lunedì 18 dicembre 2023

Cenni sul rapporto mente-cervello

 Fin dagli albori del mythos e del logos gli antichi greci facevano riflessioni su ciò che è mente, anima, psiche, spirito; tali riflessioni appartengono alla storia della filosofia, a cominciare da Platone, Democrito, Aristotele e dagli stoici; attraversa il pensiero di Agostino e giunge alla filosofia moderna, quando Cartesio opera una svolta nel considerare la mente una sostanza immateriale che interagisce con il corpo (dualismo interazionista).

Nel '900, prima la filosofia della mente poi le nuove neuroscienze assumono peculiarità materialistiche e naturalistiche, soprattutto sotto la spinta del behaviorismo (o comportamentismo), il quale esclude ogni ricorso a sostanze immateriali inosservabili (la metafisica), ovvero all'introspezione e agli stati mentali soggettivi, ritenendo validi solo i comportamenti osservabili dei soggetti. Sono le scienze cognitive ad operare un mutamento di prospettive negli anni '70, in quanto giudicano che la scienza non può ignorare i processi mentali e il rapporto mente-cervello. Emerge una visione materialistica della mente e si proclama l'identità tra mente e cervello, tra eventi mentali ed eventi cerebrali. Ogni evento cerebrale è identico a un evento mentale. Il cervello e la mente nel tempo hanno attratto l'interesse non soltanto di filosofi e antropologi, ma anche di scienziati, biologi, ingegneri, chimici, giuristi, economisti. Sono soprattutto le neuroscienze che a partire dalla seconda metà del novecento stanno cercando di comprendere la struttura e il funzionamento di questi due  fondamentali organi, in relazione a funzioni importanti, come il pensiero, le emozioni, la percezione, l'aggressività, la violenza, i sogni, il linguaggio, ecc. Per capire la mente, bisogna conoscere il cervello, la struttura più straordinaria e meravigliosa dell'universo conosciuto. È un percorso che ci mette in contatto con l'intimità del nostro Io per rintracciare ciò che siamo, come costruiamo i nostri pensieri, prendiamo decisioni, formuliamo i giudizi, sogniamo, immaginiamo, sentiamo, a partire dalla nostra infanzia.

Siamo ancora all'inizio, anche se le ricerche nel campo delle neuroscienze  ci forniscono sempre nuovi, straordinari risultati.

Giovanni Provvidenti


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