martedì 31 maggio 2016

Sorpresa degli scienziati: scudo di correnti di acqua protegge l’Antartide dai cambiamenti climatici


Sorpresa degli scienziati: scudo di correnti di acqua protegge l’Antartide dai cambiamenti climatici

Dopo la sensazionale scoperta di uno scudo di energia che protegge la Terra dalle radiazioni solari e cosmiche, ora un team di scienziati scopre che correnti d’acqua dell’Oceano Antartico, fanno da scudo e quindi a protezione del surriscaldamento dei mari e quindi dei cambiamenti climatici. Quindi in sintesi, venti e le correnti proteggono questa parte del globo dalla “contaminazione” e dal riscaldamento dell’atmosfera. 

Rappresentazione grafica delle correnti oceaniche attorno all’Antartide (fonte: Los Alamos National Laboratory)
Al contrario, intorno all’Artico le correnti radunano tutta l’acqua più calda degli oceani, amplificando gli effetti del riscaldamento. Lo indica su Nature Geoscience la ricerca coordinata da Kyle Armour, dell’università di Washington, secondo la quale i venti che costantemente soffiano sull’Oceano Antartico spingono verso Nord l’acqua più calda sulla superficie mentre le correnti, contemporaneamente, portano in superficie l’acqua più fredda degli abissi. Di conseguenza, il riscaldamento dell’Antartide, in risposta alle emissioni di gas serra, dovrebbe verificarsi tra secoli. ”L’Oceano del Sud è unico perché l’acqua della superficie arriva continuamente da diverse migliaia di metri di profondità, anche fino a 3.000 metri” ha detto Armour.
Aver risolto l’enigma scientifico del perché le regioni polari della Terra si stanno riscaldando a ritmi diversi, secondo gli autori, contribuirà a migliorare le previsioni delle temperature che ci saranno in futuro.
”Gli oceani – ha rilevato Armour – stanno agendo in modo da amplificare il riscaldamento nell’Artico e, al contrario, in modo da smorzarlo intorno all’Antartide”. La scoperta è stata possibile combinando simulazioni al computer con i dati del progetto internazionale Argo, coordinato dall’Argo Information Center (Aic) a Tolosa, che si basa su boe-robot che raccolgono dati su temperatura e salinità degli oceani.
Redazione Segnidalcielo
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domenica 29 maggio 2016

Sicilia, Trovata piramide sommersa a largo di Lampedusa.


giappone
Incredibile ritrovamento a largo di Lampedusa: il team di ricerca del professore Massimo Marino ha scoperto una piramide sommersa, dopo un’esplorazione effettuata con l’aiuto di alcuni sommozzatori.
“Eravamo da tempo sulle tracce di qualcosa di grosso” dice il Marino “stavo studiando alcuni papiri, la decifrazione si è fatta sempre più contorta e intricata, alla fine ho scoperto una sorta di codice in quei documenti, un linguaggio speciale sotto cui si celava tutt’altro, una struttura, nei pressi di Lampedusa. Ho subito capito potesse trattarsi proprio di una piramide.
La conferma di questa cosa pone dubbi importanti anche sull’antica civiltà egizia: fino a dove si sono spinti nel loro processo di conquista? Sono giunti anche in Italia? E soprattutto di quali mezzi disponevano per costruire una piramide anche sott’acqua? C’è forse la presenza di forze esterne, come quelle aliene? Sono tutti quesiti di fondamentale importanza a cui cercherò di dare una risposta nel più breve tempo possibile. Ovviamente, bisognerà effettuare ricerche approfondite per addentrarci meglio nella materia”.
La scoperta ha fatto sobbalzare gli studiosi di mezzo mondo, qualcuno, come il professor Martella ipotizza, a questo punto, di una grande civiltà extraterrestre: “Il popolo egizio mi ha appassionato da sempre. Questa scoperta pone un enorme punto interrogativo: siamo sicuri che gli ezini non siano altro che l’ultimo schioppo di una razza aliena che ha in passato dominato il nostro pianeta?” Una domanda che, per il momento, è destinata a rimanere irrisolta. La questione si fa sempre più intrigante e affascinante ma probabilmente qualche spiegazione in più giungerà solo fra qualche anno. In copertina la foto della straordinaria scoperta.

mercoledì 11 maggio 2016

Caccia alle streghe



 
Un pericolo strisciante si aggira per l’Europa. Un pericolo nuovo e a un tempo vecchio, che sembra pervadere piano piano le menti, lo sguardo, le parole di tutti noi, ma lentamente, senza che quasi ce ne accorgiamo. Si insinua nei discorsi ufficiali come in quelli tra la gente comune, tra le immagini di giornali, Rete e televisione. È ipocrita, non si dichiara mai apertamente, ma lavora sotto traccia. Si tratta di quel mai dichiarato, ma sempre più spesso praticato accostamento tra immigrazione e terrorismo. Un binomio che sembra accontentare tutti, con la sua semplificazione, che non è semplicità sia ben chiaro, ma solo riduzione a slogan, a banale equazione di un problema quanto mai complesso.
È semplice dire che il terrorismo si annida sui barconi, nei campi profughi, nelle colonne infami (per chi le causa, non per chi le vive) dei dannati della terra e della guerra. Da un lato consente di avviare politiche repressive, forme di esclusione, riduzione dei diritti; dall’altro di non guardare in faccia la realtà e di non cercare di comprendere le cause di tanta violenza. E non importa che la maggior parte degli attentatori siano nati e cresciuti in questa società occidentale che si ritiene superiore alle altre. Meglio volgere lo sguardo all’esterno.
Molti antropologi hanno affrontato il tema della stregoneria e la maggior parte è giunta alla conclusione che è utile a una comunità pensare alle streghe. Utile perché le accuse di stregoneria in fondo propongono la visione di un “noi” buono e di una malvagità che sta all’esterno della comunità, che è della strega. In questo modo tutte le tensioni interne vengono incanalate verso un nemico che sta fuori, che è diverso. In caso contrario bisognerebbe guardarsi dentro, fare i conti con sé stessi e forse scoprire che si è ciò che si pensa di essere.
È lo stesso meccanismo applicato oggi da certi governi, partiti, movimenti, che preferiscono credere alla strega dell’immigrato terrorista, che guardare nella pancia del Vecchio continente e provare a scoprirne le contraddizioni. Piangere e contare solo i proprio morti, non quelli causati da noi, altrimenti si scopre che il saldo è in attivo per gli altri. Sorvolare sulle discriminazioni continue e sulla violenza esportata da decenni, da secoli, sullo sfruttamento di risorse altrui. Questo è il modo per convogliare tutte le colpe sul capro espiatorio più debole, già vessato dalla storia e ora anche dagli interessi politici di qualcuno.
Attenzione, non facciamoci incantare dalle sirene dei cacciatori di streghe. Guardiamo negli occhi la realtà, magari allontanandocene un po’ per avere una visione più aperta. Nessuno nega che in alcuni casi l’accoglienza sia difficile, così come la convivenza, ma la demonizzazione, l’esclusione, la chiusura non sono le soluzioni, non sono soluzioni, solo un bieco gioco sulla pelle di chi già soffre. Perché, come scriveva Arthur Rimbaud: «C’è infine, quando si ha fame e si ha sete, qualcuno per scacciarvi».

martedì 10 maggio 2016

Puoi guarire corpo e mente con i Campi Magnetici. La fisica quantistica dimostra che Tesla aveva ragione

