Una scoperta di “enormi proporzioni spirituali”. Il dott. Michael Newton (noto ipnoterapeuta) afferma che è possibile rievocare i ricordi che l’anima registra dopo la morte fisica fino all’incarnazione successiva.
Il
dott. Michael Newton non avrebbe mai potuto immaginare che la sua
attività di ipnoterapeuta, esperto di regressione nelle vite precedenti,
stesse per prendere una piega a dir poco incredibile. Era un pomeriggio
di dicembre di inizio anni ’70, quando una donna si presentò nel suo
studio per chiedergli di aiutarla a superare la depressione da cui era
afflitta e, soprattutto, a liberarsi di un profondo senso di isolamento e
di nostalgia che le faceva desiderare di stare con i suoi vecchi amici.
Quando il dott. Newton le chiese se questi amici fossero compagni
d’infanzia, la donna rispose di no: in realtà, non li aveva mai
incontrati nella realtà, li vedeva soltanto nei suoi sogni. Pur con una
certa perplessità, il dott. Newton decise di sottoporre la donna a
ipnosi regressiva e, in effetti, esplorando diverse vite precedenti, un
paio di questi amici fecero la loro comparsa. La donna, però, non era
soddisfatta. Continuava a ripetere che erano molti di più di due e che
desiderava vederli tutti insieme, esattamente come avveniva nei suoi
sogni.
Fu durante una sessione di regressione che Newton, in preda ormai a
una certa frustrazione, le chiese se c’era mai stato un tempo in cui si
fosse trovata insieme a tutti i suoi amici. La donna si illuminò e
rispose di sì. A quel punto, Newton le chiese di andare a quel tempo e,
dopo pochi istanti, la donna sorrise raggiante: eccola, era lì, insieme a
tutti loro. Newton non capiva. Dove si trovava la donna? “Dove ti trovi?” le chiese. “Nel mondo spirituale!” rispose lei senza esitazione.
La svolta decisiva nella carriera di Newton ebbe luogo in quell’attimo.
Nei giorni seguenti, ossessionato da quel che era accaduto nel suo
studio e che non riusciva a spiegarsi, cominciò a riascoltare la
cassetta più volte. Durante le regressioni di altri pazienti, decise
quindi di chiedere loro di andare nel “mondo spirituale”, cercando di
mettere insieme i pezzetti di un puzzle sconosciuto.
Le
ricerche di Newton si svolsero in solitudine e in segreto fino agli
anni ’80, quando – dopo aver raccolto migliaia di testimonianze – si
decise a scrivere il suo primo libro, “Journey of souls” (“Il viaggio
delle anime”), pubblicato infine nel 1994. Il contenuto aveva a che fare
con una scoperta di enormi proporzioni spirituali. Newton
affermava che era possibile rievocare i ricordi che seguono l’uscita
dell’anima dal corpo fisico e che si estendono fino alla soglia
dell’incarnazione successiva. In poche parole, Newton offriva
la possibilità di accedere ai misteri della “vita dopo la morte”: il suo
libro era la riproduzione fedele di diverse regressioni ipnotiche nella
“vita tra le vite” (ne erano state raccolte circa 7000) e riportava le
fasi dell’esperienza spirituale compiuta dall’anima dopo la morte
fisica.
Oggi il frutto di quasi 40 anni di ricerche del Dott. Newton, è
racchiuso oltre che in “Journey of souls”, anche in “Destiny of souls”
(“Il destino delle anime”), quest’ultimo pubblicato nel 2004. A questi
due libri, se ne è aggiunto un terzo, “Memories of the Afterlife”
(“Memorie dall’Aldilà”), pubblicato nel 2009 in collaborazione con altri
ipnoterapeuti esperti di regressione nella “vita tra le vite”, in cui
alle regressioni è seguito uno studio per determinare a distanza di
tempo quali influenze avesse avuto la rievocazione dell’esperienza
nell’aldilà, sulla vita dei soggetti trattati.
