sabato 18 febbraio 2012

LETTERA APERTA DI MIKIS THEODORAKIS ( DA DIFFONDERE, GRAZIE)


Esiste un complotto internazionale con obbiettivo la cancellazione del mio paese. Hanno iniziato dal 1975 con obbiettivo la civiltà neo-greca, hanno continuato con la distorsione della nostra storia contemporanea e della nostra identità culturale ed adesso stanno cercando di cancellarci anche materialmente con la mancanza di lavoro, la fame e la miseria.

Se il popolo greco non prende la situazione in mano per ostacolarli, il pericolo della sparizione della Grecia è reale. Io lo colloco entro i prossimi 10 anni. Di noi, resterà solo la memoria della nostra civiltà e delle nostre battaglie per la libertà.

Fino il 2009 il problema economico non era grave. Le grandi ferite della nostra economia erano la spesa esagerata per la difesa del paese e la corruzione di una parte dei politici e dei giornalisti. Per queste due ferite, però, erano corresponsabili anche dei paesi stranieri. Come la Germania, la Francia, il Regno Unito e gli Stati Uniti che guadagnavano miliardi di euro da noi con la vendita annuale di materiale bellico.

Questa emorragia continua, ci metteva in ginocchio e non ci permetteva di crescere, mentre offriva grandi ricchezze ai paesi stranieri. Lo stesso succedeva con il problema della corruzione. La società tedesca Siemens manteneva un settore che si occupava della corruzione dei nostri politici per poter piazzare i suoi prodotti nel mercato greco. Di conseguenza, il popolo greco è stata vittima di questo duetto di ladri, Greci e Tedeschi che si arricchivano sulle sue spalle.

E’ evidente che queste due ferite potevano essere evitate se la leadership dei due partiti di potere (filo americani) non avessero raccolto elementi corrotti, i quali, per coprire l’emorragia di ricchezze (che erano prodotto del lavoro del popolo greco) verso le casse di paesi stranieri, si sono rivolti a prestiti esagerati, con il risultato del aumento del debito pubblico fino a 300 miliardi di euro, cioè 130% del Pil.

Con questo sistema, le forze straniere che ho riferito sopra, guadagnavano il doppio. Prima con la vendita di armi e dei loro prodotti e secondo dai tassi d’interesse dei capitali prestati ai vari governi e non al popolo. Perché come abbiamo visto, il popolo era la vittima principale in ambedue i casi. Un esempio solo vi convincerà. I tassi d’interesse di un prestito di 1 miliardo di dollari che ha contratto Andreas Papandreou nel 1986 dalla Francia, sono diventati 54 miliardi di euro e sono stati finalmente saldati nel…2010!

Il Sig. Giunker ha dichiarato un anno fa, che aveva notato questa grande emorragia dei Greci a causa di spese enormi (ed obbligatorie) per l’acquisto di vari armamenti dalla Germania e dalla Francia. Aveva capito che i nostri venditori ci portavano direttamente ad una catastrofe sicura ma ha confessato pubblicamente che non ha reagito minimamente, per non colpire gli interessi dei suoi paesi amici!

Nel 2008 c’è stata la grande crisi economica in Europa. Si conseguenza era normale che si risentisse anche l’economia greca. Il livello di vita, abbastanza alto (eravamo tra i 30 paesi più ricchi del mondo), è rimasto invariato. C’è stata, però, la crescita del debito pubblico.

Ma il debito pubblico non porta obbligatoriamente alla crisi economica. I debiti dei grandi paesi come gli USA e la Germania, si contano in tris miliardi di euro. Il problema l’esistenza della crescita economica e la produzione. In tal caso, si può prendere prestiti dalle grandi banche con tasso fino al 5%, fino alla fine della crisi.

In questa posizione esattamente ci trovavamo nel 2009, quando c’è stato il cambio del governo nel Novembre ed è diventato primo ministro Giorgio Papandreou. Per capire cosa ne pensa oggi il popolo greco della sua politica catastrofica, vi dico questi due numeri: alle elezioni del 2009 il partito socialista ha preso il 44% dei voti. Oggi le proiezioni lo portano al 6%.

Papandreou avrebbe potuto affrontare la crisi economica (che rispecchiava quella europea) con prestiti dalle banche straniere con il tasso abituale, cioè sotto al 5%. Se avesse fatto questo, non sarebbe stato alcun problema per il nostro paese. Anzi, sarebbe successo l’incontrario perché eravamo in una fase di crescita economica.

Papandreou, però, aveva iniziato il suo complotto contro il proprio popolo dall’estate del 2009, quando si è incontrato segretamente con il Sig. Stros Chan, con l’obbiettivo di portare la Grecia sotto l’ombrello del FMI (Fondo Monetario Internazionale). L’informazione di questo incontro è stata resa pubblica direttamente dal Presidente del FMI.

