Una fotografa messicana osserva al microscopio le ceneri di suo padre e scopre un microcosmo.
Nel
febbraio del 2012, due settimane dopo la morte di suo padre, Gabriela Reyes
Fuchs, ancora immersa nel dolore, sentì il bisogno di osservare ciò che le
restava della persona amata. Inaspettatamente, davanti ai suoi occhi apparvero
frammenti luminosi a forma di galassie, un regalo inatteso offerto dalla
scienza.
Quel
microcosmo nei resti del padre la ispirò profondamente. "Avevo bisogno di
dimostrare qualcosa a me stessa," dichiarò la giovane. Decise quindi di
chiedere il permesso all'Università Nazionale Autonoma del Messico (UNAM) per
utilizzare uno dei loro microscopi specializzati.
Nonostante
i ricercatori l'avessero avvertita che avrebbe visto solo un'immagine
monocromatica (bianco e nero), Gabriela insistette.
Per
lei, ciò che vide nelle ceneri è "una dimostrazione di quell'amore
infinito" che legava la sua famiglia.
"Questa
immagine prova visivamente che siamo fatti di stelle," affermò Gabriela
con una certa licenza poetica, allineandosi però con una delle più affascinanti
idee divulgative della scienza, ripresa da personalità come Carl Sagan e Neil
deGrasse Tyson:
"Siamo
polvere di stelle."
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