Questi tre libri, best-seller tradotti in oltre 25 lingue, hanno
finito per rappresentare una sorta di “mappa” animica del mondo
spirituale riuscendo a tracciare la sequenza di eventi che l’anima
sperimenta dal momento della morte fisica fino alla scelta di tornare
ancora una volta nel mondo terreno. Gli argomenti trattati nei tre libri
comprendono molte tematiche finora sconosciute. Tra le altre, viene
descritto come ci si sente nel momento della morte e che cosa si
percepisce subito dopo; come si tenta di comunicare con chi rimane sul
piano terreno; l’incontro con le guide spirituali; la descrizione dei
vari piani astrali; i sistemi dei “gruppi di anime” e le dinamiche del
gruppo di appartenenza; la revisione della vita appena trascorsa e le
opzioni che non sono state considerate; il Consiglio di Anziani che
aiuta l’anima a comprendere le lezioni animiche; il concetto di
evoluzione dell’anima; la scelta del corpo per l’incarnazione successiva
e la preparazione al ritorno sulla Terra.
Ciò che è davvero sorprendente nelle ricerche di Newton è che
migliaia di soggetti di razza, religione, età, credo, cultura e
provenienza diversi raccontano tutti lo stesso viaggio, con modalità
solo leggermente differenti. Quando gli viene chiesto come faccia ad
essere certo che le testimonianze da lui raccolte siano in buona fede e
non frutto di fantasia, Newton risponde: “Be’ una delle cose che
deve fare un ricercatore onesto è quella di non suggerire le risposte.
Questo è l’unico modo per raccogliere dei dati ‘puri’. Ho trattato ogni caso come se stessi sentendo il racconto dell’Aldilà per la prima volta. Non ho mai chiesto: Vedi
questo o questo? quanto piuttosto: Che cosa vedi ora? All’inizio ho
avuto paura che fossero solo fantasie, anche se sapevo che è
praticamente impossibile fantasticare sotto ipnosi profonda. Ma quello
che mi ha spinto a continuare è stata la consistenza dei dati che
raccoglievo. Ero impressionato dal fatto che non importava a quale
religione, razza o cultura appartenesse il soggetto: sotto ipnosi
profonda tutti raccontavano gli stessi dettagli. Inoltre, ho addestrato
centinaia di ipnoterapeuti ad accedere nella ‘vita tra le vite’ e oggi i
dati raccolti da loro, e che provengono da tutto il mondo, confermano
le mie scoperte”.
L’inizio del viaggio nell’Aldilà: la transizione dopo la morte
Secondo
le testimonianze raccolte da Newton e dai suoi collaboratori, le anime
che lasciano il corpo fisico vengono immediatamente accolte da una guida
spirituale o da persone conosciute in vita e che hanno già lasciato il
piano terreno. Sebbene, il viaggio cominci quasi subito, non tutte le
anime fanno immediato ritorno nell’Aldilà. Ci sono anime che sono state
così seriamente danneggiate dall’esperienza terrena da non riuscire a
tornare al mondo animico dopo l’uscita dal corpo fisico e che finiscono
per ritrovarsi in un “luogo” di transizione.
A questo gruppo (meno numeroso rispetto a quello di chi fa immediato
ritorno “a casa”), appartengono due tipi di anime: coloro che non
accettano la dissoluzione del loro corpo fisico e lottano per non
tornare al mondo dello spirito per motivi di angustia personale, e
quelle anime che hanno compiuto o sono state complici di crimini molto
gravi.
Mentre il primo gruppo di anime ha bisogno di “adattarsi” alla nuova
condizione e, con il tempo accetta l’idea di proseguire il viaggio; alle
anime che hanno perpetrato crimini atroci viene concesso l’accesso al
mondo animico in un luogo separato e isolato. La decisione che si
conclude con l’isolamento viene presa con le proprie guide spirituali
nei momenti successivi alla morte fisica: l’isolamento ha il solo scopo
di aiutare l’anima a prendere consapevolezza del proprio operato, e il
peso della propria coscienza e dei propri rimorsi sembrano essere
l’unica “condanna”.
Dal momento che il male può prendere diverse forme sul piano terreno,
le istruzioni spirituali e il tipo di isolamento utilizzato per ciascun
anima sono diversi. Anche il periodo di isolamento e di indottrinamento
da parte delle guide non è predeterminabile. Il dott. Newton, per
esempio, ha raccolto testimonianze che riguardano i cosiddetti “spiriti
malevoli”: molti di loro tornerebbero sulla Terra subito dopo un periodo
di isolamento, al fine di espiare il proprio operato malevolo
attraverso un’incarnazione migliore.