Per arrivare, però, sotto il controllo del FMI, bisognava stravolgere la situazione economica reale del nostro paese, far impaurire le grandi banche ed alzare i tassi d’interesse per i prestiti a numeri proibitivi. Questa operazione meschina è iniziata con l’aumento falso del debito interno, dal 9,2% al 15%. Per questa operazione criminale, il Pm Sig. Peponis, ha chiesto 20 giorni fa, il rinvio a giudizio per Papandreou e Papakostantinou (Ministro dell’economia).

Ha seguito la campagna sistematica in Europa di Papandreou e del Ministro dell’economia che è durata 5 mesi, per convincere gli europei che la Grecia è un Titanic pronto per andare a fondo, che i greci sono corrotti, pigri e di conseguenza incapaci di affrontare i problemi del paese.

Dopo ogni loro dichiarazione, i tassi d’interesse salivano, al punto di non poter ottenere alcun prestito e di conseguenza il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Centrale Europea hanno preso la forma dei nostri salvatori, mentre nella realtà era l’inizio della nostra morte.

Nel Maggio del 2010 è stato firmato da un solo Ministro il famoso primo accordo di salvataggio. Il diritto greco, in questi casi, esige, per un accordo così importante, il voto favorevole di almeno tre quinti del parlamento. Pertanto, in sostanza, il primo accordo e la Troica che oggi governa in Grecia, agiscono in modo completamente illegale non solo per il diritto greco ma anche per quello europeo.

Dal quel momento fino ad oggi, se i gradini che portano alla nostra morte sono venti, siamo già scesi più della metà. Immaginate che con questo secondo accordo, per la nostra “salvezza”, offriamo a questi signori la nostra integrità nazionale e i nostri beni pubblici. Cioè Porti, Aeroporti, Autostrade, Elettricità, Acqua, ricchezze minerali ecc. ecc. ecc. i nostri, inoltre, monumenti nazionali come l’Acropolis, Delfi, Olympia, Epidauro ecc. ecc. ecc. perché con questi accordi abbiamo rinunciato ad eventuali rincorsi.

La produzione si è fermata, la disoccupazione è salita al 20%, hanno chiuso 80.000 negozi, migliaia di piccole fabbriche e centinaia di industrie. In totale hanno chiuso 432.000 imprese. Decine di migliaia di giovani laureati lasciano il paese che ogni giorno si immerge in un buio medioevale. Migliaia di cittadini ex benestanti, cercano nei cassonetti d’immondizia e dormono per strada.

Nel fra tempo si dice che siamo vivi grazie alla generosità dei nostri “salvatori”, dell’Europa, delle banche e del Fondo Monetario Internazionale. In realtà, ogni pacchetto di decine di miliardi con i quali viene addebitata la Grecia, torna per intero indietro, mentre noi ci accogliamo nuovi incredibili tassi d’interesse. E siccome c’è bisogno di continuare a funzionale lo stato, gli ospedali, le scuole ecc. la troica carica di extra tasse (assolutamente nuove) gli strati più deboli della società e li porta direttamente alla fame. Una situazione generalizzata di fame, abbiamo avuto all’inizio dell’occupazione nazista nel 1941 con 300.000 morti in 6 mesi. Adesso rivediamo la stessa situazione.

Se si pensa che l’occupazione nazista ci è costata 1 milione di morti e la distruzione totale del nostro paese, com’è possibile per noi greci di accettare le minacce della sig.ra Merkel e l’intenzione dei tedeschi di installare un nuovo gaulaighter… e questa volta con la cravatta…

E per dimostrare quant’è ricca la Grecia e quanto lavoratori sono i greci, che sono coscienti del Obbligo di Libertà e dell’amore verso la propria patria, è l’epoca dell’occupazione nazista dal 1941 all’Ottobre del 1944. Quando gli SS e la fame uccidevano 1 milione di persone e la Vermacht distruggeva sistematicamente il paese, derubando la produzione agricola e l’oro dalle banche greche, i greci hanno fondato il movimento di solidarietà nazionale che ha sfamato la popolazione ed hanno creato un esercito di 100.000 partigiani che ha costretto i tedeschi di essere presenti in modo continuo con 200.000 soldati. Contemporaneamente, i greci, grazie al proprio lavoro, sono riusciti non solo a sopravvivere ma a sviluppare, sotto condizioni di occupazione, l’arte neo greca soprattutto i settori di letteratura e di musica.

La Grecia ha scelto la via del sacrificio per la libertà e la sopravvivenza.

Anche allora ci hanno colpito senza ragione e noi abbiamo risposto con la Solidarietà e la Resistenza e ci siamo riusciti. La stessa cosa esattamente facciamo anche adesso ed abbiamo la certezza che il vincitore finale sarà il popolo greco. Questo messaggio mando alla Sig.ra Merkel ed al Sig. Soible, dichiarando che rimango sempre amico del Popolo Tedesco ed ammiratore del suo grande contributo alla Scienza, la Filosofia, l’Arte e soprattutto alla Musica! E forse, la miglior dimostrazione di questo è che tutto il mio lavoro musicale a livello mondiale, l’ho affidato a 2 grandi editori tedeschi “Schott” e “v. Breitkopf” con cui ho un’ottima collaborazione.

