mercoledì 8 maggio 2024

L'ETERNO RITORNO

 All'inizio pensavo che Nietzsche avesse "scherzato" a proposito dell'eterno ritorno dell'uguale, mi domandavo perché "dell'uguale" dato che l'eterno ritorno era già stato ampiamente concepito ed esaminato dagli antichi? È stato un suo gioco? Una burla? Pura follia? Poi piano piano ho capito che non è stato uno scherzo o lo sforzo metafisico di un folle a-metafisico. Nietzsche ci ha rivelato più della filosofia degli antichi filosofi cosmologici, più della teologia di Zoroastro, più della fisica di Einstein e di tutta la meccanica quantistica odierna: ci ha rivelato il "mistero cosmologico" per eccellenza! E tutto questo con la semplice intuizione e l'interpretazione prospettica della realtà in cui vige il microcosmo Essere. 

L'Essere infatti è la chiave per mutare l'identità immutabile del divenire in divenire mutabile, l'eterno ritorno dell'uguale perciò trasforma il nulla in divenire di fatto, lo spazio-tempo in un circolo dove ogni cosa che diviene passa, ma ritorna ineluttabilmente al suo inizio, così come il passato e il futuro ritornano continuamente all'attimo, che è la singolarità donde s'origina il divenire. 

Per dipanare il dilemma dell'eterno ritorno dell'uguale, tuttavia, non basta la meccanica quantistica, che in un certo senso è fredda e logica e si basa in modo particolare sulla matematica degli insiemi universali, occorre dunque l'irruzione della filosofia (filosofia quantistica) per sviscerare l'arcano in profondità, cioè occorre possedere una sorta di "Occhio Hubble" che guardi nel passato per giungere al futuro transitando per il presente. Perché la filosofia quantistica? Perché è abbastanza "irrazionale" da confutare persino l'apparenza.

Noi nietzscheani abbiamo il compito, il dovere di sfidare la comprensione tradizionale del tempo e dello spazio e di cercar di raggiungere quei luoghi ancora inesplorati della conoscenza. Perché noi nietzscheani? Perché Nietzsche ci ha lasciato in eredità la filosofia dell'avvenire, la filosofia quantistica, che è la nuova dimensione dell'intelletto per giungere là dove nessun filosofo è mai giunto prima: ai confini dell'orizzonte degli eventi del nulla! E il nostro pensiero sarà l'astronave con la quale viaggiaremo a velocità curvatura.

Giovanni Provvidenti


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