Il
mondo oggi è sottoposto a due grandi spinte: la globalizzazione da una parte e
la spinta autonomista dall’altra.
C’è
una crisi delle nazionalità che attraversa tutti i continenti e singoli paesi. Come
fare per risolvere questo problema che si
dibatte tra particolarismo ed universalismo?
Nel
particolarismo si ha paura della diversità e quindi c’è l’esaltazione dell’identità
con esclusione di tutte le altre. D’altronde secondo Gadamer, la moderna
razionalità scientifica-tecnologica è una razionalità livellatrice che non mira
alla salvaguardia delle differenze. Ci dovrebbe essere una sintesi tra l’universale
e il particolare con l’assunzione del valore della differenza.. E ciò è
possibile perché in un dimensione universale si deve e si può perfezionare il sistema delle
autonomie salvando un patrimonio socio-culturale che è ricchissimo e che si è
conservato nel tempo.. Le tentazioni separatiste portano ad una forma di cieca intolleranza.
Ci sono oggi nel mondo settemila popoli, ci possono essere settemila Stati? A livello religioso si nota che i
nuovi movimenti sono tutti fondamentalisti
ed integralisti e questo è paradossale se si pensa agli individui legati
da interdipendenza planetaria della quale dobbiamo diventare consapevoli per un
nuovo processo di ritribalizzazione dell’umanità. Non è esagerato descrivere
questa sfasatura con le parole di Balducci:-Siamo entrati nell’epoca planetaria
con una coscienza neolitica. Indubbiamente la nostra coscienza non è alla pari
con la situazione storico-culturale che viviamo. L’uomo non ha ancora
coscienza della specie e dell’habitat.
Non si auto comprende e non si definisce ancora partendo dal tutto e dall’insieme,
perché non è ancora in grado di dire in maniera convinta: Io sono un uomo
e come tale sono anzitutto un membro
della famiglia umana e un abitante del pianeta Terra. Ogni altra specificazione
viene dopo-
Sorge
legittima questa domanda:-E se il diritto fosse centrato sui popoli, come
diritto delle genti, anziché sullo Stato-nazione e la sua sovranità?-
Ha
detto Jacques Maritain:- La ragione per cui gli uomini vogliono vivere insieme
è una ragione positiva e di creazione. Non è perché hanno paura di qualche
pericolo. La paura della guerra non è mai stata la ragione per cui gli uomini
hanno avuto bisogno di vivere insieme e di formare una società politica per
intraprendere in comune un dato compito. Quando gli uomini vorranno vivere
insieme in una società mondiale sarà perché avranno la volontà di assolvere un comune
compito mondiale-(Angela)
Note bibliografiche
Progetto mondialità-A.Nanni
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