Ci minacciano di mandarci via dall’Europa. Ma se l’Europa non ci vuole 1 volta, noi, questa Europa di Merkel e Sarkozi, non la vogliamo 10 volte.

Oggi è domenica 12 Febbraio. Mi sto preparando per prendere parte con Manolis Glezos, l’eroe che ha tirato giù la svastica dall’Acropolis, dando così il segnale per l’inizio non solo della resistenza greca ma di quella europea contro Hitler. Le strade e le nostre piazze si riempiranno di centinaia di migliaia di cittadini che esprimeranno la propria rabbia contro il governo e la troica.

Ho sentito ieri il nostro Primo ministro – banchiere rivolgendosi al popolo greco, dire che “siamo arrivati all’ora zero”. Chi, però, ci ha portati all’ora ZERO in due anni? Le stesse persone che invece di trovarsi in prigione, ricattano i parlamentari per firmare il nuovo accordo, peggio dal primo, che sarà applicato dalle stesse persone con gli stessi metodi che ci hanno portato all’ora ZERO! Perché? Perché questo ordina l’FMI e l’Eurogroup ricattandoci che se non obbediremo ci sarà il fallimento…

Qui assistiamo al teatro della paranoia. Tutti questi signori, che in sostanza ci odiano (greci e stranieri) e che sono gli unici responsabili della situazione drammatica alla quale hanno portato il paese, minacciano, ricattano, ordinano con l’unico scopo di continuare la loro opera distruttiva, cioè di portarci sotto l’ora ZERO, fino alla nostra sparizione definitiva.

Siamo sopravvissuti nei secoli, in condizioni molto difficili ed è certo che se ci porteranno con la forza, con la violenza, al penultimo gradino prima della nostra morte, i Greci, non solo sopravvivranno ma rinasceranno. Questo momento, presto tutte le mie forze all’unione dinamica del popolo greco. Sto cercando di convincerlo che la Troica e l’FMI non è una strada senso unico. Che esistono anche altre soluzioni. Guardare anche verso la Russia per una collaborazione economica, per lo sfruttamento delle nostre ricchezze minerarie, con condizioni diverse, a favore dei nostri interessi.

Per quanto riguarda l’Europa, propongo di interrompere l’acquisto di armamenti dalla Germania e dalla Francia. E dobbiamo fare tutto il possibile per prendere i nostri soldi, che la Germania ancora non ha saldato dal periodo della guerra. Tale somma ad oggi è quasi 500 miliardi di euro!!!

L’unica forza che può realizzare questi cambiamenti rivoluzionari è il popolo greco, unito in un enorme Fronte di Resistenza e Solidarietà, per mandare via la Troica (FMI e Banche) dal paese. Nel fra tempo devono essere considerati nulli tutti gli accordi illegali (prestiti, tassi d’interesse, tasse, svendita del paese ecc.). naturalmente, i loro collaboratori greci, che sono già condannati nella coscienza popolare come traditori, devono essere puniti.

In questo scopo (l’Unione di tutto il Popolo) sono totalmente dedicato e credo che alla fine ce la faremo. Ho fatto la guerra con le armi in mano contro l’occupazione nazista. Ho conosciuto i sotterranei della Gestapo. Sono stato condannato a morte dai Tedeschi e sono vivo per miracolo. Nel 1967 ho fondato il PAM, la prima organizzazione di resistenza contro i colonnelli. Ho agito nell’illegalità contro la dittatura. Sono stato arrestato ed imprigionato nel “mattatoio” della dittatura. Alla fine ho sopravvissuto ancora.

Oggi ho 87 anni ed è molto probabile non riuscire a vedere la salvezza della amata patria. Ma morirò con la mia coscienza tranquilla, perché continuo a fare le mie battaglie per gli ideali della Libertà e del Diritto fino alla fine.

Mikis Theodorakis

lunedì 13 febbraio 2012

Per non dimenticare Vittorio ARRIGONI

Ultimo post.
 Quattro lavoratori sono morti ieri notte per via del crollo di uno dei tunnel scavati dai palestinesi sotto il confine di Rafah. Tramite i tunnel passano tutti i beni necessari che hanno permesso la sopravvivenza della popolazione di Gaza strangolata da 4 anni dal criminale assedio israeliano. Dai tunnel riescono a entrare nella Striscia beni principali quali alimenti, cemento, bestiame.
Anche gli ospedali della Striscia si approvvigionano dal mercato nero dei tunnel. Dall’inizio dell’assedio a oggi più di 300 palestinesi sono morti al lavoro sotto terra per permettere ad una popolazione di quasi 2 milioni di persone di sfamarsi. E’ una guerra invisibile per la sopravvivenza. I nomi degli ultimi martiri sono: Abdel Halim e suo fratello Samir Abd al-Rahman Alhqra, 22 anni e 38 anni, Haitham Mostafa Mansour, 20 anni, e Abdel-Rahman Muhaisin 28 anni.

