Fu pianificato per seminare il terrore e il panico tra la popolazione palestinese in tutte le città e paesi della Palestina, al fine di intimidire gli abitanti e obbligarli a fuggire per poter confiscare le loro case e le loro terre ad uso dei coloni ebrei. La tattica degli ebrei sionisti era di intimorire le persone indifese perché fuggissero dalle loro case per la paura di perdere la vita.
Assassinarono 250 persone. Mutilarono
i corpi anche prima della morte. I criminali tagliarono membra ad alcuni e
aprirono il ventre ad altri. Assassinarono bambini al petto delle loro madri
indifese.
Di queste duecentocinquanta persone,
a venticinque donne incinte fu conficcata una baionetta nel ventre. Mutilarono
52 bambini di fronte alle madri, dopo li assassinarono e decapitarono. Dopo
assassinarono e mutilarono le madri. Circa sessanta donne e bambine furono
assassinate e mutilate. Questi sono i fatti storici relativi all’orribile
crimine perpetrato contro il villaggio arabo di Deir Yassin.
Nella notte tra il 9 e il 10 aprile
1948, il tranquillo paese arabo di Deir Yassin, un sobborgo di Gerusalemme, fu
sorpreso dagli altoparlanti che esortavano gli abitanti ad evacuare
immediatamente il paese. I paesani si svegliarono, in uno stato di confusione e
paura cercarono di verificare cosa stava succedendo e si trovarono circondati
da ogni parte da bande ebree. Gli ebrei approfittarono della paura e della
disorganizzazione che regnavano per uccidere e mutilare persone prive di
qualsiasi opportunità di difendersi.
Gli assassini non erano soddisfatti dei crimini che avevano commesso nel villaggio. Aggredirono le donne e le bambine sopravvissute e dopo avergli tolto tutti i vestiti, le fecero salire su veicoli aperti, portandole nude per le strade del quartiere ebreo di Gerusalemme, dove furono sottoposte alle beffe e agli insulti degli spettatori. Molti scattarono delle fotografie di queste donne.
Come certe notizie cadono nel silenzio. E' comodo volere fare dimenticare la propria malvagità e far ricordare la cattiveria di chi può difendersi solo restituendo il male ricevuto.
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