lunedì 28 aprile 2025

La conoscenza cosmica

 

La conoscenza cosmica dello spirito collega la festa di Pasqua al risveglio del sole, allo sbocciare del mondo vegetale, alla primavera. Come il granello di frumento immerso nella terra deve morire per ridestarsi a nuovo, così dovette addormentarsi nel corpo umano la luce astrale per venire nuovamente risvegliata. Simbolo della festa di Pasqua è il granello di frumento che si sacrifica affinché nasca una nuova pianta. E’ il sacrificio di una fase di natura per farne sorgere una nuova. Il sacrificio e il divenire si fondono nella festa di Pasqua. Tutte quelle guide dell’umanità che seppero come la vita spirituale superiore si risveglia sbocciando dalla inferiore, hanno compreso l’idea pasquale. Perciò anche Dante nella sua Divina Commedia ha rappresentato il proprio risveglio nella data del Venerdì Santo. Lo vediamo chiaramente sin dal principio del poema. La grande visione che Dante ci descrive viene collocata da lui nel suo 35° anno, nel mezzo della vita. Settant’anni formano una vita umana normale, trentacinque la metà. Il poeta assegna trentacinque anni allo sviluppo graduale dell’esperienza fisica, a quel periodo di tempo in cui l’uomo accoglie ancor sempre in sé nuove esperienze fisiche. Allora egli è maturo al fatto che all’esperienza fisica si accompagni la spirituale. Quando le forze del fisico crescenti, divenienti sono raccolte, riunite tutte quante, allora in- comincia il periodo in cui viene destato a vita l’elemento spirituale. Perciò Dante fa sorgere la sua visione nella festa di Pasqua. Il Natale celebra il primo naturale accrescersi della forza solare. La Pasqua viene posta in connessione con l’ascesa delle forze solari giunte al mezzo. Siamo nel punto centrale di primavera, nel punto della Pasqua, quando Dante pensò sé stesso a metà della vita umana e sentì sbocciare in sé medesimo la vita dello Spirito. A ragione la festa di Pasqua è fissata a metà della curva ascendente del sole, in relazione a quel punto nel tempo in cui viene risvegliata a nuovo nell’uomo la luce astrale addormentata. La forza del sole sveglia la semente che dormiva, il chicco di grano che riposa in seno alla terra; il sole è diventato simbolo di ciò che ha luogo nell’uomo quando si desta in lui quello che l’occultista chiama la luce astrale. Essa nasce nell’intimo dell’uomo. La festa di Pasqua è la festa della Risurrezione nell’intimo dell’uomo. Il pensiero di Cristo Redentore è stato messo in rapporto col pensiero cosmico.

E’ stata sentita una specie di antitesi tra il concetto cristiano della Pasqua e l’idea scientifico-spirituale del Karma. Quest’ultima sembra in contrasto con la Redenzione portata dal Figlio dell’Uomo. Coloro che poco capiscono della concezione fondamentale della Scienza dello Spirito, scorgono un antagonismo tra la redenzione dovuta al Cristo Gesù e il concetto del Karma. Secondo loro il pensiero di un Dio Redentore contraddice all’auto-redenzione operata dal Karma: ma essi non comprendono in maniera giusta né il pensiero pasquale della redenzione, né il pensiero karmico della giustizia. Avrebbe torto chi vedendo soffrire un altro uomo gli dicesse: "Ti sta bene, tu stesso sei la causa del tuo male!" e gli negasse aiuto per lasciare agire il karma. Sarebbe malintendere il karma, il quale ci dice: "Aiuta colui che soffre, poiché tu sei al mondo per aiutare. In modo analogo possiamo anche aiutare invece di un singolo, un’intera cerchia di uomini, e così facendo ci inseriamo nel loro karma. Se una individualità possente quale il Cristo Gesù viene in soccorso dell’umanità intera, l’olocausto che Egli fa di sé, la sua morte, agisce nel karma di tutta l’umanità. Egli aiutò a portare il karma di tutta l’umanità, e noi possiamo tener per certo che la Redenzione compiuta dal Cristo Gesù fu accolta nel karma dell’intero genere umano. Sarà proprio la Scienza dello Spirito che guiderà a comprendere veramente il concetto della Redenzione e della Resurrezione. Un Cristianesimo avvenire fonderà l’unione fra la Redenzione e il Karma. Nella vita spirituale causa ed effetto sono connessi, perciò questo sommo sacrificio deve recare i suoi effetti nella vita degli uomini. Anche il concetto di questa festa pasquale che sembra scritta nel mondo stellare, che in esso crediamo di leggere, viene reso più profondo e più sublime dalla conoscenza dello spirito. E d’altro canto ravvisiamo altresì gli arcani del pensiero di Pasqua se volgiamo lo sguardo alla nuova alba dello spirito che sorgerà nell’uomo. Al presente l’uomo vive a mezzo della vita in condizioni disordinate, confuse, prive di armonia. Ma tuttavia egli può sapere che, come il mondo è emerso dal Caos, così dalla propria interiorità oggi ancora caotica un giorno sorgerà l’armonia.

Il Redentore che vive nell’intimo dell’uomo risorgerà, simile al corso regolare dei Pianeti intorno al Sole. Egli, di fronte a ogni dissenso significherà l’unione, la suprema armonia. La solennità della Pasqua renda memore ognuno della Risurrezione dello Spirito dalla presente ottenebrata natura umana.

DR. RUDOLF STEINER


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