Restiamo Umani

Vik da Gaza city
Penultimo post. Silvio Berlusconi oggi: “faremo in modo di impedire la partenza della Freedom Flotilla per Gaza.”Secondo quanto riferisce la radio israeliana secondo Berlusconi la missione della Flotilla non lavorerebbe in supporto alla pace nella regione. Proponendo dei negoziati da tenersi in Sicilia (nelle tenute di Vittorio Mangano?), il premier “bunga bunga” ha ricordato per l’ennesima volta che Israele è l’unico paese mediorientale amico dell’Occidente, e che dovrebbe entrare a far parte dell’Unione Europea. Berlusconi spinge per l’adesione d’Israele alla Comunità Europea, e contemporaneamente farà cacciare l’Italia al più presto.

Vi prego, ditemi che è la solita barzelletta…


Mubarak ricoverato in ospedale
13/04/2011

Hosni Mubarak ricoverato d'urgenza in un ospedale a Sharm el Sheikh, e' in terapia intensiva e le sue condizioni sono stabili.

A quanto pare ieri il dittatore non ha retto l'interrogatorio dei magistrati che indagano sui conti esteri della famiglia.

Mi immagino la scena: "ci dica, quanto soldi ha rubato dalla casse egiziane?" E come risposta un coccolone.
Da escludere che a deteriorare le condizioni di salute del faraone sia stato il regime di carcerazione:
"Come un può un uomo senza cuore subire un infarto?", il commento più sagace scovato in rete.
Stay Human

Vik da Gaza city.

Il pogrom di Awarta
12/04/2011

Per il 31esimo giorno consecutivo dopo il massacro dei 5 coloni dell’insediamento illegale di Itamar, il villaggio palestinese di Awarta rimane sotto assedio.
Un vero e proprio pogrom compiuto dall’esercito israeliano (spesso col sostegno dei coloni, la frangia più estremista e razzista del regime sionista di Tel Aviv), che ogni notte compie raid e rapisce civili palestinesi.
150 donne sono state condotte con la forza via dal villaggio nelle vicine basi militari per essere sottoposte a interrogatori e a test del DNA. Fra di loro ci sono donne incinte, vecchie ultraottantenni, bambine.
Durante i radi notturni i soldati israeliano danno sfogo alla loro natura di vandali lanciando granate, sfondando porte,spaccando finestre, distruggendo case e scorte alimentari.
A oggi, 71 palestinesi di Awarta risultano ancora sequestrati da qualche parte in Israele, fra di loro c’è anche Julia Mazen Awwad, 14 anni.
Nella foto, la sorella di Julia, Halaa, 6 anni, presa a calci dai soldati mentre cercava di impedire l’arresto della madre e della sorella.

Restiamo Umani

Vik da Gaza city
Omofobia e sionismo.
12/04/2011

Oltre che neonazisti, il gruppo facebook di sionisti "Risposta a..." si scoprono oggi come omofobi.
Come dire, al peggio non c'è mai fine.
Vik da Gaza city


Gheddafi sta combattendo con armi made in Israel.
12/04/2011

La notizia, inizialmente lanciata da Al Jazeera e ripresa da i più importanti media della regione, pare trovare sempre più conferme.
A  farsi carico della consegna delle armi da Tel Aviv al dittatore libico ci pensava Mohamed Dahlan, il più filosionista (vedi foto) e filostatunitense dei leader di Fatah venduti alla causa d’Israele.
Il Comitato Centrale ha annunciato l’inizio di una indagine,  più che per fare luce per oscurare questo ulteriore scandalo per Fatah.

Vik da Gaza city


Israele sconsiglia al Mossad di viaggiare in Iraq.
12/04/2011

Il Consiglio di Sicurezza Nazionale  di Tel Aviv sul suo sito sconsiglia ai cittadini israeliani di viaggiare in Iraq per il prossimo periodo.
Ora mi domando, ma che ci vanno a fare in Iraq gli israeliani?
E soprattutto, quali passaporti sventolano?

Stay Human
Vik da Gaza city

11/04/2011

Più di 50 palestinesi ammazzati qui a Gaza dall'inizio dell'anno. Nessuna vittima israeliana.
Armi vietate dai trattati internazionali.
Omicidi extragiudiziali.
Un governo che instancabilmente emana leggi razziste.
Tribunali e giudici che fanno distinzioni fra "ebrei" e "non ebrei".


