La conoscenza cosmica dello spirito
collega la festa di Pasqua al risveglio del sole, allo sbocciare del mondo
vegetale, alla primavera. Come il granello di frumento immerso nella terra deve
morire per ridestarsi a nuovo, così dovette addormentarsi nel corpo umano la
luce astrale per venire nuovamente risvegliata. Simbolo della festa di Pasqua è
il granello di frumento che si sacrifica affinché nasca una nuova pianta. E’ il
sacrificio di una fase di natura per farne sorgere una nuova. Il sacrificio e
il divenire si fondono nella festa di Pasqua. Tutte quelle guide dell’umanità
che seppero come la vita spirituale superiore si risveglia sbocciando dalla
inferiore, hanno compreso l’idea pasquale. Perciò anche Dante nella sua Divina
Commedia ha rappresentato il proprio risveglio nella data del Venerdì Santo. Lo
vediamo chiaramente sin dal principio del poema. La grande visione che Dante ci
descrive viene collocata da lui nel suo 35° anno, nel mezzo della vita.
Settant’anni formano una vita umana normale, trentacinque la metà. Il poeta
assegna trentacinque anni allo sviluppo graduale dell’esperienza fisica, a quel
periodo di tempo in cui l’uomo accoglie ancor sempre in sé nuove esperienze
fisiche. Allora egli è maturo al fatto che all’esperienza fisica si accompagni
la spirituale. Quando le forze del fisico crescenti, divenienti sono raccolte,
riunite tutte quante, allora in- comincia il periodo in cui viene destato a
vita l’elemento spirituale. Perciò Dante fa sorgere la sua visione nella festa
di Pasqua. Il Natale celebra il primo naturale accrescersi della forza solare.
La Pasqua viene posta in connessione con l’ascesa delle forze solari giunte al
mezzo. Siamo nel punto centrale di primavera, nel punto della Pasqua, quando
Dante pensò sé stesso a metà della vita umana e sentì sbocciare in sé medesimo
la vita dello Spirito. A ragione la festa di Pasqua è fissata a metà della
curva ascendente del sole, in relazione a quel punto nel tempo in cui viene
risvegliata a nuovo nell’uomo la luce astrale addormentata. La forza del sole
sveglia la semente che dormiva, il chicco di grano che riposa in seno alla
terra; il sole è diventato simbolo di ciò che ha luogo nell’uomo quando si
desta in lui quello che l’occultista chiama la luce astrale. Essa nasce
nell’intimo dell’uomo. La festa di Pasqua è la festa della Risurrezione
nell’intimo dell’uomo. Il pensiero di Cristo Redentore è stato messo in
rapporto col pensiero cosmico.
E’ stata sentita una specie di
antitesi tra il concetto cristiano della Pasqua e l’idea scientifico-spirituale
del Karma. Quest’ultima sembra in contrasto con la Redenzione portata dal
Figlio dell’Uomo. Coloro che poco capiscono della concezione fondamentale della
Scienza dello Spirito, scorgono un antagonismo tra la redenzione dovuta al
Cristo Gesù e il concetto del Karma. Secondo loro il pensiero di un Dio
Redentore contraddice all’auto-redenzione operata dal Karma: ma essi non
comprendono in maniera giusta né il pensiero pasquale della redenzione, né il
pensiero karmico della giustizia. Avrebbe torto chi vedendo soffrire un altro
uomo gli dicesse: "Ti sta bene, tu stesso sei la causa del tuo male!"
e gli negasse aiuto per lasciare agire il karma. Sarebbe malintendere il karma,
il quale ci dice: "Aiuta colui che soffre, poiché tu sei al mondo per
aiutare. In modo analogo possiamo anche aiutare invece di un singolo, un’intera
cerchia di uomini, e così facendo ci inseriamo nel loro karma. Se una
individualità possente quale il Cristo Gesù viene in soccorso dell’umanità
intera, l’olocausto che Egli fa di sé, la sua morte, agisce nel karma di tutta
l’umanità. Egli aiutò a portare il karma di tutta l’umanità, e noi possiamo
tener per certo che la Redenzione compiuta dal Cristo Gesù fu accolta nel karma
dell’intero genere umano. Sarà proprio la Scienza dello Spirito che guiderà a
comprendere veramente il concetto della Redenzione e della Resurrezione. Un
Cristianesimo avvenire fonderà l’unione fra la Redenzione e il Karma. Nella
vita spirituale causa ed effetto sono connessi, perciò questo sommo sacrificio
deve recare i suoi effetti nella vita degli uomini. Anche il concetto di questa
festa pasquale che sembra scritta nel mondo stellare, che in esso crediamo di
leggere, viene reso più profondo e più sublime dalla conoscenza dello spirito.
E d’altro canto ravvisiamo altresì gli arcani del pensiero di Pasqua se
volgiamo lo sguardo alla nuova alba dello spirito che sorgerà nell’uomo. Al
presente l’uomo vive a mezzo della vita in condizioni disordinate, confuse,
prive di armonia. Ma tuttavia egli può sapere che, come il mondo è emerso dal
Caos, così dalla propria interiorità oggi ancora caotica un giorno sorgerà
l’armonia.
Il Redentore che vive nell’intimo
dell’uomo risorgerà, simile al corso regolare dei Pianeti intorno al Sole.
Egli, di fronte a ogni dissenso significherà l’unione, la suprema armonia. La
solennità della Pasqua renda memore ognuno della Risurrezione dello Spirito
dalla presente ottenebrata natura umana.
DR. RUDOLF STEINER
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