orticello da coltivare per proprio conto dimenticando che siamo nell'era tecnologica e non nel medioevo? Chi è che non ha capito ancora che esiste un pianeta dove  c'è un solo popolo ed è quello degli uomini? Oggi ci sono persone che hanno bisogno di andare a scuola dagli animali per imparare a vivere nelle differenze.
A quelli che sono in difficoltà come me voglio dire solo questo: non cadete nel loro tranello...chi vuole il potere marciando sulla pelle di altri uomini è in malafede, tutti gli uomini hanno gli stessi diritti ,è per il bene comune che dobbiamo lavorare, è per la giustizia sociale di tutti gli uomini che dobbiamo lottare , e quando dico tutti, voglio dire solo questo: tutti gli uomini della terra.(Angela)

sabato 13 luglio 2013

IL PICCO DEL CICLO SOLARE 24 E' IL PIU' DEBOLE DEGLI ULTIMI 100 ANNI


Nonostante si trovi nel pieno picco del suo ciclo undecennale, avete visto tutti come siano state stravolte (in negativo) tutte le previsioni su questo massimo solare. Ora però ne parlano anche gli scienziati che, di lavoro, osservano il Sole.

Il massimo solare di quest'anno si sta delineando come il più debole nell'ultimo secolo ed il prossimo potrebbe essere ancora più blando: è quello che è venuto fuori durante il Solar Physics 2013 Meeting organizzato dalla Solar Physics Division della American Astronomical Society, che si è tenuto a Bozeman, in Montana (USA), dal 7 all'11 luglio scorso.

David Hathaway, del Marshall Space Flight Center della NASA a Huntsville (Alabama), ha detto: "E' il più piccolo massimo che abbiamo mai visto nell'era spaziale".

Come ben sapete, durante il massimo solare aumenta il numero delle macchie solari. Queste regioni scure sulla superficie del Sole (la fotosfera) sono la manifestazione esterna delle irregolarità del campo magnetico solare. Le macchie sono inoltre il punto di origine dei famosi brillamenti, o flare, tanto temuti perché capaci di danneggiare i satelliti, di spegnere le reti elettriche, di causare black-out radio e, nelle migliori delle ipotesi, di illuminare i cieli con meravigliose Aurore.

Giuliana de Toma, una scienziata dell'High Altitude Observatory in Colorado, ha detto che le macchie che stiamo osservando adesso, in questo picco estremamente calmo, hanno comunque la stessa area e luminosità di quando il Sole attraversava un picco più turbolento. "Ne abbiamo solo in numero minore, e questo è normale. E' per questo che i cicli deboli sono deboli, ma ciò non vuol dire necessariamente che ci stiamo avviando verso un nuovo minimo di Maunder."

La raccolta quotidiana dell'enorme mole di dati che abbiamo sul Sole sta finalmente aiutando gli scienziati a capire meglio le dinamiche solari, e migliorare le loro previsioni sulla potenza dei futuri cicli.

Dice Hathaway: "Potreste pensare che un ciclo solare debole è deludente per noi, ma piuttosto è il contrario. I flussi magnetici scorrono dalle macchie fino ai poli, finché nel punto massimo non invertono il campo magnetico solare. Abbiamo notato che la potenza dei campi magnetici nel momento dell'inversione è fondamentale per predire la potenza del ciclo successivo: infatti nel 2008, durante l'inversione che ha portato a questo ciclo, abbiamo osservato campi magnetici molto deboli. Nel 1986 invece osservammo campi magnetici fortissimi, che ci portarono al notevole ciclo solare 22" (durante il quale ci fu il flare X15 che innescò la famosa tempesta geomagnetica del marzo 1989, col black-out in Quebec che lasciò al buio 9 milioni di persone, NdR).

"I campi magnetici che stiamo osservando adesso si stanno avvicinando lentamente all'inversione, e questo ci fa credere che il massimo del prossimo ciclo solare, il 25, potrebbe essere ancora più debole" - ha continuato Hathaway - "Ancora non sappiamo a cosa sia dovuto tutto ciò, ma un ciclo debole ci può stare, soprattutto se vediamo i cicli degli ultimi 250 anni. Ancora non sappiamo perché succede o quali conseguenze ci saranno, ma abbiamo avuto cicli molto deboli anche all'inizio del 1800 e del 1900, senza conseguenze particolari sul nostro Pianeta."

E voi, cosa ne pensate? C'è purtroppo una bella fetta di gente che non crede nel surriscaldamento globale e "spera" in una nuova Era Glaciale (per chi si fosse perso l'approfondimento scritto dal nostro Lorenzo ecco il link http://on.fb.me/17bonx1) ma io penso che sia qualcosa di normale, da inserire in un contesto cronologico più ampio: magari tra qualche anno scopriremo che oltre il ciclo undecennale c'è anche un ciclo secolare, che è poi il pattern che potete vedere coi vostri stessi occhi dalla tabella a sinistra.

Qual'è il vostro parere? Scrivetemelo nei commenti!

Intanto vi auguro uno splendido sabato sera!!!

