lunedì 9 giugno 2025

 

Si erano incontrati per la prima volta a un ballo in maschera. Lui è Vladimir Nabokov, lei Vera Slonim. Lei è una giovane ricca di fascino e di grazia, lui un poeta squattrinato. Ma nel paese dell’anima le differenze non contano. È così fu per loro. Entrambi hanno appena perso tutto a causa della rivoluzione: la casa, la lingua, la famiglia.

Così diventano l’uno la casa per l’altra. Perché casa non è dove vivi, ma dove ami. Casa è dove il cuore può ridere senza timidezza. E là dove sei felice, sei a casa. «Sì, ho bisogno di te, favola mia, perché sei la sola persona con cui possa parlare dell’ombra delle nuvole, delle canzone di un pensiero, e di come quando sono uscito ho guardato un girasole che mi ha sorriso con tutti i suoi semi.»

Condividono tutto: vita, risate, l'amore per le poesia, per le farfalle e le camminate all’aria aperta. Eppure non potrebbero essere più diversi. Lei è una donna pratica, lui un poeta. Lei tiene i piedi ben saldi a terra, lui si slancia verso il cielo. Ed è a lei che dobbiamo la pubblicazione di L... Perché dietro ogni grande uomo c’è sempre una grande DONNA. Più di una volta salva il manoscritto dalle fiamme; mentre lui è tormentato e pieno di dubbi, lei è certa che quel libro sia un capolavoro.

Senza Vera, confessa Nabokov, non avrei mai scritto neppure una riga. Le dedicherà tutti i suoi libri e le scriverà, in 50 anni, più di 3000 lettere. Perché quando ti piace un fiore, lo cogli. Ma quando lo ami, lo annaffi tutti i giorni. E il senso della vita è tutto qui: nel porgere il braccio a chi ti sta accanto; nell’essere compagni e non solo amanti, amici e non solo innamorati, nell’essere non più un «tu» e un «io» ma «noi». E il noi sopravvive. Resiste. A tutto. E a ogni cosa.

Guendalina Middei, anche se voi mi conoscete come Professor X ( Tratto da «Sopravvivere al lunedì mattina con L». 



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