domenica 17 dicembre 2023

CENNI SULLA FILOSOFIA DELL'IDEALISMO MONISTA

 Secondo la filosofia dell'idealismo monista è la coscienza la base di tutta l'esistenza, non la materia: sia il mondo materiale che quello mentale emergono dalla coscienza. La Coscienza perciò non è un epifenomeno del cervello, ma quella base dell'esistenza che contiene tutte le possibilità di manifestazione (di ciò che è mentale e di ciò che è materiale), incluso il cervello stesso. Non è allora il cervello a creare la coscienza, in quella catena di causalità verso l'alto in cui crede la scienza dualistica, secondo la quale le particelle subatomiche e le loro interazioni creano l'atomo, insiemi di atomi creano le molecole, insiemi di molecole formano le cellule, alcune delle quali sono neuroni, collettività di neuroni costituiscono il cervello e il cervello genera i processi mentali, tra cui la coscienza. Il cervello non può creare la coscienza, perché è solo un oggetto. E dato che, nell'ottica della fisica quantistica, gli oggetti sono solo onde di probabilità che "si materializzano" nel momento in cui con l'osservazione facciamo collassare una funzione d'onda, è più corretto dire che è la coscienza a creare il cervello. In vita, la coscienza trova un correlato neurofisiologico nei processi quantistici coerenti di strutture cerebrali chiamate microtubuli, processi che sembrano regolare l'attività delle membrane sinaptiche. Con la morte, e la conseguente cessazione dell'attività cellulare, l'informazione legata ai processi quantistici dei microtubuli si libera, venendo meno l'associazione col corpo fisico. L'informazione non si disperde nel nulla, ma viene trasferita non localmente alla coscienza. Se questo è ciò che possiamo chiamare anima, allora la nostra anima è costituita dello stesso tessuto con cui è fatto l'universo.

Giovanni Provvidenti

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