Un abbraccio,

Massimiliano(da pagina fb Chi ha paura del buio)


martedì 9 luglio 2013

Redditi on line, c'è tempo fino al 28 luglio



Redditi dei politici online: ecco quanto guadagnano

redditi politici (© Ansa)

Hanno tempo fino al 28 luglio, poi scatteranno le sanzioni. Lo dice il decreto legislativo numero 33, del 14 marzo scorso, secondo il quale entro tre mesi dalla nomina, ministri, viceministri, sottosegretari, sindaci, consiglieri, assessori, presidenti di regione e province hanno l'obbligo di pubblicare la dichiarazione dei redditi, i compensi connessi alla carica e la situazione patrimoniale propria e dei parenti entro il secondo grado (cioè del coniuge, dei genitori, dei figli, dei nipoti e dei fratelli, se questi sono d’accordo, o va dichiarato).
Se i politici non renderanno pubblica on line la loro situazione patrimoniale scatteranno le sanzioni, da 500 a 10.000 euro, che finiranno sul sito del governo.(MSN notizie)

Non so voi, ma io quando ho letto questa notizia ho sentito subito la presa per i fondelli. Ancora una volta si salvano le apparenze per dimostrare che c'è un cambiamento, una svolta decisiva verso l'onestà.  Cambiamento? Onestà? Di chi, di quelli che mostreranno ai poveracci che non arrivano a fine mese la bella maschera che si stanno mettendo per nascondere la loro arroganza? L'unico cambiamento era quello di abbassarsi gli stipendi, eliminare la diaria e qualsiasi altro compenso retributivo che non fosse la normale retribuzione come qualsiasi altro lavoratore. C'è una cosa che questi politici non hanno capito: il loro lavoro(? quando fanno qualche cosa) è uguale a quello di tutti gli altri e non venitemi a parlare di responsabilità in quel marasma di irresponsabili che giocano ogni giorno sulla vita dei cittadini. E la finissero una buona volta con questa politica degli annunci, non servono a più nessuno, sono i fatti che contano e fino ad oggi io non ne ho visti. Sono tutti funamboli che a malapena si reggono in equilibrio sul filo della loro incoscienza. (Angela)

lunedì 8 luglio 2013

LE COSE CHE NON CI ASPETTIAMO...

Inquinamento, decreto beffa: bonifica dei siti se “economicamente sostenibile”

Il prezioso regalo alle industrie “sporche” – che di fatto manda a farsi benedire il principio su cui si fonda la politica dell’Unione europea in materia ambientale – è contenuto nel cosiddetto decreto del Fare, confezionato dal governo Letta ed ora all’esame del Parlamento. In allarme le associazioni ambientaliste

Inquinamento, decreto beffa: bonifica dei siti se “economicamente sostenibile”
Chi inquina non dovrà più pagare. Il prezioso regalo alle industrie “sporche” – che di fatto manda a farsi benedire il principio su cui si fonda la politica dell’Unione europea in materia ambientale – è contenuto nel cosiddetto decreto del Fare, confezionato dal governo Letta ed ora all’esame del Parlamento per la conversione in legge.
Ad allarmare le associazioni ambientaliste, Wwf in primis, è l’articolo 41: una norma di modifica del Testo Unico dell’Ambiente (decreto legislativo 152/2006), con conseguenze non da poco in materia di bonifiche di siti contaminati. “Nei casi in cui le acque di falda contaminate determinano una situazione di rischio sanitario – recita l’articolo 41 del decreto del Fare, che sostituisce l’articolo 243 del T. U dell’Ambiente – oltre all’eliminazione della fonte di contaminazione ove possibile ed economicamente sostenibile, devono essere adottate misure di attenuazione della diffusione della contaminazione”.
In sostanza l’intervento di bonifica di un sito inquinato è un processo lungo e complesso, ma soprattutto, sottolinea neppure troppo velatamente il decreto, costoso. Ed è proprio per questo che l’esecuzione diventa quasi un optional. Richiede infatti, in un primo tempo, uno studio approfondito d’indagine ambientale e, successivamente, la rimozione dei terreni contaminati dall’immissione di sostanze pericolose, connesse all’attività industriale. Dunque se l’azienda non possiede le risorse economiche necessarie per bonificare il sito che ha inquinato – “basterà un’autocertificazione per dimostrare l’indigenza?” si chiede polemicamente il Wwf – pazienza. Può semplicemente limitarsi ad attenuare la diffusione della contaminazione. “Nei casi in cui – si legge ancora nel nuovo articolo – non è possibile eliminare, prevenire o ridurre a livelli accettabili il rischio sanitario” (ma qual è il confine tra accettabile e inaccettabile?), l’azienda può scegliere di percorrere un’altra strada economicamente sostenibile, in altre parole conveniente: il “trattamento delle acqua di falda contaminate”: emungerle, depurarle e reimmetterle “nello stesso acquifero da cui sono state emunte”. Poco importa se, magari dopo qualche anno, le sostanze inquinanti presenti in quei terreni non rimossi filtreranno nuovamente nella falda acquifera. Insomma “si interviene sui sintomi e non sulla cura della malattia”, commenta l’associazione ambientalista. Perché, anche in presenza di un conclamato “rischio sanitario”, le esigenze economiche dell’azienda (che ha inquinato) vengono prima di ogni altra cosa. Hanno la priorità anche sulla salubrità dell’ambiente e sul diritto alla salute dei cittadini.
Una norma che avrebbe un impatto devastante sull’intero territorio nazionale, letteralmente invaso da migliaia di siti inquinati. Non ci sono soltanto i cosiddetti siti di interesse nazionale – peraltro ridotti dal precedente governo da 57 a 39 –, tra cui Taranto, Marghera, Bussi e Priolo. In Italia infatti sono oltre 4mila i siti inquinati e 15mila quelli potenzialmente inquinati. E adesso chi li ha ridotti in quello stato potrebbe non essere più costretto a bonificarli. A questo punto l’auspicio delle associazioni ambientaliste è che i gruppi parlamentari intervengano per stralciare o modificare profondamente la norma. Il Movimento 5 Stelle ha già risposto favorevolmente. E, ricordandogli di aver recentemente dichiarato che quello della tutela dell’acqua è tra i temi prioritari per il suo mandato, il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua lancia un appello al ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando: “il Governo riveda profondamente una posizione del tutto inaccettabile su un bene comune come l’acqua”.

