Nel ciclo eterno del tempo che passa, dove l'alba e il tramonto si rincorrono, vive l'idea del ritorno che sempre ripassa tra le pieghe del mondo onirico, tra sogni che si incontrano e si scontrano.
Rivedo il cielo, lo stesso di mille
anni e mille mete vissute nell'istante in cui l'ho sognato; le stelle fisse,
gemme eterne e splendenti, e il cuore si riempie di antichi piani, ricordi di
vite, di amori ardenti.
Ogni onda che lambisce la spiaggia,
porta con sè echi di giorni passati; nel fluire del mare, la memoria alloggia
di eventi remoti, di destini intrecciati.
Il vento soffia, sussurra storie
lontane di uomini e donne, di gioie e pene, di lotte per vivere, di corse folli
e insane di chi cerca il senso tra ciò che viene.
L'albero della conoscenza che oggi si
erge maestoso, ricorda il seme di un'era perduta: nel ciclo di nascita, morte,
riposo, sta l'essenza di una verità taciuta.
Il fiume della vita scorre
inesorabile, sempre uguale e pur sempre mutevole, traccia una strada che non ha
fine; nelle sue acque il tempo è indelebile, segna il ritorno delle anime
divine.
Io sono l'attore su un palco senza
fine, recito ruoli in un dramma eterno; con maschere antiche e nuove, divine,
cammino il sentiero del ritorno inferno. E nei miei occhi la scintilla si
accende, di vite passate, di giorni futuri; ogni passo, ogni scelta, il destino
tende a ripetersi in cerchi sempre più duri da vivere, da sopportare.
Ogni sorriso, ogni lacrima versata, è
un eco di un tempo già vissuto; nel grande schema dell'esistenza l'anima è
chiamata a rivivere, a riconoscere il battuto di tutti gli istanti già vissuti,
passati ora in rassegna nel solaio della memoria. Così mi muovo in questo
grande giuoco giostrale dell'andirivieni del tempo, cercando la luce, temendo
il buio, sapendo che, in fondo, sono solo un poco dell'infinito ciclo
dell'eterno ritorno, solo un granello di cosmo, un grammo di coscienza
prigioniero in un solo lungo o breve attimo - e attendo. Attendo me stesso e mi
siedo mentre attendo: eppure il mio star seduto è ancora un cammino verso
chissà quale meta sconosciuta!
E ora, nel silenzio delle notti
stellate, dove l'universo svela il suo mistero, sento la verità tra le note
intrecciate del grande ritorno del tempo severo. Così accetto il mio destino,
l'eterno flusso, sapendo che, in fondo, tutto ritorna; vivo con ardore, senza
alcun lusso, nè rimpianto, nel cerchio della vita, dove tutto passa ma tutto
ritorna.
E se domani mi sveglierò di nuovo,
sarà un nuovo inizio, un passo sicuro verso l'eterno, verso l'infinito, nel
ciclo che approvo, dove tutto ritorna, nel tempo, nel futuro, perché io sono
eterno ritorno!
Perché io sono eterno ritorno!
PERCHÉ IO SONO ETERNO RITORNO!
GIOVANNI PROVVIDENTI
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