giovedì 26 maggio 2011

Yemen sull' orlo della guerra civile, decine di morti a Sanaa

Decine di yemeniti sono rimasti uccisi in scontri verificatisi nella notte nella capitale Sanaa. Lo riferiscono oggi funzionari del governo, mentre la lotta per rovesciare il regime trentennale del presidente Ali Abdullah Saleh minaccia di trasformarsi in una guerra civile.
Gli abitanti stanno lasciando Sanaa a centinaia, dopo avere caricato di corsa i portapacchi delle auto, sperando di sfuggire alle violenze in cui da lunedì hanno perso la vita oltre 40 persone e che minacciano di estendersi ad altre zone della capitale.
Il ministero della Difesa ha detto in un messaggio via Internet che almeno 28 persone sono morte nell'esplosione di un deposito di armi nella capitale.
La procura yemenita ha ordinato l'arresto dei leader "ribelli" del gruppo tribale guidato dalla famiglia al-Ahmar e un funzionario governativo ha detto che la sede di un'emittente televisiva dell'opposizione è stata "distrutta", senza fornire dettagli.
Il leader tribale Sadiq al-Ahmar ha detto a Reuters che non c'è possibilità di una mediazione con Saleh e ha chiesto alle potenze regionali e mondiali di costringerlo a lasciare prima che il Paese piombi nella guerra civile.
"Ali Abdullah Saleh è un bugiardo, un bugiardo, un bugiardo", ha detto Ahmar, leader della federazione tribale Hashed.
Stati Uniti e Arabia Saudita, obiettivi di falliti attentati ad opera di un'ala di al Qaeda con base in Yemen, hanno cercato di disinnescare la crisi ed evitare che si diffonda l'anarchia, che rischierebbe di dare spazio ai militanti.
Si teme che lo Yemen, già sull'orlo della rovina finanziaria, possa finire in default rischiando di minare la sicurezza della regione e della vicina Arabia Saudita, il maggior esportatore di greggio al mondoI recenti scontri si sono concentrati in una zona della parte nord di Sanaa dove i combattenti fedeli ad Ahmar cercano di conquistare gli edifici governativi.
"Sono in corso scontri intorno all'aeroporto di Sanaa, e credo che l'aeroporto ora sia chiuso", ha detto Ahmar. Un funzionario del governo aveva detto in precedenza che lo scalo era stato chiuso brevemente per via degli scontri ma che era stato riaperto.
I funzionari non hanno fornito dettagli sulle vittime e sulla loro appartenenza, mentre ciascuna delle due parti attribuisce all'altra la responsabilità degli scontri.
A Sanaa ci sono lunghe file in panetterie, banche e stazioni di servizio, coi residenti che cercano di fare scorta di generi di prima necessità prima di scappare dalla capitale.

-- Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano.


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