Comunque tutte le anime, a prescindere dall’esperienza avuta sulla
Terra, approdano a una sorta di “porto centrale” nel mondo dello
spirito, che Newton chiama “l’area di sosta”: in questo luogo simbolico
simile a un “centro direzionale” (si tratta ovviamente di una metafora: i
luoghi animici sono quasi indescrivibili con parole umane…), le anime
vengono raccolte e poi orientate verso il proprio gruppo di
appartenenza. La caratteristica più straordinaria di questo luogo è la
sensazione che ci sia una grande forza mentale che dirige tutto in base a
un’armonia misteriosa. I soggetti intervistati sotto ipnosi si
riferiscono a questo luogo come a “un luogo di puro pensiero”.
I gruppi di anime e il Consiglio degli Anziani
A
questo punto, l’anima fa ritorno al gruppo di appartenenza (a meno che
non si tratti di anime molto giovani o di anime che vengono isolate per
altre ragioni). Le anime che compongono il gruppo sono “anime compagne”
di vecchia data, strettamente unite per l’eternità, che posseggono lo
stesso livello di consapevolezza. Questi gruppi affiatati sono spesso
composti da anime affini che mirano a obiettivi comuni a cui lavorano
continuamente, anche aiutandosi a vicenda. Di solito, alcuni membri di
uno stesso gruppo scelgono di incarnarsi contemporaneamente rivestendo
il ruolo di parenti o di amici intimi proprio per lavorare insieme a un
obiettivo comune.
Dopo essere ritornati nel gruppo animico di appartenenza (che include
in media da 8 a 15 membri), le anime sono chiamate a comparire davanti
al “Consiglio degli Anziani”. Sebbene non si tratti di un Consiglio
d’accusa, il suo scopo è quello di aiutare l’anima ad esaminare il
proprio operato terreno prima di ritornare alle attività del gruppo di
appartenenza. Il Consiglio è composto da “anime profondamente amorevoli e
altamente evolute” che danno l’impressione di essere molto antiche..
I diversi livelli delle anime
Secondo Newton, il collocamento all’interno di un gruppo specifico è
determinato dal livello di evoluzione. Nelle sue ricerche, Newton ha
riconosciuto tre livelli: le anime principianti, quelle intermedie e
quelle evolute. Con umiltà ammette di non essere potuto andare oltre,
perché – ovviamente – le sue testimonianze provengono da anime ancora
soggette al ciclo di incarnazioni terrene e gli è stato quindi
impossibile “esplorare” l’esistenza di anime ormai evolutesi al di là
dell’esistenza terrena. Con una certa ironia, afferma soprattutto che
un’anima altamente evoluta non ha bisogno di cercare un terapeuta
esperto di regressione per risolvere i conflitti relativi al suo piano
di vita!
Le anime principianti
Ci sono due tipi di anime principianti: le anime che si reincarnano
sulla Terra da poco tempo e le anime che si stanno reincarnando da un
tempo relativamente lungo, ma che rimangono ancora immature. Newton
crede che quasi i tre quarti di tutte le anime attualmente incarnate
sulla Terra siano ancora nelle fasi iniziali di sviluppo. Le anime
concludono il loro ciclo di incarnazione sulla Terra quando raggiungono
la piena maturità.
Sempre secondo le scoperte di Newton, l’anima principiante può vivere
una serie di vite in uno stato di confusione e di inefficienza a causa
dell’influenza di un “curriculum terreno” molto diverso dalla coerenza e
dall’armonia propria del mondo dello spirito. Anime meno sviluppate non
esercitano la propria volontà spirituale e tendono a rassegnarsi al
volere della società, finendo per essere incastrate in strutture
socio-economiche di subordinazione. L’anima inesperta tende ad essere
trattenuta dal realizzare il proprio compito spirituale dalla mancanza
di un pensiero indipendente. Queste anime hanno anche una certa
propensione all’egoismo e all’egocentrismo e non riescono ad accettare
facilmente gli altri per quello che sono. Non c’è anima che nel passato
non sia stata principiante.
Le anime intermedie
Non
appena le nostre anime avanzano al livello intermedio di sviluppo,
l’attività di gruppo viene notevolmente ridotta. Questo non significa
che si ritorni a quel tipo di isolamento che caratterizza le anime
“nuove”. Piuttosto, le anime che evolvono al livello intermedio hanno
meno interazione con il gruppo primario di appartenenza, perché hanno
acquisito la maturità e l’esperienza per operare in modo più
indipendente. Per queste anime, la pausa tra un’incarnazione e l’altra è
più lunga.