Roberto Saviano e il razzismo d'Israele
11/04/2011
Più di 50 palestinesi ammazzati qui a Gaza dall'inizio dell'anno. Nessuna vittima israeliana.
Armi vietate dai trattati internazionali.
Coloni e pulizia etnica.
Omicidi extragiudiziali.
Uno dei peggiori regimi di apartheid del mondo.
Un governo che instancabilmente emana leggi razziste.
Tribunali e giudici che fanno distinzioni fra "ebrei" e "non ebrei",

Università e istituzioni accademiche che sostengono l'occupazione e la pulizia etnica della Palestina....

E Roberto Saviano ancora a menarcela sul suo " riconoscimento della democrazia israeliana".
Iraq: la rivoluzione di cui nessuno parla.
11/04/2011

La reazione alle parole de Segretario alla Difesa Robert Gates, secondo il quale le truppe statunitensi dovrebbero rimanere in Iraq ancora per anni, non si è fatta certo attendere: decine di migliaia di manifestanti fedeli al leader sciita Moktada al-Sadr, hanno inondato le strade chiedendo la cacciata dei soldati yankee dal Paese.
Ma non sono solo gli sciiti a chiedere l’uscita dell’esercito di Obama dall’Iraq, venerdì dopo la preghiera manifestazioni simili si sono viste anche nei quartieri sunniti di Baghdad.
"Leave, leave, occupier!" e "Get out! Get out! America the great devil!”, gli slogan più gettonati.

Stay Human

Vik da Gaza city
 Ladysmith Black Mambazo boicottano Israele
10/04/2011
Ennesima vittoria del Movimento BDS, il boicottaggio a Israele: i Ladysmith Black Mambazo, famoso gruppo corale sudafricano di musica tradizionale (isicathamiya e mbube) vincitore più volte del premio Grammy, ha dichiarato di non voler più suonare a Tel Aviv.

La scelta dei Ladysmith Black Mambazo segue quella di molte altre stelle della musica pop, come Carlos Santana, Pixies, Klaxons, Gorillaz e Gil Scott Heron, che si rifiutano categoricamente di organizzare concerti nello stato criminale che occupa la Palestina.
Stay Human
Vik da Gaza city
Gaza: pioggia di fuoco
10/04/2011

 Il mio racconto di ieri per Peacereporter:
“Ho lasciato le mie cugine che stavano lavando i panni nel cortile di casa, quindi mi sono avviato verso la moschea per la preghiera di mezzogiorno. Non avevo ancora camminato  per 500 metri quando ho sentito il boato,  e giratomi di scatto ho visto il fumo salire sopra la nostra casa”.
Mentre ci offrono il caffè e i datteri rituali sotto la tenda della veglia funebre, Nidal continua il suo racconto. “Sono precipitato indietro con alcuni familiari e appena varcata la soglia di casa la scena raccapricciante: tutte 4 donne stavano stese a terra, Najah era già cadavere mentre sua figlia Nidal è spirata fra le mie braccia. Abbiamo caricato le altre 2 sorelle, Nida e Fida su 2 auto e siamo corsi incontro alle ambulanze.
Ad Al-Farahin, Est di Khan Younis un drone UAV israeliano, uno di quegli velivoli senza pilota comandati a distanza che qui a Gaza chiamano “zannana”, ha mirato e fatto centro su un gruppo di donne. Il missile è esploso a mezzo metro da Najah Harb Qdeah, 45 anni, uccidendola sul colpo. Nidal Ibrahim Qdeah di 20 anni, è morto poco dopo, Fida di anni 15 è rimasta seriamente ferita ad una gamba mentre Nida Qdeah, un’altra bambina di 12 anni, sta lottando in questo momento fra la vita e la morte all’ospedale Europa di Khan Younis.
La giornata di oggi era cominciata  seguendo lo stesso copione di morte e terrore di quella di ieri: elicotteri Apache, caccia bombardieri f 16 e droni concentrati nel loro fuoco da nord a sud della Striscia.
Questa mattina, prima dell’attacco alla famiglia Qdeah, sempre a Est di Khan Younis, durante un bombardamento venivano uccisi 2 guerriglieri di Hamas e contemporaneamente a Rafah 3 civili venivano feriti gravemente. A Qarara , nel centro della Striscia di Gaza, moriva sotto le bombe  Talal Abu Taha,  un civile di 55 anni.Nel pomeriggio altri 4 guerriglieri della resistenza palestinese uccisi  a Est e a Nord di Gaza city.Verso sera, le sofisticate apparecchiature israeliane  tornavano a puntare sui civili e precisamente un gruppo di bambini che stava giocando a calcio nei pressi di Shujaiyeh: 2 bambini uccisi e feriti un’altr decina di minori di diciotto anni.Uno dei corpi dei piccoli, non ancora identificati è arrivato all’ospedale Al Shifa decapitato.All’ora in cui sto scrivendo, le 22:30 locali, gli ospedali sono in stato di allerta, e molti letti sono già occupati da feriti gravi, per la maggioranza civili.  Fra questi, due donne colpite da schegge di proiettile a  Zeitoun, quartiere est di Gaza city e un paramedico palestinese, rimasto seriamente ferito mentre cercava di evacuarle dalla zona dei bombardamenti. Gli sporadici lanci di razzi artigianali dei guerriglieri palestinesi, oggi non hanno provocato feriti in Israele, ne tantomeno sostanziali danni alle cose.Sotto la tenda funebre allestita per raccogliere il cordoglio per le donne assassinate ad Al Fahraeen, Nidal non trattiene la sua rabbia: “la comunità internazionale dovrebbe prendersi cura dei civili oppure no? Dov’è ora? Dove stanno? Tutti in Libia? Uccidono i nostri bambini, fanno a pezzi le nostre mogli e le nostre figlie e dove sta l’ONU?”Maheer, un altro cugino delle vittime incalza: “dopo l’attentato a Gerusalemme, l’opinione pubblica israeliana è assetata di sangue , e anche se noi gazawi non c’entriamo niente, ecco che il governo di Tel Aviv li tieni buoni compiendo questi massacri a Gaza. Tanto per dimostrare quanto polso hanno, che controllano la situazione”.

