sabato 6 luglio 2013

Particolarismo e universalismo







Il mondo oggi è sottoposto a due grandi spinte: la globalizzazione da una parte e la spinta autonomista dall’altra.
C’è una crisi delle nazionalità che attraversa tutti i continenti e singoli paesi. Come fare per risolvere questo problema che si  dibatte tra particolarismo ed universalismo?
Nel particolarismo si ha paura della diversità e quindi c’è l’esaltazione dell’identità con esclusione di tutte le altre. D’altronde secondo Gadamer, la moderna razionalità scientifica-tecnologica è una razionalità livellatrice che non mira alla salvaguardia delle differenze. Ci dovrebbe essere una sintesi tra l’universale e il particolare con l’assunzione del valore della differenza.. E ciò è possibile perché in un dimensione  universale  si deve e si può perfezionare il sistema delle autonomie salvando un patrimonio socio-culturale che è ricchissimo e che si è conservato nel tempo.. Le tentazioni separatiste  portano ad una forma di cieca intolleranza. Ci sono oggi nel mondo settemila popoli, ci possono essere settemila  Stati? A livello religioso si nota che i nuovi movimenti sono tutti fondamentalisti  ed integralisti e questo è paradossale se si pensa agli individui legati da interdipendenza planetaria della quale dobbiamo diventare consapevoli per un nuovo processo di ritribalizzazione dell’umanità. Non è esagerato descrivere questa sfasatura con le parole di Balducci:-Siamo entrati nell’epoca planetaria con una coscienza neolitica. Indubbiamente la nostra coscienza non è alla pari con la situazione storico-culturale che viviamo. L’uomo non ha ancora coscienza  della specie e dell’habitat. Non si auto comprende e non si definisce ancora partendo dal tutto e dall’insieme, perché non è ancora in grado di dire in maniera convinta: Io sono un uomo e  come tale sono anzitutto un membro della famiglia umana e un abitante del pianeta Terra. Ogni altra specificazione viene dopo-
Sorge legittima questa domanda:-E se il diritto fosse centrato sui popoli, come diritto delle genti, anziché sullo Stato-nazione e la sua sovranità?-
Ha detto Jacques Maritain:- La ragione per cui gli uomini vogliono vivere insieme è una ragione positiva e di creazione. Non è perché hanno paura di qualche pericolo. La paura della guerra non è mai stata la ragione per cui gli uomini hanno avuto bisogno di vivere insieme e di formare una società politica per intraprendere in comune un dato compito. Quando gli uomini vorranno vivere insieme in una società mondiale sarà perché avranno la volontà di assolvere un comune compito mondiale-(Angela)

Note bibliografiche
Progetto mondialità-A.Nanni

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