sabato 6 luglio 2013

Particolarismo e universalismo







Il mondo oggi è sottoposto a due grandi spinte: la globalizzazione da una parte e la spinta autonomista dall’altra.
C’è una crisi delle nazionalità che attraversa tutti i continenti e singoli paesi. Come fare per risolvere questo problema che si  dibatte tra particolarismo ed universalismo?
Nel particolarismo si ha paura della diversità e quindi c’è l’esaltazione dell’identità con esclusione di tutte le altre. D’altronde secondo Gadamer, la moderna razionalità scientifica-tecnologica è una razionalità livellatrice che non mira alla salvaguardia delle differenze. Ci dovrebbe essere una sintesi tra l’universale e il particolare con l’assunzione del valore della differenza.. E ciò è possibile perché in un dimensione  universale  si deve e si può perfezionare il sistema delle autonomie salvando un patrimonio socio-culturale che è ricchissimo e che si è conservato nel tempo.. Le tentazioni separatiste  portano ad una forma di cieca intolleranza. Ci sono oggi nel mondo settemila popoli, ci possono essere settemila  Stati? A livello religioso si nota che i nuovi movimenti sono tutti fondamentalisti  ed integralisti e questo è paradossale se si pensa agli individui legati da interdipendenza planetaria della quale dobbiamo diventare consapevoli per un nuovo processo di ritribalizzazione dell’umanità. Non è esagerato descrivere questa sfasatura con le parole di Balducci:-Siamo entrati nell’epoca planetaria con una coscienza neolitica. Indubbiamente la nostra coscienza non è alla pari con la situazione storico-culturale che viviamo. L’uomo non ha ancora coscienza  della specie e dell’habitat. Non si auto comprende e non si definisce ancora partendo dal tutto e dall’insieme, perché non è ancora in grado di dire in maniera convinta: Io sono un uomo e  come tale sono anzitutto un membro della famiglia umana e un abitante del pianeta Terra. Ogni altra specificazione viene dopo-
Sorge legittima questa domanda:-E se il diritto fosse centrato sui popoli, come diritto delle genti, anziché sullo Stato-nazione e la sua sovranità?-
Ha detto Jacques Maritain:- La ragione per cui gli uomini vogliono vivere insieme è una ragione positiva e di creazione. Non è perché hanno paura di qualche pericolo. La paura della guerra non è mai stata la ragione per cui gli uomini hanno avuto bisogno di vivere insieme e di formare una società politica per intraprendere in comune un dato compito. Quando gli uomini vorranno vivere insieme in una società mondiale sarà perché avranno la volontà di assolvere un comune compito mondiale-(Angela)

Note bibliografiche
Progetto mondialità-A.Nanni

venerdì 5 luglio 2013

GLOBAL WARMING vs NUOVA ERA GLACIALE: chi ha ragione?

da Chi ha paura del buio? (Note) Giovedì 4 luglio 2013 alle ore 16.54



- Presentazione di Massimiliano Bellisario -

Innanzitutto benvenuti cari amici di "Chi ha paura del buio?": state per leggere il primo articolo scritto da un utente come voi, Lorenzo, che ha gentilmente donato il suo tempo per farci comprendere meglio l'argomento "cambiamento climatico".
Su Facebook ultimamente ci sono pagine che hanno preso come cavallo di battaglia il mancato Massimo Solare, indicandolo come sicura causa di una imminente glaciazione: poiché all'essere umano non piace essere rassicurato ma adora essere terrorizzato, queste pagine stanno avendo un discreto successo. Il problema è che non fanno vera divulgazione scientifica, poiché non espongono gli argomenti da un punto di vista neutrale, come si fa (o si dovrebbe fare) in qualunque attività didattica che si rispetti.
Questo aspetto invece ha sempre contraddistinto la mia pagina, e non mi importa se i "followers" non crescono al ritmo di centinaia al giorno: preferisco un post semplice, chiaro e ottimista con 20 likes, piuttosto che un testo catastrofico, ricco di imprecisioni, che faccia decine e decine di condivisioni.
Bene quindi, vi lascio all'approfondimento, fiducioso che stimoli la vostra curiosità e che possa chiarire alcuni dubbi che avete, come è successo con me.
Ringrazio Lorenzo per l'articolo, e tutti voi per la fedeltà con cui mi seguite ogni giorno.