 

campi magnetici tesla
Oggi si pensa ai campi magnetici a livello medico solo come uno strumento diagnostico, ma la medicina, soprattutto in Germania ed Inghilterra, si sta nettamente orientando verso le nuove applicazioni terapeutiche che le scoperte della fisica quantistica stanno portando alla luce.
Lo stesso Tesla più di 100 anni fa ne era a conoscenza e le provò su sé stesso. Come riportato nel libro di Edoardo Segato, Tesla – Lo Scienziato Contro:
“Nel corso delle sue ricerche Tesla comprese il valore stimolante e terapeutico delle alte frequenze e dei relativi campi magnetici sull’uomo, ma non brevettò mai nessun metodo o apparecchio. Si limitò ad annunciarne la scoperta nel 1892-93 nelle conferenze che tenne tra Europa e America. Tesla espose tutta una serie di possibili soluzioni terapeutiche non invasive. Tra questi c’era un trattamento magnetico, oggi uno dei metodi più all’avanguardia. Sono in molti a sostenere che entro breve sarà accessibile per tutti una medicina molto diversa, più radicale e meno invasiva, “senza fili”, e soprattutto senza farmaci e senza aghi.
Tesla sviluppò infatti un modello di bobina di piccola taglia, definita anche “oscillatore terapeutico” che fu richiesto in molti ospedali da un elevato numero di specialisti e di medici che volevano sperimentarne gli effetti e indagarne l’interazione con il corpo umano dei campi magnetici.
Abbiamo già visto come Tesla stesso avesse già effettuato test medici con le sue innumerevoli apparecchiature. Dopo l’incendio del laboratorio di East Houston Street l’inventore scampò alla depressione grazie alle innumerevoli ore di scariche elettriche rigeneranti a cui si sottopose giornalmente.”
Per chi non ne ha mai sentito parlare può sembrare strano ma chi è del settore conosce molto bene questo argomento. Un mio amico sta lavorando ad un progetto contro la malaria, la cui sperimentazione sarà ultimata a breve ma già i risultati sono sorprendenti: in una gabbia di Faraday viene emessa una piccola forza elettromagnetica che in una o due sedute a seconda del grado di gravità, distrugge il plasmodio all’interno del globulo rosso. E’ meraviglioso, ma è incredibile che nessuno ne parli.
Il Dott. Piergiorgio Spaggiari, fisico e medico di Milano, già docente universitario e ricercatore del CNR, in un’intervista a Scienza&Conoscenza spiega:
“A partire dalla scoperta della Risonanza Magnetica Nucleare, oggi è dimostrato che immergendo un corpo umano all’interno di un campo magnetico ottenuto dalla somma di un campo magnetico permanente ed un campo magnetico variabile, le cellule dell’organismo ubbidiscono alle sollecitazioni del campo magnetico generato.
Il comportamento è analogo per tutti gli esseri viventi: vegetali, animali, uomo e donna. Si tratta di una grandissima scoperta, in quanto prima si riteneva che la medicina fosse unicamente basata su reazioni di tipo biochimico mentre così si è dimostrato che le cellule sono soggette anche a reazioni di tipo biofisico.
Per quanto riguarda la terapia, io utilizzo una macchina di Risonanza Ciclotronica sviluppata da alcuni fisici italiani ma basata su un principio scoperto da un fisico russo, Liboff, per cui una cellula dell’organismo umano è in grado di riassorbire ioni persi se immersa in un campo magnetico permanente ultra debole al quale viene sommato un campo magnetico variabile la cui frequenza è pari alla frequenza di rotazione dello ione che deve essere riassorbito. L’intensità dei campi è molto bassa, dell’ordine di grandezza del campo elettromagnetico terrestre.”
Quando incontrai il Dott. Spaggiari di persona mi disse come ad esempio si può curare una persona che soffre di osteoporosi semplicemente immergendola in un campo magnetico “alla frequenza dello ione calcio”. Come puoi intuire le implicazioni di queste scoperte, che si basano sulla nuova fisica quantistica, sono immense.
Qualche tempo fa fece molto scalpore l’articolo MBST: Nuova tecnologia cura osteoporosi e artrosi con campi magnetici! in cui si affermava: “Cura l’osteoporosi e l’artrosi senza inserire protesi. Rigenera i tessuti cartilaginei, aiuta nella ricomposizione delle fratture. Non solo. Evita l’assunzione di farmaci antidolorifici e antiinfiammatori necessari dopo l’inserimento delle protesi e dimezza i tempi della riabilitazione, fatta solo se strettamente necessaria. Non si tratta di una pozione magica ma della tecnologia MBST®, ossia terapia a risonanza magnetica nucleare. La tecnologia, sviluppata in Germania 15 anni fa, utilizzata in 300 centri riabilitativi tedeschi e in paesi come Austria, Inghilterra, Turchia, Israele è semi sconosciuta in Italia.” Alla luce di quello che abbiamo detto finora è chiaro che non è magia, ma è la nuova medicina.
Basta fare una ricerca su internet e scoprire che ci sono tantissimi centri in Italia che fanno uso della magnetoterapia, di cui al momento i principali campi di applicazione sono:
  • Patologia dell’apparato muscolo scheletrico
  • Osteoporosi
  • Reumatologia (tutte le affezioni di natura infiammatoria)
  • Patologia vascolare, flebopatie ed arteriopatie
  • Dermatologia
  • Chirurgia  (azione cicatrizzante)
  • Neurologia
  • Ginecologia
  • Oncologia
Il Prof. Carlo Ventura, direttore del laboratorio di biologia molecolare e bioingegneria delle cellule staminali presso l’istituto di cardiologia dell’università di Bologna, in stretta collaborazione con Università della California, afferma che le cellule, come tutto l’universo, vibrano e, facendo ascoltare le giuste frequenze alle cellule staminali, queste ultime possono essere istruite per divenire cellule specifiche dei nostri organi. Il campo magnetico può dunque innescare la guarigione. Nell’articolo Le frequenze che guariscono – L’antica medicina del futuro ho descritto come in passato fossero stati molti coloro che hanno realizzato generatori di frequenze (e quindi campi magnetici) ad uso medico riuscendo anche a curare il cancro con incredibile successo.
Più persone sono al corrente di queste informazioni vitali per la nostra salute, più facilmente questa nuova conoscenza potrà prendere piede nella classe medica. Questa è la medicina del futuro che tutti noi vogliamo per il nostro presente.
Ringrazio Edoardo Segato per la supervisione dell’articolo


lunedì 9 maggio 2016

L’accusa di Milena Gabanelli: “Siamo un paese di gomma, informazione intimorita” – Se racconti la verità la tua carriera è finita !!


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Gabanelli

“Nel nostro Paese chi si danna per un’informazione indipendente, accurata e approfondita, non è premiato, nemmeno dai cittadini. Troppe persone mi dicono: Fate un lavoro straordinario, ma tanto non cambierà niente! E quando io rispondo: E lei cosa fa per cambiare?, di solito mi dicono: Ha ragione, non facciamo niente”…A volte è scoraggiante… Sembra di essere dentro a un Paese di gomma”.
Lo afferma al Fatto Quotidiano Milena Gabanelli, giornalista conduttrice di Report su Raitre, parlando di “informazione intimorita” in Italia e un sistema in cui “quel che manca non sono i giornali, ma gli editori puri e anche un po’ illuminati”.
“Certo ci sono i pigri e quelli a cui semplicemente piace compiacere, ma quello che spesso frena è la fatica di sostenere il meccanismo che si innesca quando non ti accontenti della favoletta, fatto di odiose telefonate al tuo direttore e diffide preventive.Se devi passare metà del tuo tempo a giustificarti o a rispondere ai legali o ai portavoce, capisco che possa anche passare la voglia […] La linea la dà il direttore: Se sprona e difende i suoi giornalisti, faranno bene il loro mestiere, altrimenti si limiteranno al compitino”. […] Per Report nel corso degli anni c’è stato sempre il sostegno del direttore di rete di turno. Non c’è dubbio che l’abitudine a portarti in tribunale a prescindere, ha un effetto intimidatorio sul nostro lavoro e quindi della libertà d’informazione“.
Gabanelli commenta poi le frecciate che spesso Matteo Renzi riserva ai giornalisti ritenuti gufi…
“I gufi esistono, ma spesso li confonde con i cani da guardia
…e rifiuta l’etichetta di giornalista “scomoda”.
“Non sono posseduta dal sacro fuoco, non credo di fare nulla di eroico, e non ho mai pensato di salvare il mondo. Cerco solo di fare al meglio il mestiere per cui sono pagata. È un principio semplice, che vale per tutte le categorie, se applicato (e fatto applicare) basterebbe a risanare il sistema”.