Comunico loro che il portavoce dell’esercito israeliano dopo le molte vittime civili di questi due giorni ha espresso il suo dispiacere, ma allo stesso tempo ha accusato Hamas di utilizzare i civili come scudi umani.

Nidal e Maheer quasi non si trattengono sulle sedie.

Nidal: “hanno apparecchiature così sofisticate da riuscire dal cielo a leggere l’ora sul display del tuo orologio, e come è possibile che abbiano commesso un errore così marchiano da bombardare un cortile di una casa dove alcune donne stendevano dei panni?”

Le ultime notizie parlano di bombardamenti via terra a Zaitoun e via area a Nord di Gaza city.
Mi immagino quel soldato che è al posto di comando del drone che ucciderà  anche questa notte, come se stesse vivendo una realtà virtuale, e gli omicidi punti accumulati sullo schermo di una mortifera playstation.
Il governo della Striscia è tornato anche oggi a chiedere una tregua, ma la sensazione è che siamo ancora distanti dal game over di terrore e omicidi.
Ahmed mi ha appena chiamato al telefono: “Victor, hai del pane in frigo? Dai usciamo, conviene fare scorte”.
Restiamo Umani

Vik da Gaza city


Urgente: bombardamenti israeliani sulla famiglia Samouni
09/04/2011
Ore 19:15 locali.
Un drone israliano, un veivolo comandato a distanza responsabile dell'uccisione di donne e bambini in queste ultime ore nella Striscia ha appena bombardato a Est di Zaitoun, Sud Est di Gaza city, a circa 200 metri dalle abitazioni della famiglia Samouni.Il caso "Samouni" è uno degli attacchi terroristici più efferati della storia d'Israele.Agli inizi di gennaio, 29 membri della stessa famiglia vennero massacrati senza pietà dall'esercito israeliano.Erano tutti civili. Per lo più donne e bambini.
Stay human

Vik da Gaza city
Un arghile sotto le bombe. (Gaza city, il 9 aprile 2011)
09/04/2011

Gaza city, 9 aprile 2011, poco dopo mezzanotte.

Khalil del PCHRe Vittorio dell'ISM.
2 attivisti per i diritti umani si incontrano per fare il punto della situazione dopo 2 giorni di massacri israeliani contro la popolazione civile della Striscia di Gaza.2 amici si scambiano battute e cercano di sollevarsi il morale a vicenda, nell’atmosfera spettrale di bombardamenti che intanto continuano. Fra un arghile che non cessa di sbuffare fumo e aerei da guerra di ronzare sopra le loro teste.
Prestate attenzione a cosa succede al minuto 10:18.
Stay Human.

Vittorio Arrigoni da Gaza city

L'apertura di ieri del quotidiano sionista Ynet
09/04/2011

Disgustoso è sinonimo di sionista.
Questo che vedete qui sopra è lo screenshoot dell'apertura del sito internet di notizie più popolare in Israele: Ynetnews.com .
"Pollaio subisce seri danni" (riferito ai razzetti Qassam).
All'interno dell'articolo, ben tenuto ben in secondo piano poi venivano citate le vittime civili palestinesi massacrate ieri.
(Pare che la redazione oggi abbiamo modificato il pezzo resosi conto della "gaffe"...)
Stay Human

