martedì 7 settembre 2010

Sui bambini che hanno preso a calci un immigrato a Civitanova Marche

Ogni giorno ormai in questo paese accadono episodi squallidi e non essendoci più niente non ci sono più valori norme sociali, regole di convivenza ma solo odio, odio feroce verso i diversi e odio verso gli ultimi. Guai in questa società a non essere benestanti, guai a essere poveri o ad avere problemi. Tutti si scagliano contro. Il massimo della vigliaccheria e prendersela con qualcuno che si reputa inferiore: solo un vigliacco può sentirsi superiore a un altro essere umano.
Ora questi discorsi schifosi che da diverso tempo circolano nella nostra società, sono arrivati ai ragazzi, nelle scuole gli episodi di razzismo e di bullismo sono all’ordine del giorno. Anche fuori dalle scuole è diventato normale andare a infastidire, aggredire, insultare i nostri amati ultimi, nell’indifferenza generale e in questo caso, ancor più grave, nel plauso di quegli adulti che invece di intervenire rimproverando quei ragazzi - stando ai testimone dell’episodio - si sono pure divertiti.
I fatti. Un immigrato originario del Bangladesh che lavora come ambulante sulle spiagge marchigiane, al termina del solito giro tra gli ombrelloni si era fermato un attimo per riposarsi nello stabilimento Golden Beach a Civitanova Marche in provincia di Macerata. Si era seduto su una sdraio, a questo punto un gruppetto di bambini - cinque per l’esattezza - si avvicinano e iniziano a insultarlo intimandogli di andarsene: ”Alzati da qua, vattene, questa è proprietà privata! Amigo vattene, vai a vendere fuori da qua. Questa roba l’hai rubata”. Visto che l’immigrato non rispondeva agli insulti uno dei bambini lo ha preso a calci da dietro la sdraio colpendolo alla schiena, il tutto alla presenza di molti testimoni adulti e molti di questi (forse erano i genitori) ridevano divertiti, altri hanno fatto finta di niente ignorando completamente l’episodio. L’immigrato si è alzato dalla sedia e se ne andato dicendo a questi amori di bambini “siete stati molto cattivi” chiaramente non ha denunciato l’episodio alle forze dell’ordine.(Alfredo d'Ecclesia)
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