La credenza che siamo particelle di
Dio discese in questo mondo prigione, che abbiamo perso memoria, identità e
facoltà extrasensoriali, e che tutto ciò può essere riguadagnato attraverso
l’anamnesi o attraverso la congiunzione mistica, è una delle vedute religiose
più radicali conosciute in Occidente.
Lo Gnosticismo presume che il mondo
apparente sia una frode che nasconde la vera realtá. Di qui il bisogno della
rivelazione della Gnosi. Ci troviamo “segretamente” in una prigione gigante,
“segretamente” in schiavitù. C’è una deliberata occlusione praticata su di noi
da carcerieri ostili. La verità ci è deliberatamente nascosta per mantenerci
nell’ignoranza. Se dovessimo conoscere la verità tutto ciò che vediamo si
rovescerebbe. Rivelare è rovesciare, rovesciare è rivelare. C’è dunque nello
Gnosticismo una base intrinseca rivoluzionaria e sovversiva che combatte le
potenze che governano questo mondo.
Gli Gnostici distinguevano il vero
Dio inconoscibile (Primo Eone) dal malvagio dio minore Yaldabaoth (o Demiurgo),
di cui essi disprezzavano pertanto le leggi e l’universo materiale da lui
creato per imprigionare le anime degli uomini. Gli Arconti sono concepiti come
esseri invisibili che tengono in schiavitù psichica gli uomini, impedendo loro
di conoscere la verità, di riconoscere in loro la scintilla divina che li
accomuna a Dio. È questa la conoscenza di cui gli uomini sono defraudati.
(Sintesi estratta dall'Esegesi di
Philip K. Dick, noto in vita soprattutto per i suoi romanzi di fantascienza,
ma, dopo la morte, rivalutato per la sua "Esegesi", una mastodontica
raccolta delle sue tormentate riflessioni personali, fortemente influenzate
dallo Gnosticismo, di cui era appassionato studioso).
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