lunedì 10 giugno 2024

Attimo fuggente e felicità

La felicità sta racchiusa nell'attimo fuggente. Questo è vero. Ma cos'è l'attimo fuggente? O meglio: cosa ognuno considera che sia? Da ciò che ho imparato io ognuno lo ritiene un frangente della vita (o del tempo) che è difficile cogliere perché troppo effimero, fugace e persino mistico, e se lo si riesce a cogliere, è per un fortunato capriccio del caso. Così quasi nessuno lo coglie e quasi nessuno riconosce, di conseguenza, la felicità. 

In realtà la vita è un susseguirsi di attimi fuggenti, ma essendoci abituati a vivere il presente come un riverbero del tempo en passant, non ce ne accorgiamo e la povera felicità diventa anch'essa un riverbero en passant. La cosa più assurda è che si è imparato persino a negare che la felicità esista, appunto perché difficile coglierla all'interno dell'attimo effimero e sfuggente, perocchè ci si rassegna all'irreversibilità del fato. 

Ma a furia di negarla la felicità la si è resa davvero inesistente, o un mistico riverbero del fato. Ciò conforta i fatalisti, coloro che sono legati a questa tradizione... e guai a smentire le tradizioni!

L'attimo fuggente sta nelle nostre mani e nelle nostre mani danza il fato, ma se ci affidiamo a mondi dietro il mondo, a realtà dietro la realtà o al falso libero arbitrio che nega la volontà di potenza, allora non riusciremo mai a plasmare la nostra felicità inanellata nell'attimo che non passa mai, perché l'attimo è l'unica epoca storica che noi viviamo dalla culla alla tomba; a cambiare non è il tempo nell'attimo che viviamo, il tempo è illusione, cambiano le età poiché mentre viviamo il fiume della vita diviene, tuttavia l'attimo rimane costante, eterno, reale. E così la felicità. 

Adesso vi dirò qualcosa che d'acchito potrà sembrare paradossale: sofferenza e dolore sono riflessi della felicità, poiché in tale pathos risiede la volontà di potenza, e la volontà di potenza vuole sempre il piacere - il piacere è la felicità! (Giovanni Provvidenti)



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