sabato 26 agosto 2023

Cos'è eternità?

Eternità! Leggiadra fanciulla vincitrice della tirannia del tempo, della vecchiaia, del passato, del futuro! Divina Commedia fra le mani del Sommo Vate, così come si tiene fra le mani il divino fuoco del desiderio! Ed essa, fanciulla leggiadra e divina in posa stupenda davanti alla porta della vita e della morte, ci invita ad inseguirla come s'insegue l'eterno sogno, l'eterna illusione di un tempo senza fine!

Eternità, io t'amo e ti temo proprio perché t'amo! Sei un cerchio che m'imprigiona? Sei un attimo fuggente? Sei l'eterna giovinezza cavalcioni un palpito fuggito dal cuore e inseguente l'infinito? Sei la Sfinge davanti all"attimo che attende il suo Edipo - per divorarlo? E chi potrebbe risolvere mai il tuo enigma! 

Io che ho sciolto l'enigma del mio cuore mi circondo di sfingi e chiedo ad ogni temerario che passa: cos'è eternità? Nessuno mi risponde! Così al bando il vate che in me dimora e mi trasfiguro in soluzione e mi risolvo da me: ecco che ogni Sfinge abbandona la sua finzione e di me ne vuole il miglior boccone! Ecco che sprofondo nell'abisso di ogni fauce che attende di inghiottire il dilemma del tempo!

Ma se in me dimora anche un filosofo, allora nuoto nel dilemma e riaffioro dall'abisso con la mia verità: eternità è l'attimo!

Giovanni Provvidenti








lunedì 21 agosto 2023

Nelson Mandela

 "Dopo essere diventato presidente, ho chiesto alla mia scorta di andare a pranzo in un ristorante. Ci siamo seduti e ognuno di noi ha chiesto ciò che ha voluto.

Sul tavolo davanti, c'era un uomo che aspettava di essere servito. Quando è stato servito, ho detto a uno dei miei soldati: vai a chiedere a quel signore di unirsi a noi. Il soldato è andato e gli ha trasmesso il mio invito. L’uomo si è alzato, ha preso il suo piatto e si è seduto proprio accanto a me.

Mentre mangiava le sue mani tremavano costantemente e non alzava la testa dal suo cibo. Quando abbiamo finito, mi ha salutato senza guardarmi, gli ho dato la mano e se n'è andato.

Il soldato mi ha detto:

Madiba quell'uomo doveva essere molto malato, visto che le sue mani non smettevano di tremare mentre mangiava.

No, assolutamente! la ragione del suo tremore è un'altra.

Allora gli ho detto:

Quell'uomo era il custode della prigione dove sono stato. Dopo che mi torturava, urlavo e piangevo chiedendo un po ' d'acqua e lui veniva mi umiliava, rideva di me e invece di darmi acqua, urinava nella mia testa.

Non è malato, aveva paura che io, ora presidente del Sudafrica, lo mandassi in carcere e gli facessi quello che mi ha fatto lui. Ma io non sono così, questa condotta non fa parte del mio carattere, né della mia etica.

′′Le menti che cercano vendetta distruggono gli stati, mentre quelle che cercano la riconciliazione costruiscono nazioni. Uscendo dalla porta verso la mia libertà, sapevo che se non mi fossi lasciato alle spalle tutta la rabbia, l'odio e il risentimento, sarei ancora prigioniero."


-Nelson Mandela-


martedì 15 agosto 2023

Il caos dentro di noi è necessario.

 A volte mi capita di scorrere le home page degli amici di Facebook e non è raro che constato in molti post e molti commenti un senso di vertigine e di angoscia data dai problemi quotidiani coi quali ognuno ha che fare. Tanta paura e tanti dubbi dunque; forse anche tanta insicurezza per ciò che sarà fra un mese, fra sei mesi, fra un anno. Tutti, abbiamo dentro di noi, chi più, chi meno, quelle piccole incertezze. Tutti siamo caoticamente confusi dentro di noi, ma poi si ragiona, si cercano soluzioni, si combatte e si riesce: a volte bene, a volte no. Nelle mia memoria filosofica ricordo sovente questa frase di Nietzsche che è così vera e così difficile da accettare: "Occorre avere del caos dentro sè per generare una stella danzante". Tutti hanno un caos in sè da ordinare, da gestire, e poi anche il mondo è nato dal caos. Henry Adams, accademico della fine del XIX secolo soleva dire: "Il caos spesso genera la vita, laddove l'ordine spesso genera l'abitudine". Quindi conviviamo con i nostri dubbi e le nostre confusioni e poi da tanto caos qualcosa nascerà.