fonte: http://www.huffingtonpost.it/2016/03/30/milena-gabanelli-italia-paese-di-gomma_n_9570656.html?utm_hp_ref=italy

domenica 8 maggio 2016

Io prete di frontiera a Bari

Angelo Cassano, una vita nei quartieri a rischio del capoluogo pugliese, racconta il suo impegno in prima linea anche sul fronte dell'immigrazione. "Chi vota Salvini non può mettere piede in parrocchia"





Che cosa successe?
«Lo feci stare in canonica per un po’. Era vuota, per me solo tutto quello spazio era sprecato. Dopo di lui arrivarono altri ragazzi e ragazze, ne sono passati tanti nel corso degli anni. Sono state in in casa fino a cinque persone contemporaneamente, qualche volta abbiamo dovuto adibire anche qualche locale della parrocchia per ospitarli, hanno dormito per esempio nelle sale dove si tiene il catechismo. Mi sembrava una cosa normale, nemmeno giusta. Ma dovuta».

Eppure?
«Eppure la mia iniziativa non fu presa benissimo. All’epoca quella scelta creò problemi di incomprensione: ero nuovo in parrocchia e sembrava assurdo che io aprissi la canonica. Anche il vescovo sosteneva che la canonica dovesse essere soltanto dei sacerdoti e che per accogliere i migranti dovevano essere scelti altri spazi. A me sembrava, invece, soltanto di mettere in pratica le parole del Vangelo. E la presa di posizione del Papa in questo senso mi rincuora molto. Continuerò a fare, quindi, quello che ho sempre fatto. Ma a questo punto tocca anche agli altri doversi prendere alcune responsabilità».

Che cosa significa?
«Credo che in qualche maniera il mondo cattolico, chi vuole seguire le indicazioni di papa Francesco, debba rimboccarsi le maniche e accogliere. Non soltanto le parrocchie. Ma anche qualche famiglia. Ogni comunità, chiunque abbia una stanza a disposizione, deve dare il proprio contributo. L’accoglienza, oggi più che mai, è un dovere».

«Aiutiamoli a casa loro»: sarà capitato anche a lei di ascoltarlo.
«L’accoglienza è un dovere. Non esistono alternative, è un dettame evangelico. Ma c’è anche nella Bibbia, a partire dall’Antico testamento, quando Mosè diceva che era un dovere accogliere il forestiero. E’ finito il tempo di stare tranquilli. Non possiamo più. Non possiamo restare in silenzio a guardare le vite umane che annegano. E neanche a sentire quelli che la pensano come Matteo Salvini».

Ciascuno può pensarla come vuole.
«Ma allora non possono dirsi cristiani. Noi facciamo attività di formazione attraverso l’omelia, facendo conoscere le pagine del Vangelo. Ma io sono abbastanza chiaro in questo senso: mai come oggi è necessario dire da che parte si sta. Da quella cattolica, di chi accoglie. O da quell’altra di chi respinge, o magari abbatte con le ruspe. Questo è un atteggiamento non ideologico ma evangelico. Si cerca soltanto di spiegare quello che dice la Chiesa. Le ruspe sono inconciliabili con il Vangelo».

Qualcuno potrà risentirsi di queste parole.
«Siamo messi di fronte a delle scelte nella nostra vita. Questo è uno di quei momenti. Ora possiamo ipocritamente fingere di essere tutti cristiani quando vogliamo e quando non ci scomoda. Ora c’è bisogno di mettere in discussione alcune nostre certezze, alcune paure, probabilmente mettere a rischio anche il nostro modo di vivere. Ma è arrivato il momento di decidere se si deve fare il cristiano o no. Sono saltate le vecchie mediazioni».

A Bari decine di famiglie stanno chiedendo di ospitare migranti. Se lo aspettava?
«Secondo me Bari è una città assolutamente pronta: può risvegliare - anzi, deve risvegliare - il senso di solidarietà che ci ha fatto grandi ai tempi dello sbarco degli albanesi e che in questi ultimi anni questo non sempre si è visto. Certo, ci sono tante piccole esperienze che non vengono alla cronaca che sono belle e positive. Ma veniamo da un brutto periodo».

A cosa fa riferimento?
«Alle aggressioni per strada ai fratelli migranti, ai tanti, troppi, piccoli episodi di intolleranza raziale. Io sono preoccupato del livello di aggressività. I problemi dei migranti sono simili ai nostri. In questo momento l’unica ricetta vincente non è aggredire ma creare comunità. L’unica ricetta possibile e vincente è fare squadra».

Questo i cittadini. E la politica?
«Ha molte responsabilità: dovrebbe dire una parola chiara, non inseguire i razzismi. Lo fanno, purtroppo, anche a sinistra. Eppure, oggi, quello che dovrebbe contraddistinguerli, come scrive Eugenio Scalfari nei suoi editoriali, è la tutela degli umiliati, delle vittime della storia. Invece non sempre hanno il coraggio per usare le uniche parole possibili».

venerdì 6 maggio 2016

Allerta Campi Flegrei, i geologi: “la caldera sta risalendo, non sappiamo dove può eruttare”


 
Campi Flegrei 

Per caldera dei Campi Flegrei si intende un grande cratere tenuto costantemente sotto controllo, in un’area molto vasta, che va da Napoli a Pozzuoli. A conclusione del Congresso Nazionale dei geologi, che si è svolto a Napoli, grande e particolare è stata l’attenzione posta nei confronti di quest’area: negli ultimi anni, infatti, la caldera pare essere risalita: 8 i centimetri  “guadagnati” dal marzo 2015 ad oggi, e ben 15, quelli dal 2014.
Nessun allarmismo al momento, semplicemente maggiore attenzione al sistema dei vulcani flegrei, circa 15. “Non è prevedibile dove può avvenire l’eruzione. Diciamo che è ipotizzabile rispetto alla Solfatara, vulcano attivo con le sue fumarole, nel raggio di un chilometro. La rete di monitoraggio, con il rilevamento dei fenomeni, può aiutare nella prevenzione e nell’attuazione dei piani di evacuazione della popolazione”. Questa la dichiarazione al Mattino di Vincenzo Morra, geologo del Dipartimento di Scienze della Terra, Ambiente e Risorse dell’Università Federico II. Il Congresso Nazionale, dunque, al quale hanno preso parte i massimi esperti in materia, ha fatto in modo puntare i riflettori su una zona tanto incantevole, quanto “pericolosa”.
L’area, molto estesa, è abitata da oltre un milione di persone. Da Torregaveta a Monte di Procida, fino alla collina di San Martino, a Napoli: sono ben quattro i quartieri occidentali ed i Comuni flegrei che accoglie. “Ad oggi lo stato di allerta è giallo”: conclude così Morra, spiegandoci che il giallo è il penultimo stato di allerta, quello precedente al rosso. C’è bisogno, comunque, di prevenzione: bisogna predisporre delle corrette misure di sicurezza e dei piani di evacuazione validi per tutti i cittadini residenti nell’area, attraverso un impegno ed un monitoraggio costante. La “strage” può e deve essere evitata!

