giovedì 30 maggio 2024

Tutto muta intorno a noi e dentro di noi

Mentre noi rimaniamo uguali a noi stessi, o così ci senbra, ma nel frattempo nella percezione che abbiamo di noi quando compiamo un'azione, diventiamo un vero panta rei, e anche gli altri ci vedono mutati continuamente. Così ogni volta che scriviamo un pensiero, diventiamo quel pensiero e siamo già diversi: è trascorsa dentro di noi un'altra "epoca", e così tutte le volte che facciamo una scelta. Siamo là, in uno scorcio di tempo, apparentemente immobile e osservatori dei nostri pensieri, delle scelte che abbiamo deciso, ma in realtà ci stiamo muovendo chissà verso dove e stiamo divenendo poiché è già divenuto l'istante nello spazio in cui ci muoviamo. 

Se ci miriamo allo specchio e di noi fissiamo un particolare, siamo diventati quel particolare, ma se distogliamo per un istante lo sguardo, già la prospettiva che abbiamo di noi stessi è cambiata, poiché ora fisseremo un nuovo particolare, e così via; quindi pur rimanendo noi stessi, tutto muta intorno a noi e dentro di noi, tutto si muove nello spazio-tempo in quanto abbiamo, inconsciamente, costretto l'istante ad espandersi simmetrico o frattalico intorno a noi e dentro di noi. E gli altri individui non potranno sottrarsi dall'osservare questo movimento che abbiamo generato nel momento in cui scriviamo, scegliamo, oppure mostriamo un punto di vista di quel particolare speculare.

Qualcuno ha l'impressione che ultimamente i modelli proposti in fisica siano principalmente teorici e spesso manchino di esperimenti concreti che possano confermare o smentire queste teorie. La fisica sta diventando solo un teorico esercizio di stile?

Non è così naturalmente, la fisica è una scienza (come tutte del resto) che ha la sua base fondante nella sperimentazione, non basta infatti una intrigante teoria e una perfetta trasposizione della stessa in equazioni matematiche; se non ci sono riscontri sperimentali la teoria rimane tale e non serve a poco perché a nulla di concreto può essere applicata.

La mia ipotesi è che ultimamente la fisica sia arrivata ai limiti della nostra attuale tecnologia, per cui i fisici sperimentali hanno evidenti limiti tecnologici per creare esperimenti che avvalorino o smentiscano le suddette teorie, è altrettanto vero che la tecnologia sta avanzando più velocemente che in qualsiasi epoca della storia dell'umanità, ma di pari passo va anche la conoscenza dei fisici del nostro universo, arrivando a cercare di misurare o osservarre l'immisurabile o l'inosservabile.

Per avere riscontri sperimentali sulle attuali teorie, come il big bang ad esempio sarebbero necessari quantitativi di energia e potenza che tendono all'infinito e che sarebbero irriscontrabili addirittura nell'attuale universo che abitiamo.

Personalmente sono molto fiducioso che in qualche modo si riusciranno a superare gli attuali limiti, tenendo sempre presente che noi siamo all'interno di un universo e non al di sopra e che alcuni eventi o teorie non protremo mai osservarli o confermarle, almeno  con l'attuale tecnologia. 

La fisica si nutre di immaginazione ed estrema razionalità (matematica) e precisione (sperimentazione) per cui ritengo sia più che normale che nel momento in cui si trovano limiti da superare materialmente, questi vengano temporaneamente superati con teorie (anche tra le più fantasiose) che possono a loro volta indirizzare meglio gli sforzi per affinare o creare nuova tecnologia per aumetare la nostra conoscenza.

Per concludere però vorrei sottolineare che mai, come negli ultimi decenni, siamo arrivati a produrre strumenti che nemmeno nella più fervida immaginazione avremmo potuto pensare.

Mi riferisco, per esempio, al telescopio orbitale come il James Webb che sta inviando fotografie dell'universo che sfiorano la perfezione. Giovanni Provvidenti

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