Quanto
è difficile trovare le parole giuste per far sapere a quella persona quanto ci
piace. O per dire a quel collega quanto lo odiamo. Quanto è difficile, spesso,
comunicare l'amore infinito che proviamo per i nostri genitori. Persone che
magari abbiamo accanto, ogni giorno, che in qualche modo dividono con noi la
nostra vita. E quanto è sempre stato dannatamente complicato o addirittura
impossibile far dialogare quei popoli che si contendono una striscia di terra,
far loro capire che è un banale confine fittizio, o che le religioni non sono
motivo di discordia, o che il colore della pelle è semplicemente frutto di una
natura meravigliosa e variegata. Esseri umani, la stessa specie, che si fanno
guerre e si ammazzano, perchè non sanno comunicare tra loro.
Se
non siamo in grado di comunicare tra noi, come possiamo mai pensare di essere
in grado di farlo non solo con altre specie, ma addirittura con esseri viventi,
con intelligenze appartenenti ad altri mondi? Questa è la domanda che Sagan si
pose quando, negli anni '70, gli fu chiesto di immaginare un messaggio da
inviare nello spazio assieme alle sonde Voyager a una ipotetica specie aliena
che avrebbe potuto, un giorno lontano, intercettare le due navicelle. Questa è
una delle immagini più celebri mai scattate dall'umanità, eppure quasi nessuno
lo sa. Assieme ad altre decine di immagini, a suoni, musiche, saluti e messaggi
di pace in 55 lingue è parte del grande "messaggio nella bottiglia"
che la nostra specie ha inviato nel vasto e avvolgente infinito cosmico. Cosa
volevamo comunicare? Non solo dove si trova e come è fatto il nostro pianeta,
ma soprattutto CHI ha mandato quelle due navicelle: una descrizione della
nostra specie, un grande distillato di emozioni, sentimenti, quotidianità. Un
messaggio dove però non vi sono nè guerre nè divisioni: una madre che allatta
il proprio figlio è un istante di amore incondizionato che accomuna l'intera
specie umana. Nei dischi d'oro vi è solamente la parte migliore di noi anche
se, lo sappiamo, è una grande menzogna perchè non siamo mai stati in grado di
metterla in pratica davvero.
Non
potevamo sapere, però, chi avrebbe potuto ricevere quel messaggio. Non siamo in
grado di comunicare tra noi, figuriamoci con qualcuno di cui non sappiamo
nulla. Cosa potrebbe capire una intelligenza sconosciuta dall'immagine di una
madre che allatta il proprio figlio? Potrebbero, magari, pensare che qui sulla
terra ci sono piccoli mostri che divorano i propri abitanti: a noi sembra
assurdo, certo, ma perfettamente plausibile con gli occhi di un interlocutore
sconosciuto di un mondo sconosciuto.
I
dischi d'oro sono qualcosa di straordinario: un lavoro incredibile sulla
potenza del linguaggio dal quale avremmo potuto imparare molto di più. Avremmo
forse compreso che quando ci parliamo e, soprattutto, ascoltiamo, può venire
fuori solamente qualcosa di buono. Magari proprio la nostra parte migliore.
Matteo
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