giovedì 5 maggio 2016

Tumore al rene: sconfitto in 15 minuti con la termoablazione

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Diversi Reparti dell’Ospedale Civile sono “alleati” nella lotta contro il tumore del rene, e rispondono al male con una nuova tecnica, la “termoablazione”, che risulta efficace, poco invasiva e particolarmente adatta a curare il tumore del rene quando questo aggredisce gli anziani.
I progressi nella cura del tumore del rene sono progressivi e notevoli. Fino a circa 10-15 si praticava quasi unicamente una chirurgia “demolitiva” che prevedeva l’asportazione del rene: soltanto con chi aveva un unico rene veniva tentato, quando tecnicamente possibile, un intervento di asportazione del solo tumore, al fine di evitare la dialisi. Oggi, grazie alla diagnosi precoce, la maggior parte delle neoplasie vengono individuate quando le loro dimensioni sono ridotte; sempre più frequentemente ci si può limitare alla rimozione della parte dell’organo affetta dal tumore, lasciando in sede buona parte del rene.
Si affermano recentemente, però, tecniche alternative alla chirurgia tradizionale che risultano ancor meno invasive e altrettanto efficaci: innanzitutto la chirurgia laparoscopica, impiegata in molti casi sia per l’asportazione del rene affetto da un tumore di grandi dimensioni, sia per l’asportazione limitata alla sola parte malata. E per i piccoli tumori (fino a 4 centimetri) oggi altre tecniche offrono i vantaggi di un trattamento minimamente invasivo: attraverso una piccola puntura sulla pelle consentono di posizionare un ago-sonda al centro del tumore, sotto controllo radiologico (ecografia o TAC), per distruggere solo il tumore stesso con il raffreddamento dei tessuti fino a -20 gradi (crioterapia), oppure con il calore, come nel caso della “termoablazione”.

 
“Nella termoablazione con radiofrequenza o con microonde – spiega il Primario di Urologia del Civile, Claudio Milani – l’energia dalla punta dell’ago porta una parte circoscritta dei tessuti ad una temperatura di 80 gradi, determinando la morte del tessuto tumorale. Il trattamento può essere eseguito in anestesia locale associata a lieve sedazione, dura meno di un quarto d’ora, ha un tasso di complicanze molto basso e il paziente il giorno dopo può già tornare a casa”.
La termoablazione è già da tempo impiegata a Venezia per il trattamento di casi selezionati di tumori del fegato dal dottor Roberto Merenda, primario chirurgo dell’Ospedale Civile, e dal dottor Roberto Ragazzi, primario radiologo dell’Ospedale dell’Angelo. Grazie anche alla loro collaborazione, ora il dottor Claudio Milani e il dottor Paolo Sartori, Primari rispettivamente di Urologia e Radiologia di Venezia, hanno iniziato l’applicazione di questa terapia anche nel tumore renale, con risultati molto incoraggianti: “Questa tecnica innovativa trova oggi largo impiego prevalentemente su persone anziane per le quali, data la frequente concomitanza di malattie cardiovascolari e respiratorie, o di diabete, l’intervento chirurgico potrebbe rappresentare un serio rischio”.
“Ogni anno in Italia vengono diagnosticati – sottolinea il Direttore dell’Ulss 12 Giuseppe Dal Ben – circa 4.000 nuovi casi di tumore renale, prevalentemente su persone di età superiore ai 60 anni. E il numero è in crescita anche per il miglioramento delle tecniche diagnostiche che consentono di identificare la malattia in fase precoce, con la conseguente possibilità di curarla con alta probabilità di guarigione. Ora, con la termoablazione che si affianca alle consolidate metodologie chirurgiche, l’offerta di trattamento del tumore renale a Venezia è sempre più completa”.
Continua a leggere su: Azienda Ulss 12 Veneziana

DIO E' UN CAMPO DI ENERGIA

DIO E’ UN CAMPO DI ENERGIA

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Dio non è un individuo, ma un campo di energia. Questo campo psichico assoluto, in eterna espansione, istantaneo, che puoi chiamare Dio se preferisci, è così sicuro della Sua esistenza che può continuamente distruggersi e ricostruirsi.
La Sua energia è così incredibile che in realtà Egli forma tutti gli universi. E poiché la Sua energia è dentro e dietro tutti gli universi, i sistemi e i campi, è anche cosciente di ogni foglia che si muove, perché Egli è ogni foglia che si muove.
Tutto ciò che è [Dio] conserva il ricordo del Suo stato e funge da costante impulso per una rinnovata creatività. Ogni sé, come parte di Tutto ciò che è, conserverà anch’esso perciò il ricordo di quello stato. E’ per questa ragione che ogni più minuta coscienza è dotata dell’impulso alla sopravvivenza e alla creatività.
Tutto ciò che è esisteva in uno stato di essere, ma senza i mezzi per esprimerlo. All’inizio tutte le realtà probabili esistevano come sogni nebulosi all’interno della coscienza di Tutto ciò che è. In seguito li fornì di sempre maggiori dettagli, desiderò questa diversità e arrivò ad amare ciò che non era ancora separato da Lui. Diede coscienza e immaginazione a personalità che non erano altro che nei Suoi sogni. Anch’esse bramarono allora di diventare reali.
Si rese conto del massiccio potenziale che esisteva all’interno di ogni coscienza.
Ebbe i mezzi e dovette emettere le creature e le probabilità dai Suoi sogni. Per farlo dovette dar loro realtà, ma questo significò anche “perdere” una porzione della Sua coscienza. Con amore e desiderio lasciò andare quella porzione di Sé stesso ed essi furono liberi. L’energia psichica esplose in un lampo di creazione.

Tutto ciò che è perciò “perse” una porzione di Sé in quella ricerca creativa. Tutto ciò che è ama tutto ciò che ha creato, perché comprende la tenerezza e l’unicità di una coscienza strappata da quello stato a un tal prezzo. Trionfa e gioisce ad ogni progresso raggiunto da ogni coscienza … e festeggia e gioisce del più piccolo atto creativo di ciascuno dei Suoi derivati. Eppure tutti gli individui ricordano la loro origine e sognano di Tutto ciò che è, così come Tutto ciò che è una volta sognava di loro. Ed essi aspirano a quella immensa fonte… .
Sono stato mandato per aiutarvi ed altri sono stati inviati attraverso i secoli del vostro tempo, perché quanto più vi evolvete, tanto più formate nuove dimensioni, e voi aiuterete gli altri.
I rapporti tra voi e Tutto ciò che è non possono mai essere interrotti. La Sua coscienza è così delicata e concentrata che la Sua attenzione è in effetti diretta, con l’amore di un creatore primordiale, a ciascuna coscienza… Ogni coscienza è perciò curata e protetta individualmente. Questa porzione della coscienza totale è individualizzata in ciascuno di voi.
Ciò che preferite pensare come Dio è, ripeto, un campo di energia o una coscienza piramidale. E’ cosciente di essere per esempio te Joseph, è cosciente di essere il più piccolo seme… . Questa porzione di Tutto ciò che è, che è cosciente di essere te e che è focalizzata nella tua esistenza, quando è necessario può essere chiamata in aiuto. Questa porzione è anche consapevole di essere qualcosa più di te. Ripeto: questo campo guarda fuori alla ricerca del tuo interesse e può essere chiamato individualmente. La preghiera contiene la sua risposta, e se non c’è nessun Dio dalla barba bianca in ascolto, c’è invece l’originaria energia in eterna espansione che forma ogni cosa esistente e di cui ciascun essere umano è parte.
Tratto da “Dialoghi con Seth” di Jane Roberts

mercoledì 4 maggio 2016

Nikola Tesla: Noi siamo luce, noi siamo Dio !

INTERVISTA A NIKOLA TESLA 
ALLA RIVISTA "IMMORTALITY"




Realizzata nel suo laboratorio a Colorado Springs nell’anno 1899.
"La Luce è tutto. In uno dei suoi raggi c’è il destino delle nazioni, ogninazione ha il proprio raggio in quella grande fonte di luce che vediamo come il sole. E ricordate che non c’è uomo che sia esistito e che non sia morto!"
Nikola Tesla - Ritratto BluGIORNALISTA: Sig. Tesla, lei si è guadagnato la fama dell’uomo che si è addentrato nei processi cosmici. Chi è lei, signor Tesla?

