martedì 2 novembre 2010

LASSU' A 30 METRI DA UNA TERRA VOLGARE

Quanto accaduto Sabato 30 Ottobre a Brescia, in occasione della manifestazione dei migranti, ci consegna in modo inequivocabile il livello dell’imbarbarimento a cui la nostra città è sottoposta. Già nel primissimo pomeriggio Brescia sembrava una piccola tristissima Genova. Il centro storico completamente militarizzato, con le forze dell’ordine che avevano di fatto istituito una specie di “zona rossa”, per impedire a migranti e manifestanti di raggiungere il concentramento della manifestazione. Manifestazione assurdamente non autorizzata col ridicolo pretesto che andava a contrastare le celebrazioni degli Alpini nella vicina P.za della Loggia. Ma nessuno voleva rovinare la festa delle “penne nere”, nessuno voleva sovrapporsi a loro, e si è disperatamente cercato una mediazione per fare in modo che la manifestazione si tenesse, anche attraverso percorsi alternativi. E’ stato tutto inutile e il diktat della questura è stato perentorio e intransigente: nessun corteo e nessuna manifestazione avrebbero dovuto farsi. E così è stato; le moltissime persone confluite ugualmente in Largo Formentone, sono state strette tra due nutritissimi cordini di polizia, gli sono stati fatti vedere i muscoli con una piccola “carica di alleggerimento” e gli è stato in tutti i modi impedito di muoversi per manifestare la propria indignazione sulla ingiusta e disumana vicenda della sanatoria negata a moltissimi migranti.
Ma non si è tenuto conto del livello di disperazione e della determinazione di queste persone, a cui leggi assurde e incivili negano il più elementare dei diritti: quello di esistere ! Una decina di loro si è arrampicata sulla gru del cantiere della metropolitana , e asserragliati a quell’altezza impressionante, resistono in condizioni impossibili, chiedendo il rispetto e l’accoglimento dei loro diritti.
Là, tra la terra e il cielo, in quell’abissale vertigine di 30 metri, sta il senso più totale del degrado e dell’imbarbarimento della nostra società. Da una parte la speranza di persone che chiedono solo la possibilità di vivere, lavorare e avere un futuro, dall’altra la vergogna di istituzioni preoccupate solo di garantire il passeggio nel centro e di rendere invisibili le proteste e le persone. Da una parte c’è la bellezza e la dignità della voglia di vivere, dall’altra le fauci spalancate e i muscoli esibiti da un potere preoccupato solo di difendere il suo interesse e lo squallido luccichio delle sue carte di credito.
Il punto più atroce di questa vicenda è stato toccato con lo smantellamento del presidio che da oltre un mese vedeva impegnati i migranti in Via Lupi di Toscana. Un’ autentica rappresaglia il cui “modus operandi” ci ricorda pagine che credevamo definitivamente cancellate dalla storia. Le ruspe di Paroli e Rolfi hanno raso al suolo l’accampamento dei migranti, la casetta comprata coi soldi delle sottoscrizioni, la mobilia, le attrezzature , le masserizie, tutto è stato letteralmente distrutto e eliminato con un’arroganza, un cinismo e una prepotenza senza eguali.
E’ stato uno spettacolo indecoroso , vergognoso e disumano di cui qualcuno dovrà render conto. Uno spettacolo che marchia in modo indelebile le forze politiche che guidano la povera Brescia. Uno spettacolo che, ancora di più, ci fa scegliere da che parte stare. Lassù con i nostri fratelli migranti. Lassù a 30 metri da una terra troppo volgare
(da Sinistra a Gussago)

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