Buona lettura!

Massimiliano



GLOBAL WARMING vs NUOVA ERA GLACIALE: dov'è la verità? di Lorenzo Colombo


In questi ultimi tempi il cambiamento climatico è stato al centro di molte discussioni e studi scientifici, e ha visto acuirsi lo scontro tra "serristi" e "negazionisti". La nascita dei social network e la diffusione capillare di Internet hanno permesso a chiunque di accedere a dati, studi e teorie, permettendo così di proporre le proprie o analizzare quelle altrui.
A seguito di ciò teorie complottistiche, di oscurantismo o di geni incompresi fanno sempre più presa sulla società, basti pensare al famoso 21/12/2012. E anche la climatologia, i cui studi dovrebbero influenzare moltissimi aspetti della nostra società, ne è stata colpita. L'ultima è quella dell'era glaciale da minimo di Maunder.

Parliamo ora dei dati degli ultimi anni, e cerchiamo di analizzarli criticamente usando un minimo di fisica del clima e di teoria dei sistemi dinamici.
I dati indicano chiaramente come in questo ultimo decennio (dal 2000 in poi all'incirca) la temperatura globale si sia comportata diversamente da quanto previsto dai modelli climatici attuali, scendendo invece di salire. Quindi in contrasto ai fantomatici gas serra, che aumentando porterebbero a un aumento della temperatura. Di conseguenza molti hanno pensato che tutto ciò che ci viene detto da 30 anni a questa parte, cioè che le attività antropiche stiano modificando il clima facendo riscaldare il pianeta, sia una bufala bell'è buona.


In primo luogo, che cos'è il clima: è un comportamento medio delle condizioni planetarie, costituito da un'intricatissima rete di processi (feedback) che si autoalimentano (positivi , destabilizzanti) o autolimitano (negativi, stabilizzanti). Un esempio di feedback positivo è quello ghiaccio-albedo: un aumento di temperatura fa sciogliere più ghiaccio, al posto del ghiaccio rimane terreno, o oceano, più scuro, che assorbe meglio la radiazione facendo aumentare la temperatura e facendo sciogliere ancora più ghiaccio, e così via. Un feedback negativo è invece quello della fotosintesi oceanica: un aumento di luce causa più fotosintesi, che produce più DMS (Dimetilsolfato). Il DMS aiuta la nucleazione delle nuvole, diminuendo la luce in superficie e riducendo la fotosintesi, opponendosi così alla causa. Sono solo due dei processi considerati, visto che una stessa causa può causare feedback climatici sia positivi che negativi, e capire il peso dei vari processi non è molto semplice.

L'intero sistema climatico terrestre è regolato dalla forzante solare, cioè l'energia depositata dal Sole sul nostro Pianeta, l'unico motore del clima. E ovviamente il valore di tale forzante varia in funzione della quantità di luce assorbita o riflessa in dall'atmosfera.
L'atmosfera è costituita da molti gas, principalmente azoto, ossigeno, vapore acqueo, anidride carbonica, ozono e altri in varie percentuali. Quindi bisogna studiare come si comportano questi gas e in che modo trasmettono l'energia: infatti il Sole ci illumina con luce essenzialmente nelle frequenze del visibile, mentre la Terra reirradia nello spazio nelle frequenze dell'infrarosso. L'azoto molecolare è abbastanza neutro in merito, così come l'ossigeno: sono molecole biatomiche, circa trasparenti a ogni lunghezza d'onda della luce. Sono la CO2 e il vapore i due gas che impediscono al pianeta di congelare. Infatti le loro molecole sono trasparenti al visibile, permettono alla luce solare di arrivare a terra, mentre sono opache all'infrarosso, impedendo alla radiazione riflessa terrestre di essere emessa nello spazio. Senza di loro il pianeta congelerebbe. Si chiamano quindi "gas serra", e variazioni delle concentrazioni di questi gas causano variazioni della temperatura globale. Nello specifico il vapore acqueo è molto più potente della CO2 come gas serra, e non ne ho nominati moltissimi altri che bene o male contribuiscono. Ma mentre il vapore acqueo è rimasto costante, la concentrazione della CO2 atmosferica dall'epoca preindustriale è aumentata del 50%, di conseguenza anche il suo effetto è aumentato (non è correlato linearmente, ma quasi). E infatti le registrazioni storiche e i metodi di proxydata (dendrocronologia dagli alberi, carotaggi ai poli) indicano come anche la temperatura globale sia aumentata, e come ciò avvenga alternativamente da milioni di anni. I vari cicli glaciali sono sempre corrisposti a variazioni della CO2. Cosa scatenasse le variazioni di concentrazione è oggetto di studio (teoria dei cicli di Milankovitch), ed è qui che torniamo ai giorni nostri.