TESLA: È una domanda interessante, Sig. Smith, e tento di darle una risposta adeguata.
GIORNALISTA: Dicono che lei provenga dalla Croazia, dalla zona denominata Lika, dove la gente cresce assieme agli alberi, alle rocce e al cielo stellato. Dicono che il suo paese natale porta il nome dei firi della montagna, e che la casa dove nacque si trova vicino al bosco e alla chiesa.

TESLA: Davvero tutto ciò che ha detto è la verità. Sono orgoglioso della mia origine serba e della mia patria croata.
GIORNALISTA: I futuristi dicono che il secolo XX ed il secolo XXI sono nati nella testa di Nikola Tesla. Celebrano il campo magnetico all’inverso e cantano inni al motore a induzione. Il suo creatore fu chiamato “il cacciatore che acchiappò la luce nelle sue reti dalle profondità della terra” e “il guerriero che catturò fuoco dal cielo”. Si dice che sia il padre della corrente alternata, colui che farà sì che la Fisica e la Chimica dominino la metà del mondo. 

L’industria lo proclamerà suo santo supremo, un banchiere per i più grandi benefattori. Nel laboratorio di Nikola Tesla si è scisso per la prima volta un atomo. Si è creata un’arma che produce vibrazioni sismiche. Lì si scoprirono raggi cosmici neri. Cinque razze lo venereranno in futuro, perché ha insegnato loro un grande segreto: che gli elementi di Empedocle si possono irrigare con le forze vitali degli eteri.

TESLA: Sì, queste sono alcune delle mie scoperte più importanti. Anche così sono un uomo sconfito. Non sono riuscito a ottenere il maggiore dei miei obiettivi.
GIORNALISTA: Quale sarebbe questo desiderio, signor Tesla?

TESLA: Vorrei illuminare tutta la terra. C’è elettricità sufficiente per creare un secondo sole. La luce apparirebbe attorno all’equatore, come l’anello attorno a Saturno. 
L’umanità non è pronta per la grandezza. 
A Colorado Springs ho impregnato la terra di elettricità. 
Potremmo spargere anche le altre energie, come l’energia mentale positiva che si trova nella musica di Bach o Mozart, o nei versi dei grandi poeti. All’interno della Terra ci sono energie di allegria, pace e amore che si esprimono per esempio attraverso un fire che cresce dalla terra, gli alimenti che escono da essa e tutto ciò che la rende la casa dell’uomo. 

Ho passato anni cercando la maniera di far sì che questa energia potesse inflenzare la gente. La bellezza e l’aroma delle rose possono essere utilizzati come una medicina ed i raggi del sole come un alimento. La vita ha un numero infiito di forme e il dovere degli scienziati è quello di trovarle in tutte le forme della materia. Tre cose sono essenziali in questo senso. Tutto quello che faccio è cercarle. So che non le troverò, ma comunque non vi rinuncio.
GIORNALISTA: Quali sono queste cose?


TESLA: Un problema è il cibo. Quale energia, stellare o terrestre, può alimentare gli affamati della Terra? Con che vino si può acquietare tutta la sete, affihé le persone possano incoraggiare il proprio cuore e capire che sono degli dei? Un’altra cosa è distruggere il potere del male e la soffrenza in cui l’uomo passa la vita! A volte si produce come un’epidemia nelle profondità dello spazio. In questo secolo la malattia si è estesa dalla Terra verso l’Universo. La terza cosa è: esiste un eccesso di luce nell’Universo? Scoprii una stella che in accordo alle leggi astronomiche e matematiche potrebbe sparire, e anche così niente si modifiherebbe. Quella stella si trova in questa galassia. La sua luce può essere emessa con tale densità da concentrarsi in una sfera più piccola di una mela e contemporaneamente più pesante del nostro Sistema Solare. Le religioni e le fiosofi insegnano che l’uomo può arrivare a essere il Cristo, Buddha e Zaratustra. 

Quello che sto tentando di dimostrare è rivoluzionario e quasi inaccessibile. È quello che bisogna fare nell’Universo affihé ogni essere nasca come Cristo, Buddha o Zaratustra. So che la gravità è avversa a tutto ciò che dovrebbe volare e la mia intenzione non è fabbricare dispositivi di volo (aeroplani o missili), bensì insegnare all’individuo a recuperare la coscienza delle proprie ali... Inoltre sto tentando di svegliare l’energia contenuta nell’aria. Ci sono fonti di energia principali. Quello che si considera come spazio vuoto è solo una manifestazione della materia che non è sveglia. Non c’è spazio vuoto in questo pianeta, né nell’Universo… I buchi neri, dei quali parlano gli astronomi, sono le più poderose fonti di energia e di vita.
GIORNALISTA: Alla fiestra della sua stanza all’hotel Waldorf-Astoria al piano trentatré, arrivano ogni mattina gli uccelli.

TESLA: Un uomo deve essere sensibile verso gli uccelli. Questo è a causa delle loro ali. L’essere umano le aveva una volta, reali e visibili!
GIORNALISTA: Lei non ha smesso di volare da quei giorni lontani a Smiljan!

TESLA: Volevo volare dal tetto e caddi: i calcoli dei bambini possono essere sbagliati. Si ricordi che le ali della gioventù vogliono avere tutto dalla vita!
GIORNALISTA: Qualche volta si è sposato? Non si sa se lei ha afftto per l’amore o per qualche donna. Le foto della gioventù mostrano che fosse un uomo attraente.

TESLA:Sì, non lo feci. Ci sono due punti di vista: o si prova molto afftto o non si prova niente in assoluto. La via di mezzo serve per ringiovanire la razza umana. Le donne per certi uomini nutrono e fortifiano la loro vitalità e il loro spirito. Essere soli ha lo stesso efftto in altre persone. Scelsi la seconda strada.
GIORNALISTA:I suoi ammiratori si lamentano perché sta attaccando la teoria della relatività. La cosa strana è la sua affrmazione che la materia non ha energia. Tutto è intriso di energia, dov’è?

TESLA: Prima vi fu l’energia e dopo la materia.
GIORNALISTA: Sig. Tesla, è come quando disse che lei nacque da suo padre e non da sé stesso.

TESLA: Esattamente! Che cosa accade nella nascita dell’Universo? La materia si crea a partire dall’energia originale ed eterna che noi conosciamo come la luce. Essa brillava e apparirono le stelle, i pianeti, l’uomo e tutto quello che c’è nella Terra e nell’Universo. La materia è un’espressione delle infiite forme della luce, perché l’energia è più vecchia di lei. Ci sono quattro leggi della Creazione. 

LE QUATTRO LEGGI DELLA CREAZIONE

- La prima è che la mente non può concepire o misurare matematicamente la fonte di tutta la trama sconcertante e oscura, in questa trama si inserisce tutto l’Universo. 

- La seconda legge risiede nell’oscurità espansiva, che è la vera natura della luce, dell’inspiegabile che si trasforma in luce. 

- La terza legge è la necessità della luce di trasformarsi in una materia della luce. 

- La quarta legge è: non c’è principio né fie; le tre leggi anteriori hanno sempre luogo e la Creazione è eterna.



Tesla smentisce la fasulla 
"teoria della relatività"
GIORNALISTA: Nell’ostilità alla Teoria della Relatività lei va tanto lontano che realizza conferenze contro il suo creatore nel giorno della festa del suo compleanno...

TESLA: Si ricordi: non si piega lo spazio, bensì la mente umana che non può comprendere l’infinito e l’eternità! Se la relatività è stata chiaramente compresa dal suo creatore egli avrebbe guadagnato l’immortalità anche fiicamente, se questo lo compiacesse. Io sono parte di una luce che è la musica. La luce riempie i miei sei sensi: la vedo, odo, sento, annuso, tocco e penso. Pensare a lei è il mio sesto senso. Le particelle di luce sono note scritte. Un raggio può essere un’intera sonata. Mille lampi sono un concerto. Per questo concerto ho creato una serie di lampi che si possono ascoltare sui picchi gelati dell’Himalaya. Per quanto riguarda Pitagora e la matematica, uno scienziato non può e non deve violare queste due cose. 

