lunedì 27 settembre 2010

La lega e la mafia

ancora 100 passi. 100 passi verso la legalità e contro le mafie. Un corteo festante, colorato per le strade di Ponteranica ha gridato la propria voglia di legalità. Dal sud al nord in un luogo simbolico, dove il potere ha dimostrato di avere paura del coraggio antimafioso di un giovane siciliano che con il proprio sangue aveva cercato di riscattare la propria terra dal ricatto omertoso della mafia.
Ci siamo chiesti (articolo “cento passi verso la vergogna” ) cosa avesse spinto il sindaco leghista di Ponteranica questo piccolo paese della provincia di bergamo a rimuovere dalla biblioteca la targa dedicata a “Peppino Impastato”. Avevamo scritto che:
“Peppino Impastato è stato assassinato perché non ha voluto percorrere quei famosi “cento passi” che lo dividevano dalla comodità dell’accettazione di una parentela scomoda. E’stato assassinato perché credeva che fosse giusto rischiare la vita per provare a cambiare il proprio mondo. Mi chiedo quanti passi separano i leghisti dal conformismo e dal consociativismo, dal ricatto e dal compromesso, dalla complicità e dalla connivenza.Non credo che il Sindaco di Ponteranica sia insensibile al sacrificio di Peppino Impastato. Forse un senso di disagio, d’imbarazzo può giustificare questo gesto. Forse quella targa sarebbe stata uno scomodo richiamo alle coscienze di chi quei “cento passi” per comodità politica, per opportunismo, per interessi personali li ha fatti senza vergogna, senza pentimento.”
Ieri in tremila per le vie di Ponteranica chiedevano con fermezza politiche serie contro la mafia, anche contro quella mafia del nord che ha troppe pericolose ed ambigue collusioni con i poteri forti ed il mondo politico.
Uno striscione urlava che “la lega è la mafia del nord”.
Sicuramente i leghisti si saranno sentiti offesi così impegnati in quel maldestro tentativo di mostrasi come i veri difensori della legalità e della rettitudine morale.
Ed intanto solo qualche giorno prima avevano con abile manovra gattopardesca avavano votato il loro no all’utilizzo delle intercettazioni nei confronti del loro compagno di merende il deputato Nicola Cosentino accusato concorso esterno in associazione camorristica.
Riformuliamo con la stessa forza di un anno fa lo stesso invito ai leghisti: “lasciate perdere la lotta alla mafia, lasciatela alle persone serie, a chi vive nel ricordo e nella memoria di Peppino Impastato. Cercate di nascondere i vostri “cento passi” verso la vergogna, e non offendete la memoria di chi ha scelto la legalità e la giustizia(da http://blog.libero.it/Antilega)


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