Eravamo, diventati, troppo abitudinari, nelle relazioni, personali e professionali, troppo propensi alle cose materiali, questo caos, ci fa paura; ma come sostenne Nietzsche, dal caos, si partorisce la stella che danza. Io la penso, come lui. Siamo tutti ugualmente fragili, deboli dentro, ma reagire è necessario, se si vuole continuare. E quindi ben venga quel "caos" che a volte ci confonde tanto. La stella potrebbe essere l'oltreuomo, o quanto meno uno spirito libero. Letteralmente, Nietzsche, ci invita ad accettare il caos e la casualità del mondo per poter generare qualcosa di grandioso... Uno spirito libero è appunto un amante dalla verità e della conoscenza, che arriva a smascherare le illusioni delle credenze comuni. Se non si accetta la vita nella sua semplice casualità (caos), non si potrà generare alcuna stella (oltreuomo), o in qualunque umanesimo si crede.

Giovanni Provvidenti




domenica 13 agosto 2023

Elementi "quantistici spirituali"

 Elementi "quantistici spirituali" sono gli ancestrali luoghi del potere mentale o sapienzale; il potere dell'alchemica SORGENTE INTERIORE (Nietzsche la chiamerebbe Volontà di Potenza) che serve a potenziare la forza interiore, la conoscenza, l'amore per se stessi e per gli altri. Questi elementi quantistici spirituali, dunque, connessi alla meccanica dell'Essere, alla sua realtà fisica e metafisica, strutturano gli elementi quantistici primordiali e primitivi (per esempio gli istinti) nella meccanica universale interiore, cosicché gli istinti mutano in sentimenti, i sentimenti in ragione. Detto all'ingrosso, creano entrambi, se ben messi in connessione tra loro dalla nostra intelligenza, semplicemente la filosofia, la conoscenza (e coscienza), ovvero la ricerca del proprio io connesso alla natura mistica del macrocosmo e del microcosmo, delle sue "verità" scientifico-spiritual-materiali ed empiriche, perciò di tutto quanto esiste e che, potenzialmente, potrebbe esistere (che in realtà esiste già, solo che non lo abbiamo ancora scoperto, e la filosofia quantistica ce ne fornisce gli strumenti. La Sorgente Interiore ce ne dà il potere che, se ben usato, potrebbe essere il potere di creare la conoscenza dal nulla o di trasformare il nulla in materia plasmabile, spirituale, quantica e quantistica - in questo caso, naturalmente, faccio riferimento al solo microcosmo.

Queste considerazioni fanno parte di una architettura filosofica che io sto cercando di edificare, o di seguirne un nuovo percorso: la filosofia quantistica... Che può apparire, di primo acchito, astrusa, sofistica o esoterica, ma non è così (almeno spero): semmai mi adopero per strutturarla, nei suoi fondamentali concetti, in luogo mistico, per una nuova coscienza filosofica che possa emanciparsi dalle architetture sapienzali della vecchia filosofia, già tramandateci dalle passate epoche ed edizioni tradizionali di scienza della natura, e che possa dirigere il filosofo verso orizzonti del tutto sconosciuti perciò ancora da esplorare. Insomma, la creazione di nuovi archè sui quali fondare e modellare i futuri principi della ricerca filosofica.

Giovanni Provvidenti





mercoledì 9 agosto 2023

POTERE PARTITICO

 Ogni potere partitico vuole null'altro che instaurare una propria identità politica e renderla egemonica quanto più possibile, naturalmente intrisa di "dispotismo democratico", perciò è d'uopo, per raggiungere tale scopo, far bella mostra di "democratismo liberale". Ma lo scopo non è poi così nobile come si vorrebbe far credere; anzi è molto recondito e tende a trattare le masse come fossero delle greggi da rinchiudere in un ovile ideale. Si farà in modo che l'individuo non lo consideri una prigione ideologica e lo si ingannerà facendogli credere che rinchiuso in quell'ovile avrà trovato la sua libertà quotidiana,  persino spirituale, e questo lo farà sentire parte di una comunità, di un'idea condivisa, ecc. L'elettorato è di fatto un mezzo per dei fini pseudopolitici che col "bene comune" non ha nulla a che vedere, ma che ha molto a che vedere col bene comune di un partito, o addirittura col bene di alcuni individui un pò più potenti di altri, e ciò riguarda la destra quanto la sinistra. Destra e sinistra ci fanno litigare, qualche volta odiare tra di noi, ci trasformano in Guelfi e Ghibellini mentre loro alla fine si ritrovano tutti a condividere lo stesso dio: il piccolo o grande potere. 

 Certo, il potere è necessario esercitarlo perché uno Stato si assuma la responsabilità di una buona governarce, ma chi detiene veramente il "grande potere" di comandare? I piccoli trainatori del carro del popolo oppure gli invisibili fautori di mondi politico-economici? Mi domando: ha un senso il suffragio universale se nulla ci viene restituito in forma di libertà economico-giuridica?(Giovanni Provvidenti)






domenica 6 agosto 2023

L'uomo è un mondo perfetto!