I numeri e le equazioni sono segni che marcano la musica delle sfere. Se Einstein avesse ascoltato quei suoni, non avrebbe creato la Teoria della Relatività. Questi suoni sono messaggi diretti alla mente che comunicano che la vita ha un senso, che l’Universo esiste in perfetta armonia, e la sua bellezza è la causa e l’efftto della Creazione. Questa musica è il ciclo eterno dei cieli stellari. La stella più piccola ha completato la composizione ed è anche parte della sinfonia celestiale. I battiti del cuore dell’uomo sono parte della sinfonia della Terra. Newton imparò che il segreto sta nella disposizione geometrica e nel movimento dei corpi celesti. Riconobbe che la legge suprema dell’armonia esiste nell’Universo. Lo spazio curvo è il caos, il caos non è musica. Einstein è il messaggero dell’epoca del rumore e della furia.
GIORNALISTA: Sig. Tesla, lei sente quella musica?

TESLA: L’ascolto sempre. Il mio udito spirituale è grande tanto quanto il cielo che vediamo sopra di noi. Aumentai il mio udito naturale col radar. In accordo con la Teoria della Relatività, due linee parallele si daranno appuntamento nell’infiito. Per quel motivo la curvatura dello spazio di Einstein si raddrizzerà. Una volta creato, il suono dura per sempre, per un uomo può sparire, ma continua ad esistere nel silenzio, che è il maggiore potere dell’uomo. No, non ho niente contro il signor Einstein. Egli è una persona molto gentile e ha fatto molte cose buone, alcune delle quali passeranno a far parte della musica. Gli scriverò e tenterò di spiegargli che l’etere esiste, e che le sue particelle sono quelle che mantengono l’universo in armonia, e la vita nell’eternità.
GIORNALISTA: Mi dica, per favore, a quali condizioni deve sottostare un Angelo sulla Terra?

TESLA: Ne ho dieci. Mantengo un buon registro attento.
GIORNALISTA: Documenterò tutte le sue parole, stimato signor Tesla.

TESLA: Il primo requisito è un’alta coscienza della propria missione e del lavoro da svolgere. Deve, anche se solo vagamente, esistere nei primi giorni. Non siamo falsamente modesti: il rovere sa di essere un albero di rovere, un arbusto al suo finco di essere un arbusto. Quando avevo dodici anni, ero sicuro che sarei arrivato alle cascate del Niagara. Sapevo sin dalla mia infanzia che avrei realizzato la maggior parte delle mie scoperte, benché non l’avessi chiaro del tutto... La seconda condizione per adattarsi è la determinazione. Tutto quello che potei, lo finii.
GIORNALISTA: Qual è la terza condizione dell’adattamento, Sig. Tesla?

TESLA: Guida per tutte le energie vitali e spirituali che operano. Pertanto, la purifiazione dei molti efftti e le necessità che l’uomo ha. Di conseguenza, non ho perso niente, ci ho solo guadagnato. Cosicché assaporo ogni giorno e ogni notte. Annoti: Nikola Tesla fu un uomo felice... Il quarto requisito è adattare l’insieme fisico con lavoro.
GIORNALISTA: Che cosa vuol dire, signor Tesla?

TESLA: In primo luogo, il mantenimento dell’insieme. Il corpo dell’uomo è una macchina perfetta. Conosco il mio circuito e ciò che è bene per esso. Gli alimenti che quasi tutte le persone mangiano, per me sono nocivi e pericolosi. A volte visualizzo i cuochi del mondo intero che stanno tutti cospirando contro di me... Tocchi la mia mano.
GIORNALISTA: È fredda.

TESLA: Sì. Il torrente sanguigno può essere controllato, e molti processi dentro e attorno a noi. Perché è spaventato, giovane?
GIORNALISTA: Mark Twain scrisse “Il forestiero misterioso”, un libro meraviglioso su Satana, ispirato da lei.



TESLA: La parola “Lucifero” è più affascinante. 
Al Signor Twain piace scherzare. Quando ero bambino una volta fui guarito leggendo i suoi libri. Quando ci riunimmo qui e glielo raccontai, fu talmente commosso che si mise a piangere. Diventammo amici ed egli veniva spesso nel mio laboratorio. Una volta chiese che gli mostrassi una macchina che attraverso la vibrazione provoca un sentimento di felicità. Era una di quelle invenzioni per l’intrattenimento, che a volte mi piace fare. Avvisai il Sig. Twain di non rimanere per troppo tempo esposto a quelle vibrazioni. 

Egli non vi fece caso e rimase più tempo del dovuto. Finì per precipitarsi come un razzo in una certa stanza sorreggendosi i pantaloni. Fu diabolicamente divertente, benché rimanessi serio. Ma, per adattare il circuito fisico, oltre agli alimenti, il sonno è molto importante. Dopo un lavoro lungo e spossante, che richiede un sforzo sovrumano, solo dopo un’ora di sonno ho completamente recuperato. 

Ho acquisito la capacità di amministrare il sonno, di addormentarmi e svegliarmi al momento stabilito

Se faccio qualcosa che non capisco, mi obbligo a pensarci durante il sonno per trovare così una soluzione. La quinta condizione di adattamento è la memoria. Forse nella maggioranza delle persone, il cervello è il guardiano delle conoscenze sul mondo e la conoscenza viene acquisita attraverso la vita. Il mio cervello è occupato in cose più importanti da ricordare, sta raccogliendo quello che si richiede in un dato momento, cioè, tutto quello che ci circonda. Si tratta solo di interiorizzarlo. Tutto quello che una volta abbiamo visto, ascoltato, letto ed imparato, ci accompagna in forma di particelle di luce. Per me, queste particelle sono ubbidienti e fedeli. Da studente imparai a memoria il Faust, di Goethe, il mio libro preferito, in tedesco, ed ora posso recitarlo tutto. Mantenni le mie invenzioni per anni “nella mia testa”, prima di portarle a termine.
GIORNALISTA: Lei menziona spesso il potere della visualizzazione.

TESLA: Devo ringraziare la visualizzazione per tutto ciò che ho inventato. Gli avvenimenti della mia vita e le mie invenzioni sono reali davanti ai miei occhi, come qualunque evento o oggetto. In gioventù ebbi paura di non sapere ciò che fosse, ma più tardi imparai a usare questo potere come un talento eccezionale e un regalo. Lo nutrivo e proteggevo gelosamente. Feci anche le correzioni per mezzo della visualizzazione alla maggior parte delle mie invenzioni, e così le completavo. Mediante la visualizzazione risolvo mentalmente le equazioni matematiche complesse. 
Per questo dono che ho, ricevo il titolo di Alto Lama in Tibet. La mia vista e l’udito sono perfetti, e oserei dire persino più forti che negli altri. Sento un tuono a 150 chilometri di distanza e vedo colori, nel cielo, che altri non possono vedere. Questa ampiezza di visione e di udito ce l’ho da quando ero bambino. Più tardi l’ho sviluppata coscientemente.


GIORNALISTA: In gioventù fu varie volte gravemente malato. La malattia è un requisito per adattarsi?

TESLA: Sì. Spesso è il risultato dell’eccesso di esaurimento o forza vitale, ma spesso è la purificazione della mente e del corpo dalle tossine che si sono accumulate. È necessario che un uomo soffra ogni tanto. La fonte della maggior parte delle malattie sta nello spirito. Pertanto, lo spirito può curare quasi tutte le malattie. Quando ero studente, mi ammalai di colera che distrusse la regione di Lika. Mi curai perché finalmente mio padre mi permise di studiare la tecnologia, che era la mia vita. La visione per me non è stata una malattia, bensì la capacità della mente di penetrare oltre le tre dimensioni della Terra. Ho avuto visioni tutta la mia vita, e le ho ricevute come tutti gli altri fenomeni che ci circondano. 