Queste anime sono finalmente pronte a prendersi responsabilità più
importanti. Il rapporto che li lega alle loro guide spirituali
disincarnate si trasforma da quello tipico tra maestro e allievo a
quello tra compagni di lavoro. Come le guide spirituali sono arrivate
nel passato ad avere il loro gruppo di studenti così, per queste anime
intermedie, arriva il momento per sviluppare competenze didattiche che
alla fine le qualificheranno per fare da guida a qualcun altro.
Questa è una tappa significativa per lo sviluppo di un’anima, perché
pian piano le vengono date maggiori responsabilità in riferimento
all’istruzione di anime più giovani. Nessuno però raggiunge il grado di
“guida” da un giorno all’altro. Come per molti altri aspetti della vita
dell’anima, tutti noi siamo accuratamente testati. I livelli intermedi
sono periodi di prova per potenziali insegnanti. I nostri mentori ci
assegnano un’anima di cui prenderci cura e poi valutano le nostre
prestazioni da “leader” sia durante che dopo l’incarnazione fisica.
Solo se questo addestramento preliminare ha successo veniamo
autorizzati a diventare delle “guide junior”. Il non essere adatti
all’insegnamento non impedisce però a un’anima di raggiungere il livello
avanzato. Ogni guida, esattamente come chiunque altro, possiede
capacità e limiti specifici. Nel momento in cui raggiungiamo il livello
avanzato, le nostre attitudini animiche specifiche sono ben note nel
mondo dello spirito. E’ per questo che ci vengono dati doveri animici da
realizzare sulla Terra commisurati alle nostre capacità. Secondo
Newton, esistono infiniti modi di apprendimento capaci di portare
ciascuno di noi ad acquisire la pienezza spirituale.
Le anime avanzate
Newton propende a credere che le persone sulla Terra che possiedono
anime antiche ed altamente evolute siano scarse. Di solito, queste anime
sono vere e proprie guide incarnate. Mentre gestiscono con relativa
facilità le questioni esistenziali con cui lotta ancora la maggior parte
di noi, queste anime avanzate sono più interessate ad apportare piccole
rifiniture a compiti specifici di grande valore spirituale.
Quando appaiono come figure pubbliche sono facilmente riconoscibili
(si pensi a Madre Teresa); tuttavia, è più usuale che un’anima avanzata
assolva il proprio compito in maniera tranquilla e discreta. Senza
mostrare alcuna auto-indulgenza, la loro realizzazione consiste nel
migliorare la vita di altre persone. Di solito, si concentrano meno
sulle questioni istituzionali e più sul miglioramento dei valori umani a
livello individuale.
La caratteristica peculiare di un’anima avanzata è la pazienza che
dimostra nei confronti della società, insieme ad una straordinaria
abilità nell’affrontare ciò che le accade nella vita. Caratteristiche
dominanti di queste anime avanzate sono un eccezionale intuito e una
straordinaria capacità introspettiva. Questo non vuol dire che la vita
non abbia insidie karmiche per loro, perché altrimenti non sarebbero
qui. Possono essere trovate in tutte le sfere della società, ma per lo
più ricoprono ruoli professionali di aiuto o sono in qualche modo
impegnate a combattere le ingiustizie sociali. L’anima avanzata irradia
compostezza, gentilezza e comprensione verso gli altri. Non essendo
motivata da un interesse personale, può non prendere in giusta
considerazione i propri bisogni fisici e vivere in condizioni a volte
molto modeste.
Il ritorno sulla Terra
Prima
o poi arriva il momento in cui l’anima deve nuovamente lasciare il
santuario del mondo spirituale per imbarcarsi in un altro viaggio sulla
Terra. Non si tratta di una decisione facile. Le anime devono prepararsi
a lasciare un mondo di saggezza totale dove vivono in uno stato di
beatitudine e di libertà per occuparsi delle esigenze fisiche e mentali
di un corpo fisico. Una volta tornati nel mondo spirituale, le anime
hanno dubbi quando si tratta di lasciare anche solo temporaneamente un
mondo di auto-consapevolezza, unione reciproca e compassione per
ritornare su un pianeta dominato dall’incertezza e dalla paura a causa
di esseri (umani) aggressivi e competitivi. Pur avendo una famiglia e
amici terreni, molte anime incarnate si sentono sole e anonime quando si
ritrovano all’interno di una popolazione terrena così vasta.