La perfezione non va cercata, non perchè non esiste, ma perchè essa è già intorno a noi e dentro di noi. È un'entità pantareica, perciò diveniente, cangiante; essa non ci appare mai per ciò che è, e tale distorsione ottica, per così dire, ci inganna circa la sua reale esistenza, circa la sua capacità di mostrarsi al di là di un sogno o un'utopica visione di un'altèra intelligenza.

Ma è proprio la sua mutabilità che rende perfetto l'inmperfetto.

Dire che la perfezione non esiste non ci fa più umili dinanzi alla nostra natura umana o dinanzi agli dèi, ma ci insegna a mentire a noi stessi e alla nostra natura umana ... e insegniamo agli dèi a mentirci e ad ingannarci. E tanto siamo oramai abituati a essere "umili" e a mentire a noi stessi, accettando le menzogne metafisiche, che abbiamo persino inventato gli dèi, Dio: per giustificare la nostra inadempienza e inadeguatezza dinanzi al "miracolo" della naturalità universale della vita. 

L'estetismo geometrico del macrocosmo e del microcosmo dovrebbe una buona volta insegnarci quanto è perfetto il divenire, poichè perfetto è lo "spazio" dentro il quale esso si muove, agisce, facendosi destino, infinito, e se non proprio infinito, di certo la cometa cui il destino cavalca l'infinito!
Sapete una cosa?
Una volta la perfezione mi guardò in viso e con un sorriso beffardo mi disse - e fu come sentir parlare di nuovo quel GOBBO di zarathustriana memoria nel discorso sui redentori, ma con voce trasfigurata -: "Ah-ahhh, ho scoperto il tuo recondito intento: tu quando miri alla conoscenza, miri all'orizzonte danzante che rende perfetto lo sguardo e, attraverso esso, lo spirito libero che danza tra un orizzonte e l'altro! Tu vuoi me! Vorresti me finché il panta rei divenga dentro di te fluido e inesorabile! Dove vuoi giungere cavalcando la tua cometa? Cosa vuoi raggiungere? Non lo sai che più d'uno smarrì il senno inseguendo l'asimmetrica simmetria dei  dei miei frattali quantici? 
E poi: donde vai cercando, posto che, una volta, l'ignoto ti riveli cosa sono io al di là del velo di Iside?
Non lo sai che dentro di te vi è un mondo perfetto?
Ogni uomo è un mondo perfetto, ma non lo sa. 
Non lo sa poiché ama l'ignoranza più della conoscenza e così ama dire a se stesso, socraticamente, di non sapere, proprio per sfuggire all'iperbole dell'arte tragica della propria vanità, della propria realtà, della propria identità al di là della maschera e della commedia metafisica. 
"Ah, meglio apparire umili e proni dinanzi all'ara dell'io nel proprio artemisio interiore, piuttosto che far ridere gli dèi e farci trattare da questi gaudenti spettatori, assisi sugli spalti dell'anfiteatro uomo, come giullari che danzano e saltano appiè della propria superbia! Della propria stupidità!"
Così dice a se stesso l'uomo "saggio"... ma che saggio davvero non è! Egli ancora salta e danza appiè della sua umiltà come fosse il giullare del proprio ego!
"L'uomo saggio" e socratico tutto d'un pezzo è talmente innamorato della mia alter ego, l'imperfezione dunque, che tale amore lo rende cieco e felice, tuttavia in balìa dell'evento bugia che gli mostra costante la parete di una coscienza-caverna e là mira l'ombra danzante dell'ignoranza e la reputa l'unica realtà possibile, l'unica libertà possibile. La coscienza dell'uomo è diventata la "camera oscura" dell'ignoranza, dell'illusione, là si sviluppa continuamente la menzogna che rende eterno il dogma metafisico e sociale dell'Essere che recita impenitente, come fosse un epitaffio scolpito sulla ragione, dedicato alla ragione: "l'uomo è imperfetto! Perfetto è soltanto il suo Creatore!", che tuttavia, ahilui, ha creato l'uomo a sua immagine e somiglianza - e non è questo l'assimoro degli assimori cui non sappiamo ancora associare lo yin e lo yang della natura universale? L'apollineo e il dionisiaco desiderio di divenire tutt'uno col nostro destino? Con Dio, forse? Il "cuore del mondo" è perfetto, ti dico, che è anche la sua anima, il suo cerchio entro il quale diviene. Il cuore del mondo è l'uomo, con buona pace degli dèi e di Dio!"
Così mi parlò la perfezione.
Beh, io ho teso l'orecchio e, chissà!, forse ho inteso.
Giovanni Provvidenti
COSTELLAZIONI (Dalla Filosofia Greca a NIETZSCHE fino alla Quantistica)