Come detto negli ultimi dieci - dodici anni le temperature globali si sono stabilizzate e in alcuni punti sono anche scese, si è assistito a un aumento di fenomeni alluvionali o gelate tardive e a quanto sembra il Sole ha deciso che questo massimo solare lo salta a piè pari. Tutto mentre continuiamo a registrare il precipitoso aumento della CO2 (3-4 ppm all'anno ormai), assunta come guida del clima. Perché la CO2 come forzante principale del clima, in sé molto più complesso? Perché è quella che sta variando più rapidamente di tutte, e quindi il suo effetto soverchia gli altri, è una questione di tempo scala dell'azione.
Innanzitutto il Clima è un discorso di media su un lungo periodo, molto lungo. In climatologia NON si può prendere un periodo di soli 10 anni e confrontarlo con delle previsioni, ne servono almeno 30. Per esempio l'importante fenomeno del Niño ricorre su una scala di 5-7 anni, e quindi 10 non bastano per tenerne conto, anzi portano a risultati erronei.

Il fatto che per 10 anni le temperature si siano stabilizzate non basta per sostenere che i modelli climatici siano da buttare e che il riscaldamento sia una bufala, la deviazione non è durata per un tempo sufficiente.
C'è inoltre un precedente: il periodo del boom economico. Dai tardi anni quaranta fino alla fine degli anni settanta la temperatura globale invertì il comportamento, come adesso, e i modelli fallivano nello spiegare questa variazione. Finché non si è deciso di introdurre qualche parametro additivo: gli aerosol.

Dopo la seconda guerra mondiale la produzione industriale globale conobbe un vero e proprio boom, aumentando enormemente le emissioni, oltre che di CO2, di polveri e composti dello zolfo. Le anidridi dello zolfo sono dei gas anti-serra, riflettono la luce nello spazio e impediscono al pianeta di riceverla, mentre gli aerosol facilitano la condensazione di nubi, anche loro riflettenti. Questi due meccanismi equilibrarono la CO2, aiutati poi da un'eruzione vulcanica del monte Agung che immise ulteriore anidride solforica in atmosfera. Con l'introduzione però del "Clean Air Act" in Europa e in America la produzione di queste sostanze calò bruscamente. Il problema dei solfati è che rimangono per breve tempo in atmosfera, prima di combinarsi con l'acqua e precipitare come piogge acide. Di conseguenza il loro effetto mitigante cessò, e la temperatura riprese a salire. I climatologi hanno inserito questi parametri addizionali nei modelli, e ora questi simulano perfettamente il trend di quel periodo, senza deviazioni.
Bisogna quindi spiegare l'improvvisa deviazione attuale dai modelli climatici, che ripeto simulano molto bene il comportamento del pianeta negli ultimi 300 anni, dobbiamo trovare una spiegazione a questo "calore mancante".

Quali cause possono concorrere a diminuire la temperatura globale? Cosa non è stato ancora considerato bene?

1) L'effetto della CO2 è stato sovrastimato. Questa è la spiegazione più improbabile, spesso brandita da negazionisti fanatici. La CO2 scalda, punto. Quindi se l'effetto era sovrastimato la temperatura non può diminuire, al massimo cresce più lentamente. I dati stessi negano questa ipotesi. Tutti i gas serra sono in aumento, quindi la causa del raffreddamento è da ricercarsi altrove.

2) Il Sole ci scalda di meno. Sembra che ci sia una correlazione tra il Minimo di Maunder e la Piccola era Glaciale: il periodo di attività minima prolungata potrebbe aver causato una riduzione delle temperature globali nel 1700. Questa ipotesi tuttavia non è applicabile al presente problema: in primo luogo l'inversione del trend ha preceduto (2001-3) il mancato massimo solare (2012), e per di più è cominciata in pieno massimo. Inoltre, anche se assopito, il massimo di attività è in corso, e non è confrontabile alla situazione di minimo piatto del tardo settecento. Se in futuro il Sole entrasse in un nuovo minimo di Maunder allora c'è la concreta possibilità che si riverifichi la piccola era glaciale, ma è una conseguenza di un evento che deve ancora avvenire e non può quindi spiegare l'attuale situazione.
In secondo luogo il ciclo solare è incluso all'interno dei modelli climatici da decenni ormai. Se leggete che "c'è stato oscurantismo sul Sole" è un'invenzione, siccome è proprio il Sole il motore del clima il suo umore è tenuto in primo piano. Tuttavia della nostra stella conosciamo ancora poco, sia del suo ciclo (vedi Maunder, non si ha la benché minima idea della sua causa) sia dell'interazione del vento solare con l'atmosfera e con i processi di nucleazione delle nuvole. Del lavoro in questo senso da fare c'è, eccome, ma anche nella peggiore delle ipotesi non può invertire un trend secolare in appena dieci anni. Se il Sole mostrasse una tale variabilità nei suoi cicli non ci sarebbero le ere glaciali. Le piccole e lente variazioni che le causano sarebbero soverchiate dal "rumore" del ciclo undecennale del Sole. Se è il Sole allora può agire solo su scale molto lunghe, di nuovo si parla di secoli. E sembra che effettivamente sia così, ma abbiamo troppi pochi dati (circa 400 anni) e solo tra altri 400 ne sapremo abbastanza in merito.

3) Effetti di feedback compresi male: è il caso degli aerosol. Infatti queste particelle sospese possono sia generare nuvole chiare, e quindi riflettere il calore, sia sporcare i cieli rendendoli più scuri, assorbendo il calore (tipo le polveri carboniose). Negli ultimi venti anni c'è stato il boom economico della grande Asia: Cina, India, Indonesia e la penisola del Siam sono perennemente avvolte in soffocanti coltri di smog e polveri, non applicando nessuna regolamentazione alle emissioni industriali. Potremmo essere davanti a una ripetizione del trend climatico degli anni '60. Il problema sta nella scarsa comprensione dei processi relativi agli aerosol industriali. Anche qui quindi c'è del lavoro da fare. Persino la polvere sollevata dai deserti sembra avere effetti locali imprevisti.