Il recupero energetico dopo un’incarnazione e il ristabilimento
dell’equilibrio personale nel piano animico può richiedere più tempo per
alcune anime rispetto ad altre, ma alla fine tutte le anime trovano lo
stimolo a continuare il ciclo di incarnazioni (che deve essere
necessariamente completato una volta iniziato). Se è vero che il nostro
ambiente spirituale è difficile da lasciare, è anche vero che come anime
disincarnate tendiamo a ricordare i piaceri fisici della vita sulla
Terra con nostalgia e affetto.
Quando le ferite di una vita passata vengono guarite e siamo di nuovo
completamente in armonia con noi stessi, sentiamo la spinta ad
esprimere la nostra identità anche attraverso un corpo fisico. Gli
incontri con le nostre guide animiche e con i membri del nostro gruppo
di appartenenza ci hanno fornito quell’aiuto spirituale che ora ci
permette di essere pronti per la nostra prossima vita. Il nostro karma
relativo alle azioni passate verso l’umanità, i nostri errori e successi
sono stati valutati secondo un’ottica futura che vuole aiutarci a
volgere al meglio i nostri sforzi terreni. L’anima deve ora assimilare
tutte queste informazioni e agire intenzionalmente sulla base di tre
questioni principali:
(1) Sono pronto per una nuova vita fisica?
(2) A quali lezioni specifiche devo sottopormi per far avanzare il mio livello di apprendimento e per evolvermi?
(3) Dove devo andare e chi devo essere nella mia prossima vita per avere le migliori opportunità di crescita e di realizzazione dei miei obiettivi?
(2) A quali lezioni specifiche devo sottopormi per far avanzare il mio livello di apprendimento e per evolvermi?
(3) Dove devo andare e chi devo essere nella mia prossima vita per avere le migliori opportunità di crescita e di realizzazione dei miei obiettivi?
Una volta che l’anima ha deciso di tornare ad incarnarsi, la fase
successiva consiste nell’avere indicazioni sul quando e dove. Le anime,
infatti, considerano quando e dove vogliono andare sulla Terra prima di
decidere chi saranno nella loro nuova vita. Newton spiega che molti
soggetti hanno difficoltà a descrivere il luogo in cui viene selezionata
la vita successiva e che quasi tutti tendono ad usare delle metafore.
Molti si riferiscono a questo luogo come a un cinema che permette alle
anime di vedere se stesse nel futuro, con ruoli diversi in contesti
diversi.
In questo luogo di selezione, le nostre anime visionano in anteprima
molteplici scelte. Quando lasciamo questa zona, la maggior parte delle
anime ha già una propensione verso una scelta piuttosto che un’altra.
Tuttavia, i nostri consiglieri spirituali ci danno la possibilità di
riflettere a lungo su tutto quello che abbiamo visto del nostro futuro
prima di prendere la decisione definitiva.
Dopo che le anime hanno completato le consultazioni con le loro guide
e con i membri del proprio gruppo a proposito delle diverse
implicazioni fisiche e psicologiche legate a una particolare scelta, la
decisione di incarnarsi viene presa. Sarebbe logico supporre che la
partenza per la Terra sia immediata: in realtà questo non avviene prima
che si sia verificata un’altra importante fase di preparazione. Il luogo
in cui le anime si recano per accedere a questa fase finale viene
chiamata da Newton “classe di riesame”. Uno delle ultime richieste prima
di imbarcarsi per la Terra è, infatti, quella di presentarsi al
Consiglio degli Anziani per la seconda volta. Il mondo spirituale è un
luogo governato dall’ordine e gli Anziani vogliono rafforzare la
consapevolezza di un’anima in riferimento ai compiti spirituali
dell’incarnazione che si sta per intraprendere. Dopo questo incontro,
alcune anime ritornano al gruppo di appartenenza per salutare i
compagni, mentre altri preferiscono partire immediatamente per
l’incarnazione terrena. Questa è l’ultima possibilità che viene data
alle anime di godere della totale consapevolezza della propria vera
essenza prima di adattarsi a un nuovo corpo e a una nuova “avventura”
terrena.
Alessia Giovannini 2008-2010 (titolo originale: Misteri: la vita dopo la morte)
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