Vik da Gaza city.
Israele e l'escalation di violenza annunciata e invocata
08/04/2011
Il mio racconto di questa mattina per Peacereporter:
L’escalation tanto invocata da Israele ha trovato la sua massima espressione nelle ultime 24 ore.Nonostante da fine dicembre, poi nel corso del mese di gennaio e l’ultima volta prima di ieri il 26 marzo, tutte le fazioni politiche della Striscia di Gaza congiunte abbiano ripetutamente proposto una tregua ad Israele, la richiesta di cessate il fuoco è sempre rimasta lettera morta.
Ripercorriamo i fatti delle ultime settimane:
16 marzo. 2 miliziani delle brigate Ezzedin al Qassam, braccio armato di Hamas, vengono uccisi durante un bombardamento aereo a Sud di Gaza city.
19 marzo. Contemporaneamente alle manifestazione pacifiche dei giovani palestinesi per la fine delle divisioni a Gaza city, represse violentemente dalla polizia di Hamas, le brigate al-Qassam decidono di vendicare i 2 commilitoni uccisi sparando una cinquantina di colpi di mortaio verso il deserto del Negev: 2 israeliani feriti lievemente La sera dello stesso giorno, un carro armato israeliano bombarda la zona a Est di Juhor al-Dik , nel centro della Striscia di Gaza, uccidendo 2 bambini palestinesi.
22 marzo. Nuovo massacro dell’esercito israeliano. Nel pomeriggio un carro armato spara verso un quartiere residenziale a Shujaiya, Est di Gaza City. Risultato: 4 morti, 2 dei quali erano bambini, e 11 feriti gravi, compresi 8 bambini, tutti civili. Stavano giocando a calcio. Il portavoce dell’esercito israeliano ammette essere stato un increscioso errore di puntamento.
Alla sera, caccia f 16 israeliani bombardano Zaytoun a est di Gaza City, uccidendo 4 miliziani di Hamas.
23 marzo. Una bomba esplode a Gerusalemme, uccidendo una donna e ferendo altri 30 israeliani. Sebbene non via nessuna rivendicazione da parte palestinese e nessuna prova che dimostri una possibile connessione fra gli esecutori e i mandanti dell’attentato con Gaza, il giorno seguente il campo profughi di Jabalia viene bombardato: 3 feriti lievi e sostanziali danni agli edifici.

27 marzo. Bombardamenti aerei israeliani uccidono 2 esponenti delle Brigate al-Quds, braccio armato della Jihad Islamica. Un terzo guerrigliero è ferito gravemente.

30 marzo. Altro attacco contro i miliziani delle Brigate al-Quds, nei pressi della moschea di Rafah: un morto e un ferito grave
2 aprile. Ancora esecuzioni extragiudiziarie: Isreale uccide 3 miliziani di Hamas. Il portavoce dell’esercito dichiara che sebbene non erano impegnati in attività ostili, stavano “pianificando il rapimento di israeliani durante le festività della Pasqua ebraica”. I missili israeliani si fanno accusa, giudice e boia.
5 aprile. A Port Sudan, in Sudan, un’auto è centrata da un missile sparato da un elicottero israeliano: muoiono Abdel Latif al-Ashqar, dirigente di spicco di Hamas e un suo fedele collaboratore.

Nella notte bombardamenti a Est di Gaza city, che causano il ferimento di 4 civili, (fra questi anche una donna incinta). 6 aprile . Caccia f16 israeliani sganciano bombe a sud della Striscia (Rafah) e a est di Gaza city (Zaitoun), provocando il ferimento di un civile palestinese.
Nell’arco del periodo trattato, i danni provocati dai razzi palestinesi in risposta ai bombardamenti israeliani di cielo e di terra sono stati minimi: 2 feriti lievemente.
7 aprile, ieri. Circa alle ore 16 carri armati israeliani bombardavano la zona di Juhor Ad Dik, contemporaneamente elicotteri Apache concentravano il fuoco nel sud della Striscia di Gaza, ad Al Fukhkhari ed a Est di Abassan e caccia f 16 lanciavano missili contro una base militare di Hamas ad Abu Jarad, Sud Est di Zaitoun.Poco dopo, un carro armato israeliano bombardava nei pressi Shujaieh, est di Gaza city, uccidendo Mahmoud Al-Manasra di 50 anni, e ferendo altri civili palestinesi. A questi continui attacchi la resistenza rispondeva con sporadici lanci di razzi artigianali. Un missile, questa vero, anti-carro, mancava il bersaglio predestinato e centrava invece un autobus in transito nel Negev occidentale: feriti 2 civili israeliani, fra cui un ragazzo di sedici anni.
Deir Al Balah, Khan Younis, Jabalia, Rafah, i bombardamenti israeliani si intensificavano lungo tutta la Striscia fino a questa mattina. Nelle ultime 24 ore abbiamo contato 7 palestinesi uccisi, 4 dei quali sono civili e una ventina di feriti gravi.
Contemporanea a questa continua mattanza di civili e miliziani di oggi e degli ultimi giorni, una lunga serie di crimini di guerra e contro il diritto internazionale, c’è da sottolineare il nuovo invito da parte palestinese ad un cessate il fuoco, anche quest’ultimo pare destinato a cadere nel vuoto.
Il clima di incessante violenza e continue provocazioni che stiamo vivendo riporta drammaticamente alla memoria la notte del 4 novembre 2008, quando Israele ruppe la tregua siglata con Hamas uccidendo 6 miliziani, per poi scatenare una escalation di attacchi durante tutto il mese di novembre. A dicembre, Hamas ripropose un nuovo cessate il fuoco che Israele puntualmente rigettò per dare inizio a Piombo Fuso.
Le dichiarazioni nei giorni passati del vice primo ministro Silvan Shalom, e del ministro della cultura Limor Livnat hanno fatto chiaramente riferimento ad una “operazione piombo fuso 2”, alle porte e i motivi appaiono chiari. Shalom, il 23 marzo alla radio israeliana ha così parlato: “Hamas ha aperto un nuovo fronte contro Israele per fermare ogni possibilità di negoziato con i palestinesi”. In pratica, il nuovo fronte sarebbe la possibilità di un governo di unità nazionale che veda insieme Hamas con l’Autorità Palestine di Abu Mazen, e non è un caso che gli attacchi israeliani si sono scatenati nel momento in cui le due parti erano più vicine, in seguito al crescere delle manifestazioni per la fine delle divisioni fra Ramallah e Gaza.
Le attenzioni della comunità internazionale, tutte rivolte verso l’offensiva contro la Libia, e soprattutto il veto di Obama alla recente risoluzione ONU di condanna al proliferare della colonie illegali in West Bank , sono state il semaforo verde per l’escalation di attacchi contro la popolazione civile di Gaza.
Anche il recente articolo di Richard Goldstone sul Washington Post, nel quale il giudice ritratta alcune conclusioni del rapporto ONU che porta il suo nome, sono un ulteriore via libera per nuovi massacri.
Restiamo Umani