4) L'oceano. Il grande moderatore del clima terrestre. Quello che si sta studiando è che l'oceano potrebbe aver cominciato 10 anni fa a immagazzinare nelle profondità più calore del previsto, per via del superamento di quello che in sistemi dinamici si chiama un punto d'equilibrio critico. Prima del punto critico c'è un comportamento, al suo superamento questo cambia radicalmente. Attualmente a 4000 metri al temperatura dell'acqua è intorno agli zero gradi, mentre durante il Cretaceo, periodo di Terra tropicale, era di ben 15 gradi! La massa d'acqua è talmente grande, e l'acqua immagazzina talmente tanto calore, che potremmo non essere ancora in grado di misurare questo aumento della temperatura in profondità, pur se questo è cominciato. C'è uno studio che viene utilizzato per negare questa ipotesi, ma è stato fatto solo sui primi 700 metri di profondità, quindi inutile visto che si sta parlando degli abissi e che quello strato oceanico è soggetto alle variazioni stagionali.
Attenzione alle false correlazioni poi: a questa riduzione di temperatura media globale sembra sia associato un aumento dell'estensione dei ghiacci marini antartici stagionali. In verità i minimi estivi degli scorsi 6 anni sono i primi 6 per minima estensione raggiunta, e quello del settembre 2012 è al terzo posto. D'inverno i ghiacci si estendono di più perché il grande disgelo in corso ha desalinizzato l'acqua dei poli: l'acqua più dolce è più facile da ghiacciare, quindi in inverno il pack tende ad estendersi di più. Ma è poi l'estate ad operare la distruzione: il ghiaccio pluriennale nell'artico è quasi scomparso, mentre nell'Antartide il collasso delle piattaforme glaciali, che agiscono da "tappo" sui ghiacciai continentali, ha causato un aumento della loro velocità di scarico in mare fino a 20 volte. Per di più la variazione locale ai poli di temperatura media è la più forte dell'intero pianeta, sulla penisola antartica in 20 anni le temperature estive sono aumentate anche di 6-7 gradi.

La climatologia deve ancora capire bene quindi cosa sta accadendo, ma 10 anni non possono in alcun modo inficiare modelli che hanno funzionato bene su centinaia di anni si simulazione. Sarebbe come se per oggi fosse stata prevista pioggia, ma c'è il sole quindi la meteorologia va rifondata. Quando si parla di previsioni, climatiche o meteorologiche, c'è sempre un margine di incertezza e la possibilità di aver sbagliato. Con i sistemi fisici caotici non si scherza!

Vi linko l'articolo che ha portato a questa mia riflessione.
http://versounmondonuovo.wordpress.com/2013/06/26/winter-is-coming-giugno-2013/
Nella mia opinione è un esempio di come non si deve prendere il problema, limitandosi alle spiegazioni trovate online o artigliandosi a qualunque possibilità di rinfacciare agli scienziati il loro lavoro.
Questo invece spiega l'anomalia degli anni sessanta:
http://www.newscientist.com/article/dn11639-climate-myths-the-cooling-after-1940-shows-co2-does-not-cause-warming.html#.UdRaXG0npcE



E infine, un link con l'animazione della calotta artica da quando esistono misurazioni: non sta aumentando per nulla, anzi.
http://www.youtube.com/watch?v=UaKqhRTqSlg

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Chi ha paura del buio? - NextSolarStorm Project - 4 luglio 2013

mercoledì 3 luglio 2013

La RUSSIA avverte Obama: Potrebbe essere necessaria una guerra per fermare la MONSANTO

