mercoledì 9 agosto 2023

POTERE PARTITICO

 Ogni potere partitico vuole null'altro che instaurare una propria identità politica e renderla egemonica quanto più possibile, naturalmente intrisa di "dispotismo democratico", perciò è d'uopo, per raggiungere tale scopo, far bella mostra di "democratismo liberale". Ma lo scopo non è poi così nobile come si vorrebbe far credere; anzi è molto recondito e tende a trattare le masse come fossero delle greggi da rinchiudere in un ovile ideale. Si farà in modo che l'individuo non lo consideri una prigione ideologica e lo si ingannerà facendogli credere che rinchiuso in quell'ovile avrà trovato la sua libertà quotidiana,  persino spirituale, e questo lo farà sentire parte di una comunità, di un'idea condivisa, ecc. L'elettorato è di fatto un mezzo per dei fini pseudopolitici che col "bene comune" non ha nulla a che vedere, ma che ha molto a che vedere col bene comune di un partito, o addirittura col bene di alcuni individui un pò più potenti di altri, e ciò riguarda la destra quanto la sinistra. Destra e sinistra ci fanno litigare, qualche volta odiare tra di noi, ci trasformano in Guelfi e Ghibellini mentre loro alla fine si ritrovano tutti a condividere lo stesso dio: il piccolo o grande potere. 

 Certo, il potere è necessario esercitarlo perché uno Stato si assuma la responsabilità di una buona governarce, ma chi detiene veramente il "grande potere" di comandare? I piccoli trainatori del carro del popolo oppure gli invisibili fautori di mondi politico-economici? Mi domando: ha un senso il suffragio universale se nulla ci viene restituito in forma di libertà economico-giuridica?(Giovanni Provvidenti)






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