Vittorio Arrigoni da Gaza city

Il nazista chino sul pc di fianco a te
07/04/2011
I bombardamenti israeliani di martedì notte a Est di Gaza city hanno causato il ferimento di 4 civili, fra questi anche una donna incinta. "una donna era incinta??? Ebbè due piccioni co' na fava".
Questo il colto commento dell'amministratore di un gruppo Facebook dedicato alla diffamazione e all'ingiuria: http://www.facebook.com/vittorio.nasolungo
Marmaglia neonazista che probabilmente gira per casa con indosso magliette tipo queste:
In Italia vige ancora un confine fra libertà di espressione e istigazione alla violenza?
Stay Human
Vik da Gaza city

Israele attacca il Sudan
07/04/2011
Non pago dei bombardamenti quotidiani a Gaza, Israele martedì ha bombardato anche il Sudan.
Nell'auto centrata da un missile sparato da un elicottero israeliano a Port Sudan, sono morti Abdel Latif al-Ashqar, dirigente di spicco di Hamas e un suo fedele collaboratore.
Non è il primo raid aereo israeliano contro il Sudan in questi ultimi anni. Nel gennaio 2009 un convoglio composto da 17 automezzi fu attaccato da cacciabombardieri nei pressi della frontiera con l’Egitto. I morti furono 119, tra di essi molti civili.
Ora immaginate per un secondo che succederebbe se un elicottero sudanese bombardasse Tel Aviv per uccidere un presunto terrorista...

Stay Human
Vik da Gaza city
Una No Fly Zone sulla Palestina
07/04/2011
Anche ieri notte bombardamenti: caccia f16 israeliani hanno sganciato bombe a sud della Striscia (Rafah) e a est di Gaza city (Zaitoun). Un palestinese ferito, ricoverato all'ospedale di Rafah.
Domenica scorsa, attivisti israeliani, palestinesi e internazionali, si sono dati appuntamento di fronte all’ambasciata statunitense di Tel Aviv per chiedere alla comunità una No Fly Zone come quella instaurata in Libia anche sulla Palestina, di modo da proteggere la popolazione civile contro gli ormai pressochè quotidiani attacchi degli aerei da guerra israeliani.
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Vik da Gaza city

Il nuovo Egitto è antisionista
06/04/2011
“Se Israele attaccherà Gaza dichiareremo guerra contro il regime sionista”. Così ha dichiarato Mohamed El Baradei,  candidato a essere il prossimo presidente d'Egitto.Queste dichiarazioni seguono quelle di settimana scorsa dell’attuale ministro degli esteri egiziano Nabil El-Araby, che ha promesso di instaurare nuove amichevoli relazioni diplomatiche con l’Iran, gli Hezbollah libanesi e con Hamas nella Striscia per favorire il miglioramento della crisi umanitaria dei palestinesi.Non solo parole, ma anche fatti: il nuovo Egitto domenica ha liberato dalle sue prigioni altri 14 palestinesi. Erano stati arrestati sotto il regime di Mubarak.I pianti dei sionisti per la dipartita del faraone si continuano incessantemente a udire da oltre il confine.
Stay Human
Vik da Gaza city