Fonte: http://fractionsofreality.blogspot.it/2013/07/la-russia-avverte-obama-potrebbe-essere.html
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FONTE
Tradotto e Riadattato da Fractions Of Reality
Mentre stavo ascoltando una recente intervista con Graham Hancock circa il suo nuovo romanzo e la sua conferenza TED , una sorprendente affermazione è stata fatta dal presidente russo Vladimir Putin che ha commentato come una guerra potrebbe essere la conseguenza necessaria per fermare la Monsanto Protection Act. Ero scettico, ma ha fatto un po ‘di ricerche scoprendo che la storia è più che fondata.
Il verbale scioccante relativo alla riunione del Presidente Putin il mese scorso con il Segretario di Stato John Kerryrivelano nel leader russo una “estrema indignazione” sulle scelte di Obama che ha continuato a garantire una protezione globale delle sementi e dell’impianto di bio-genetica dei giganti Syngenta e Monsanto a fronte di una crescente ” apocalisse di apri “che il Cremlino avverte” sarà certamente “la causa scatentate che porterà ad una guerra mondiale.”
Secondo alcune rivelazioni uscite dal Cremlino, precisamente dal Ministero delle Risorse Naturali e dell’Ambiente della Federazione Russa ( MNRE ), Putin si è arrabbiato così tanto per il rifiuto di Obama di discutere di questa grave situazione, che il leader Russo evitò per tre ore di incontrarsi persino con Kerry, che aveva viaggiato a Mosca per una missione diplomatica in programma da tempo. L’incontro avvenne, infine, per evitare di complicare ulteriormente le già difficili relazioni tra i due paesi.
Al centro di questa disputa tra Russia e Stati Uniti, questo rapporto MNRE dice, è la “prova indiscutibile” che una classe di insetticidi neuro-attivi chimicamente legati alla nicotina, noto come neonicotinoidi , stanno distruggendo il nostro pianeta e la popolazione di api. Inoltre il rapporto afferma che questo insetticida se lasciato incontrollato potrebbe distruggere la capacità del nostro mondo di coltivare abbastanza cibo per sfamare la popolazione.
La situazione è divenuta così grave, in base alle relazioni presenti nel MNRE, che la Commissione europea al completo (P), la scorsa settimana ha istituito un divieto precauzionale di due anni ( che inizierà il 1 dicembre 2013 ) su questipesticidi “ammazza api”. Seguendo l’esempio della Svizzera, Francia, Italia, Russia, Slovenia e Ucraina, ognuno dei quali aveva precedentemente bandito queste forme di organismi geneticamente modificati dal proprio territorio.
Due dei neonicotinoidi più temuti (e messi al bando) sono Actara e Cruiser fatte entrambe dall’azienda Bio-Tech svizzera e dal gigante dei pesticidi Syngenta AG che impiega oltre 26.000 persone in oltre 90 paesi ed è al terzo posto nelle vendite totali del mercato commerciale dei semi agricoli.


