Questione di centimetri

Il Vaticano apre ai gay e il parroco di Gesico,
provincia di Cagliari, chiude alle minigonne. Con tanto di disegnino
affisso sul portone della chiesa e di sagoma del diavolo cancellata con
una ics. Le riflessioni sarebbero innumerevoli, ma presuppongono tutte
un trattamento della notizia improntato alla gravità. E invece questo
prete ossessionato dalla lunghezza degli orli irrompe nello spettacolo
quotidiano dell’attualità con uno spirito da ultimo kamikaze che mette
quasi tenerezza.
Il ginocchio della donna diventa un confine invalicabile, oltre il quale si spalancano le porte dello sbracamento, che nella sua visione del mondo coincide con la perdizione. Tanto più che la mancanza di un disegnino che interdica l’ingresso in chiesa anche agli uomini in canottiera e alle loro ascelle indebito
di sapone ripropone una concezione a senso (e sesso) unico del decoro
che si pensava scomparsa con le calzamaglie delle gemelle Kessler. Ai
maschi slombati del nostro tempo che transitano impassibili in mezzo a
microgonne, pantaloncini lillipuziani e rattrappiti fuseaux, l’allarme
del parroco (attenzione, caduta gambe) suona piuttosto come un
promemoria.
Il ginocchio della donna diventa un confine invalicabile, oltre il quale si spalancano le porte dello sbracamento, che nella sua visione del mondo coincide con la perdizione. Tanto più che la mancanza di un disegnino che interdica l’ingresso in chiesa anche agli uomini in canottiera e alle loro ascelle in
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