martedì 19 novembre 2013

Verso la maturità- (Un altra puntatata sulla storia del sole- Trovi le altre sfogliando i post)



- Verso la maturità -

Man mano che matura e si calma una stella come il Sole "impara" ad utilizzare le sue risorse di carburante, diventando sempre più efficiente nella conversione.

La nostra stella cominciò quindi a scaldarsi ed a illuminare meglio il sistema solare, allargando la fascia abitabile. L'effetto serra che preservava Terra e Marte fu la fine di Venere: con l'aumento di luminosità del Sole il pianeta cominciò a scaldarsi ferocemente, fino all'evaporazione totale dei suoi oceani. Il vapore acqueo è un gas serra ancora più potente, e si pensa che la temperatura al suolo salì oltre i 1500 °C, abbastanza da riportare l'intero pianeta allo stato liquido! Nei miliardi di anni successivi il vapore acqueo venne dissociato e perso, l'ossigeno si attaccò al carbonio ed eccovi l'infernale Venere attuale.

La Terra invece aveva sviluppato un meccanismo di autodifesa: la vita e il campo magnetico. Quel poco di ossigeno che si cominciò a produrre andò a costituire uno strato di ozono e quindi una inversione di temperatura, la stratosfera. Così facendo il vapore acqueo era intrappolato nella bassa troposfera, e non era in grado di sfuggire nello spazio, mentre il campo magnetico lo proteggeva dalla dissociazione.

Cosa che purtroppo il poco massiccio Marte non è riuscito a fare. Tempo un miliardo di anni dalla sua formazione e i suoi oceani erano dissipati, il campo magnetico scomparso e la sua atmosfera abrasa dal vento solare, in una lenta morte planetaria mentre l'interno si raffreddava e il vulcanismo si spegneva.

I pianeti esterni invece se ne sono sempre un po' lavati le mani del Sole. Massicci a sufficienza da possedere veri e propri cortei di "pianetini" a loro volta, la fredda e lontana stella al centro ha giocato un ruolo minore nella loro storia ed evoluzione. Oltre alla fascia degli asteroidi interna, la "frost line", tutto tace da miliardi di anni, nei lenti moti dei giganti gassosi. Le cose però cambieranno...

È in questo periodo di maturazione del Sole, 3,8 miliardi di anni fa, che i giganti esterni decidono di fare le pulizie di primavera. Le risonanze orbitali instauratesi tra Saturno e Giove destabilizzano le orbite, fino a tradursi nella migrazione di Nettuno verso un'orbita più esterna a quella di Urano (sì, si era formato più internamente!) e nel riarrangiamento complessivo del sistema solare esterno. Ciò porta alla destabilizzazione della fascia esterna degli asteroidi e comete, in un vero e proprio bombardamento ai danni di pianeti rocciosi interni.

I crateri lunari che chiamiamo "mari" si sono formati in questo periodo turbolento, così come la spaventosa craterizzazione di Mercurio, Marte e delle lune dei quattro Giganti.

(...continua)
— con Lorenzo Rínon Laitauron Colombo

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