Importante da notare, in questa relazione si dice, che Syngenta, con i colossi del bio-tech come Monsanto, Bayer, Dow e DuPont, ora controlla quasi il 100% del mercato globale per piante, semi, pesticidi geneticamente modificati.
Da notare su Syngenta, secondo il rapporto che continua, che nel 2012 è stato ritenuto responsabile penalmente in Germania per nascondere il fatto che il suo mais geneticamente modificato ha provocato la morte di alcuni animali da bestiame, e per questo motivo venne intentata una class-action negli Stati Uniti per 105 milioni dollari dopo che si è scoprì era stato contaminato l’approvvigionamento potabile di circa 52 milioni di americani in più di 2.000 distretti idrici con la sua Atrazina un erbicida “gender-bending” .
Per quanto incredibilmente spaventoso questa situazione sia, il MNRE dice, può essere visto nel rapporto pubblicato lo scorso marzo dalla American Bird Conservancy ( ABC ) in cui hanno avvertito come tutto il nostro pianeta sia in pericolo, e come si può, in parte, leggere :
“Come parte di uno studio sugli impatti delle categorie più usate al mondo di insetticidi, i prodotti chimici di nicotina chiamati ‘neonicotinoidi’, la Bird Conservancy americana (ABC) ha chiesto il divieto del loro uso come trattamento per le sementi e la sospensione di tutte le sue applicazioni. L’obbiettivo è una revisione indipendente degli effetti prodotti su uccelli, invertebrati terrestri, acquatici e altri animali selvatici.”
E ‘chiaro che queste sostanze chimiche hanno la potenzialità di influenzare l’intere catene alimentare. La persistenza ambientale dei neonicotinoidi, la loro propensione per il deflusso e per le acque sotterranee di infiltrazione, le loro modalità cumulativa in gran parte irreversibili sollevano notevoli preoccupazioni ambientali “, ha detto Cynthia Palmer, co-autore del rapporto “pesticid Program Manager” per la ABC, una delle più importanti organizzazioni per la conservazione degli uccelli della nazione.
L’associazione ABC ha commissionato un esperto di fama mondiale nell’ambiente tossicologo Dr. Pierre Mineau per condurre la ricerca. Il rapporto di 100 pagine si chiama “L’impatto degli insetticidi più utilizzati dalle nazione sugli Uccelli”. All’interno troviamo una rassegna di 200 studi sul neonicotinoidi compresa la ricerca industriale ottenute grazie al Freedom of Information Act statunitense. La relazione valuta il rischio tossicologico per gli uccelli e dei sistemi acquatici e comprende ampi confronti con i più anziani pesticidi che i neonicotinoidi hanno sostituito. La valutazione conclude che i neonicotinoidi sono letali per gli uccelli e per i sistemi acquatici da cui dipendono.
“Un singolo kernel mais rivestito con un neonicotinoidi può uccidere un uccello”, ha detto Palmer. “Anche un minuscolo chicco di grano o colza trattato con la più antica neonicotinoidi – chiamato imidacloprid – può fatalmente avvelenare un uccello. E basta non più di un decimo di un seme di mais neonicotinoidi al giorno durante la stagione di deposizione delle uova per influire in maniera irreparabile sulla riproduzione di questi animali”.
Il nuovo rapporto conclude che i livelli di contaminazione da neonicotinoidi sia in acqua, sia in superficie, nei sotterranee degli Stati Uniti e in tutto il mondo sono già oltre la soglia massima per uccidere molti invertebrati acquatici. “
Seguendo rapidamente questo rapporto, il MRNE afferma che un folto gruppo apicoltori e ambientalisti americani hanno citato in giudizio il regime di Obama per il continuo uso di questi neonicotinoidi dichiarando: “Stiamo portando l’EPA in tribunale per la sua incapacità di proteggere le api da questi pesticidi. Nonostante i nostri migliori sforzi per mettere in guardia l’agenzia dai problemi posti dal neonicotinoidi, l’EPA ha continuato a ignorare i chiari segni di un sistema agricolo in difficoltà.”
E per quanto male il sistema agricolo del mondo sia diventato davvero a causa di queste piante geneticamente modificati, pesticidi e semi, questa relazione continua, basta vedere la proposta della Comunità Europea, la scorsa settimana, dopo il loro divieto di utilizzo dei neonicotinoidi. L’intenzione è di criminalizzare quasi tutti i semi e le piante non registrate presso l’Unione europea, e come si può, in parte, leggere :
Una nuova legge proposta dalla Commissione europea renderebbe illegale “crescere, riprodurre o commerciare” i semi di ortaggi che non siano stati “testati, approvati e accettati” da un nuova burocrazia europea denominata “Agenzia delle varietà vegetali nell’UE.”
Si chiama la “Riproduzione delle Piante per Legge marziale” e tenta di mettere il governo in carica di quasi tutte le piante e semi.”
Questo rapporto della MRNE puntualizza che anche se questa azione della Comunità Europea possono apparire draconiana, è tuttavia necessaria, al fine di eliminare il continente dalla continua contaminazione di queste“mostruosità di semenze”, geneticamente allevate.
Ciò che più sconcerta in tutto questo, afferma il rapporto del MRNE, e che ha portato alla rabbia di Putin nei confronti degli Stati Uniti, sono gli sforzi di Obama per proteggere i profitti dei produttori di pesticidinonostante il catastrofico danno che si sta producendo per l’ambiente. Altra conferma arriva dal Guardian News Service nel loro dettagliato articolo del 2 maggio dal titolo “Gli Stati uniti respingono l’affermazione secondo cui gli insetticida Americani sono la principale causa della moria di Api in giro per il mondo” e che, in parte, dice:
L’Unione europea ha votato questa settimana per una squalifica di due anni su una classe di pesticidi, noto come neonicotinoidi, che è stato associato con il crollo delle api. Il rapporto del governo degli Stati Uniti, al contrario, ha trovato molteplici cause per il crollo delle api “.
Per comprendere il “vero” motivo per cui Obama ha garantito protezione a questi giganti del bio-tech che distruggono il nostro mondo, il MRNE dice che possono essere visualizzati nel report intitolato “ Come ha fatto Barack Obama a diventare, di fatto, l’uomo della Monsanto a Washington? ”e che, in parte, dice:
Dopo la sua vittoria nelle elezioni del 2008, Obama ha riempito i posti chiave con le persone della Monsanto, nelle agenzie federali che esercitano un’enorme forza in questioni alimentari, l’USDA e la FDA: Al USDA, come direttore dell’Istituto Nazionale di Alimentazione e dell’Agricoltura è stato nominato Roger Beachy, ex direttore della Monsanto Danforth Center. Come vice commissario della FDA, il nuovo reparto dedicato alle sicurezze alimentari, il famigerato Michael Taylor, ex vice-presidente per la politica pubblica della Monsanto. Taylor era stato determinante per ottenere l’approvazione all’ormone geneticamente modificato della crescita Bovina della Monsanto.”
Ancora peggio, dopo che la Russia ha sospeso l’importazione e l’uso di un Mais della Monsanto geneticamente modificato a seguito di uno studio che suggerisce un legame tra il cancro al seno e la semenza della Monsanto, lo scorso settembre, Russia Today News Service ha riportato la seguente risposa Obama:
“Gli Stati Uniti tramite la Camera dei Rappresentanti ha approvato all’ultimo istante una legge sull’Agricoltura – tra cui una disposizione di tutela delle sementi geneticamente modificate dal contenzioso Legale a fronte di rischi per la salute.
L’allarme è stato lanciato dopo che si è venuti a conoscenza della possibilità che i tribunali federali potrebbero essere inibiti dal potere fermare immediatamente l’impianto e la vendita di organismi geneticamente modificati (OGM ) e la coltura da semi a prescindere da qualsiasi preoccupazione per la salute dei consumatori.
Il provvedimento sarebbe dovuto essere vagliato attraverso i comitati agricoli o dalla Magistratura per essere revisionato. Invece non si è tenuta alcuna udienza e la legge era evidentemente sconosciuta persino alla maggior parte dei democratici (che detengono la maggioranza al Senato) prima della sua approvazione all’interno del HR 993, il disegno di legge creato per il finanziamento a breve termine, approvato al fine di evitare una chiusura del governo federale “.
Il 26 marzo Obama ha tranquillamente firmato questa “Monsanto Protection Act” trasformandola in legge ed assicurando così che il popolo americano non abbia alcun possibile ricorso da attuare contro questo gigante del bio-tech. Il futuro ci riserverà decine di milioni di malati e molti milioni sicuramente finiranno per morire in quanto questo rapporto della MRNE racconta dettagliatamente la più grande apocalisse agricola nella storia dell’umanità oltre il 90% api selvatiche negli Stati Uniti è già estinta, e fino al 80% delle api domestiche sono morte.
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