Una volta, nell’infanzia, stavo camminando lungo il fume con mio zio e gli dissi: “Dall’acqua apparirà una trota, tiro una pietra per colpirla”. E ciò fu quello che accadde. Spaventato e sorpreso, mio zio esclamò: “Vade retro, Satana!”. Era una persona colta e parlava in latino...Io ero a Parigi quando vidi la morte di mia madre. Nel cielo, pieno di luce e di musica, fluttuavano nuvole, erano creature meravigliose. Una di esse aveva l’aspetto della madre che mi guardava con amore infinito. Man mano che la visione sparì, seppi che mia madre era morta.
GIORNALISTA: Qual è il settimo adattamento, Sig. Tesla?

TESLA: La conoscenza di come trasformare l’energia mentale e vitale in ciò che vogliamo, e riuscire a controllare tutti i sentimenti. Gli indù lo chiamano Kundalini-yoga. Queste conoscenze possono essere apprese, e per farlo sono necessari molti anni, o si possono acquisire anche alla nascita. La maggior parte di esse io le ho acquisite alla nascita. Si trovano in stretta relazione con l’energia sessuale che è una delle più estese nell’universo. La donna è il maggiore ladro di quell’energia, e pertanto del potere spirituale. L’ho sempre saputo e per ciò sono stato in allerta. Di me stesso ho fatto quello che volevo: una macchina riflessiva e spirituale.


GIORNALISTA: Nono adattamento, Sig. Tesla?

TESLA: Fare tutto il possibile, ogni giorno, in ogni momento, per non dimenticare chi siamo e perché siamo sulla Terra. Ci sono persone straordinarie che stanno lottando contro malattie, privazioni, o contro la società che li ferisce con la sua stupidità, l’incomprensione, la persecuzione e altri problemi di cui il paese è pieno. Ci sono molti angeli caduti sulla Terra.
GIORNALISTA: Qual è il decimo adattamento?

TESLA: È il più importante. Scriva sulla rivista che il Sig. Tesla ha giocato. E passò tutta la sua vita giocando e ne ha goduto.
GIORNALISTA: Sig. Tesla! Sia in relazione alle sue conclusioni o al suo lavoro, è questo un gioco?

TESLA: Sì, caro ragazzo. Quanto ho voluto giocare con l’elettricità! Tremo sempre quando sento la storia del greco che rubò il fuoco. Una storia terribile di aquile che beccano il suo fegato. Sarà che Zeus non aveva sufficienti lampi e tuoni, e fu danneggiato da un fervore? C’è un malinteso... I lampi sono i giocattoli più belli che si possano trovare. Non dimentichi di mettere in rilievo, nel suo testo, che Nikola Tesla fu il primo uomo che scoprì i raggi.
GIORNALISTA: Sig. Tesla, lei sta parlando degli angeli e del suo adattamento sulla Terra.

TESLA: In realtà è la stessa cosa. Può scrivere ciò che segue: osò prendere su sé le prerogative di Indra, Zeus e Perun. Si immagini uno di questi Dei in un abito da notte nero, con la bombetta e con guanti bianchi di cotone, preparando raggi, fuochi e terremoti per l’élite della città di New York!
GIORNALISTA: Ai lettori piace il tono del nostro giornale. Mi confonde dicendo che le sue scoperte hanno enormi benefici per le persone e che contemporaneamente rappresentano un gioco, molti lo vedranno con aria perplessa.

TESLA: Egregio Signor Smith, il problema è che la gente prende tutto molto sul serio. Se non facessero così, sarebbero tutti più felici e vivrebbero molto più a lungo. Un proverbio cinese dice che l’allarmismo accorcia la vita. Ma affinché i lettori del giornale non corrughino la fronte, torniamo alle cose che considerano importanti.
GIORNALISTA: A loro piacerebbe conoscere la sua filosofia.

TESLA: La vita è un ritmo che dev’essere compreso. Sento il ritmo, lascio che mi diriga e lo assecondo. È molto gradevole e mi ha dato la conoscenza che ho. Tutto quello che si vive è in relazione profonda e meravigliosa: l’uomo e le stelle, le amebe e il sole, il cuore e la rotazione di un numero infinito di mondi. Questi legami sono forti, ma possono essere docili, propiziare e cominciare a creare relazioni nuove e differenti nel mondo, senza violare le vecchie. 

La conoscenza viene dallo spazio. La nostra visione è l’insieme più perfetto. Abbiamo due occhi: il terreno e lo spirituale. Si raccomanda che si trasformino in un solo occhio. L’Universo è vivo in tutte le sue manifestazioni, come un animale pensante. La pietra è un essere pensante e sensibile, come le piante, le bestie e l’uomo. Una stella che brilla chiede di essere vista e se non fossimo così immedesimati in noi stessi capiremmo il suo linguaggio ed il suo messaggio. Il respiro, gli occhi e le orecchie dell’uomo devono armonizzarsi con il respiro, gli occhi e l’udito dell’Universo.




GIORNALISTA: Sentendo questo mi sembra di ascoltare i testi buddisti, parole o Parazulzusa taoista.

TESLA: È così ! Questo significa che esiste una conoscenza generale, e che esiste la Verità che l’uomo ha sempre posseduto. Nel mio sentire e per esperienza, l’Universo ha una sola sostanza e un’energia superiore con un numero infinito di manifestazioni della vita. La cosa migliore è che la scoperta di una natura segreta ne rivela l’altra. Non si possono occultare, sono attorno a noi, ma siamo ciechi e sordi ad esse. Se emozionalmente ci leghiamo ad esse, loro stesse vengono da noi. Ci sono un mucchio di mele, ma un solo Newton. Egli ebbe bisogno di una sola mela che gli cadde davanti.
GIORNALISTA: Le faccio una domanda che avrebbe potuto esser fatta al principio di questa conversazione: che cos’è stata l’elettricità per lei, egregio signor Tesla?

TESLA: Tutto è elettricità. All’inizio fu la luce, fonte senza fie da cui proviene la materia ed è distribuita verso tutte le forme che rappresentano l’Universo e la Terra con tutti i suoi aspetti della vita. Il nero è il vero volto della Luce, solo che non lo vediamo. È una notevole grazia per l’uomo e le altre creature. Ognuna delle loro particelle possiede luce, termica, forza nucleare, radiazione, chimica, meccanica e l’energia ancora non identificata. Ha il potere di creare la Terra con la sua orbita. È l’autentica leva di Archimede.
GIORNALISTA: Sig. Tesla, lei è troppo sbilanciato verso l’elettricità.

TESLA: Sono elettricità. O, se lo preferisce, io sono la luce nella forma umana. Anche lei è elettricità, Sig. Smith, ma non se ne rende conto.
GIORNALISTA: È per questo motivo che ha la capacità di sopportare scariche di un milione di volt attraverso il suo corpo?

TESLA: Immagini un giardiniere che venga attaccato dalle erbe. In realtà, questa sarebbe una pazzia. Il corpo dell’uomo e il cervello sono composti da una gran quantità di energia. 
In me esiste in maggior parte l’elettricità. L’energia, che è differente in ogni persona, è quello che rende l’essere umano “io” o “anima”. 



Per altre creature nella loro essenza, l’anima della pianta è l’anima dei minerali e degli animali. La funzione cerebrale e la morte si manifestano nella luce. I miei occhi in gioventù erano neri, ora sono azzurri, e col passare del tempo, man mano che la tensione del cervello si fa più forte, si avvicineranno al bianco. Il bianco è il colore del cielo. Alla mia finestra, una mattina arrivò una colomba bianca, alla quale davo da mangiare. Ella voleva dirmi che stava morendo. Dai suoi occhi uscivano fasci di luce. Non ho mai visto negli occhi di nessuna creatura tanta luce come in quelli di quella colomba.
GIORNALISTA: Il personale nel suo laboratorio parla di scintillii di luce, fuoco e lampi che si producono se è arrabbiato o in qualche tipo di rischio.

