venerdì 6 maggio 2016

Allerta Campi Flegrei, i geologi: “la caldera sta risalendo, non sappiamo dove può eruttare”


 
Campi Flegrei 

Per caldera dei Campi Flegrei si intende un grande cratere tenuto costantemente sotto controllo, in un’area molto vasta, che va da Napoli a Pozzuoli. A conclusione del Congresso Nazionale dei geologi, che si è svolto a Napoli, grande e particolare è stata l’attenzione posta nei confronti di quest’area: negli ultimi anni, infatti, la caldera pare essere risalita: 8 i centimetri  “guadagnati” dal marzo 2015 ad oggi, e ben 15, quelli dal 2014.
Nessun allarmismo al momento, semplicemente maggiore attenzione al sistema dei vulcani flegrei, circa 15. “Non è prevedibile dove può avvenire l’eruzione. Diciamo che è ipotizzabile rispetto alla Solfatara, vulcano attivo con le sue fumarole, nel raggio di un chilometro. La rete di monitoraggio, con il rilevamento dei fenomeni, può aiutare nella prevenzione e nell’attuazione dei piani di evacuazione della popolazione”. Questa la dichiarazione al Mattino di Vincenzo Morra, geologo del Dipartimento di Scienze della Terra, Ambiente e Risorse dell’Università Federico II. Il Congresso Nazionale, dunque, al quale hanno preso parte i massimi esperti in materia, ha fatto in modo puntare i riflettori su una zona tanto incantevole, quanto “pericolosa”.
L’area, molto estesa, è abitata da oltre un milione di persone. Da Torregaveta a Monte di Procida, fino alla collina di San Martino, a Napoli: sono ben quattro i quartieri occidentali ed i Comuni flegrei che accoglie. “Ad oggi lo stato di allerta è giallo”: conclude così Morra, spiegandoci che il giallo è il penultimo stato di allerta, quello precedente al rosso. C’è bisogno, comunque, di prevenzione: bisogna predisporre delle corrette misure di sicurezza e dei piani di evacuazione validi per tutti i cittadini residenti nell’area, attraverso un impegno ed un monitoraggio costante. La “strage” può e deve essere evitata!

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