TESLA: È la scarica psichica o un avvertimento per stare in allerta. La luce è sempre stata dalla mia parte. Sa come scoprii il campo magnetico rotante ed il motore ad induzione, quello che mi rese famoso quando avevo 26 anni? Un pomeriggio d’estate, a Budapest, vidi col mio amico il tramonto del sole. Migliaia di fuochi si trasformavano in migliaia di colori fimmeggianti. Mi ricordai di Faust e recitai suoi versi e dopo, come in una nebbia, vidi girare il campo magnetico ed il motore ad induzione. Li vidi nel Sole!
GIORNALISTA: Il personale di servizio dell’hotel dice che nel momento dei fulmini normalmente si isola nella sua stanza e parla da solo.

TESLA: Parlo col lampo e con il tuono.
GIORNALISTA: Con essi? In che linguaggio, Sig. Tesla?

TESLA:Principalmente nella mia lingua materna. La lingua conta sulle parole e sui suoni, soprattutto nella poesia, perciò è adeguata.
GIORNALISTA: I lettori della nostra rivista le sarebbero molto grati se lei spiegasse questa cosa.

TESLA: Il suono non esiste solo nel tuono e nel lampo, esiste anche nella trasformazione, nella lucentezza e nel colore. Un colore può essere ascoltato. La lingua è delle parole, il che signifia che è dei suoni e dei colori. Tutti i tuoni ed i lampi sono diffrenti e hanno i loro nomi. Chiamo alcuni di essi con i nomi di coloro che mi sono stati vicini nella mia vita, o di coloro che ammiro. Nella lucentezza del cielo e nel tuono vivono mia madre, mia sorella, mio fratello Daniel, un poeta: Jovanovic Zmaj e altre persone della storia serba. Nomi come Isaia, Ezechiele, Leonardo, Beethoven, Goya, Faraday, Pushkin e tutta la schiera di ardenti fuochi e intrecci di lampi e tuoni, che si manifestano durante tutta la notte portando la preziosa pioggia alla Terra, bruciando alberi o villaggi. Ci sono raggi e tuoni che sono più brillanti e più poderosi, ritornano e li riconosco tra migliaia.
GIORNALISTA:Per lei la scienza e la poesia sono la stessa cosa?

TESLA: Questi sono i due occhi di una persona. A William Blake fu insegnato che l’Universo nacque dall’immaginazione, che permane ed esisterà fiché ci sarà anche un solo ultimo uomo sulla Terra. Essa era la ruota con la quale gli astronomi poterono raccogliere le stelle di tutte le galassie. È l’energia creatrice identica all’energia della luce.
GIORNALISTA: Pentru dumneavoastră imaginaţia este mai reală decât viaţa însăşi?

TESLA Dà luce alla vita. Mi sono alimentato col mio pensiero, ho imparato a controllare le emozioni, i sogni e le visioni. Ho sempre apprezzato come ho nutrito il mio entusiasmo. In tutta la mia vita ho passato molto tempo in estasi. Quella fu la fonte della mia felicità. Mi aiutò durante tutti questi anni a darmi lavoro, tanto quanto sarebbe sufficiente per cinque vite. L’ideale è lavorare di notte, perché la luce stellare e il pensiero sono strettamente correlati.
GIORNALISTA: Lei ha detto che io sono, come ogni essere, Luce. Questo mi lusinga, ma confesso che non lo capisco molto bene.

TESLA: Perché è necessario capire, signor Smith? Basta credere. Tutto è luce. In uno dei suoi raggi c’è il destino delle nazioni. Ogni nazione ha il proprio raggio in quella gran fonte di luce che vediamo come il Sole. E ricordi che non ci sia uomo che sia esistito e che non sia morto! Si trasformò in luce e come tale ancora esiste. Il segreto sta nel fatto che le particelle di luce restaurano il suo stato originale.


GIORNALISTA: Questa è la resurrezione!

TESLA: Preferisco chiamarla ritornare a un’energia originaria. Cristo e molti altri conoscevano il segreto. Sto cercando la maniera di conservare l’energia umana. Si tratta di forme della luce, a volte direttamente come luce celestiale. Non la cerco per il mio beneficio, ma per il bene di tutti. Credo che le mie scoperte rendano la vita dalla gente più facile e più sopportabile, e canalizzino la gente verso la spiritualità e la moralità.
GIORNALISTA: Crede che il tempo possa essere abolito?

TESLA: Non del tutto, poiché la prima caratteristica dell’energia è che si trasforma. Essa è in perpetua trasformazione, come le nuvole dei taoisti. Tuttavia è possibile approfittare del fatto che l’uomo conserva la coscienza dopo la vita terrena. In tutti gli angoli dell’universo esiste l’energia della vita; una di esse è l’immortalità, la cui origine sta fuori dall’uomo e lo aspetta. 
L’Universo è spirituale, come la metà di noi. L’Universo è più morale di noi, perché non conosciamo la sua natura e la maniera di armonizzare la nostra vita con esso. Io sono uno scienziato, la scienza è forse la maniera più conveniente per trovare la risposta alla domanda che mi ossessiona da sempre e fa sì che i miei giorni e le mie notti si trasformino in fuoco.
GIORNALISTA: Qual è questa domanda?

TESLA: Come le brillano gli occhi...! Quello che io vorrei sapere è che cosa accade a una stella cadente quando il sole si spegne… Le stelle cadono come polvere o semi in questo o in altri mondi, e il sole si disperde nelle nostre menti, nelle vite di molti esseri, è quello che rinasce come una nuova luce, o il vento cosmico, dispersi nell’infinito. Capisco che questo bisogna includerlo nella struttura dell’Universo. La questione è, tuttavia, che ciascuna di queste stelle e ciascuno di questi soli, anche il più piccolo, si conserva.
GIORNALISTA: Ma signor Tesla, si rende conto che questo è necessario ed è compreso nella costituzione del mondo?

TESLA: Quando un uomo diventa cosciente, la sua meta più alta dev’essere correre verso una stella cadente e tentare di catturarla. Dovrà comprendere che la sua vita gli fu data per questo e sarà salvato. Gli sarà possibile acchiappare le stelle!
GIORNALISTA: E che cosa succederà allora?

TESLA: Il Creatore riderà dicendo: “Cadono unicamente affinché tu le insegua e ti impadronisca di loro”.
GIORNALISTA: Tutto questo non è il contrario del dolore cosmico che così spesso lei menziona nei suoi scritti? E che cos’ è il dolore cosmico?

TESLA: No, perché siamo sulla Terra... È una malattia della cui esistenza la stragrande maggioranza delle persone non è cosciente e che origina molte altre malattie, la sofferenza, la miseria, il male, le guerre e tutto il resto, tutto ciò che fa sì che la vita umana sia una condizione assurda e orribile. Questa malattia non si può curare completamente, ma la coscienza la rende meno complicata e pericolosa. 

Ogni volta che qualcuna delle persone a me più vicine e care vennero ferite, sentii il dolore fisico. Questo è perché i nostri corpi sono fatti a partire dalla stessa materia, e la nostra anima è in relazione con fii inscindibili. La tristezza incomprensibile che a volte ci opprime significa che da qualche parte, nell’altro lato del pianeta, un bambino o un uomo generoso è morto. L’universo intero è in certi periodi malato di sé stesso e di noi. La sparizione di una stella e l’apparizione delle comete ci influenzano più di quello che possiamo immaginare. Le relazioni tra le creature della Terra sono ancora più forti, a causa dei nostri sentimenti e pensieri il fire profumerà ancora di più o cadrà nel silenzio. Dobbiamo imparare queste verità per essere guariti. Il rimedio sta nei nostri cuori ed ugualmente nel cuore dell’animale che chiamiamo Universo.