Lacrimogeni al CS 15, sparati ad altezza uomo, nelle teste, nelle pance e nelle ginocchia. Sassi buttati dalla finanza sulle teste dei manifestanti da un altezza di 80 metri. Poi corse dietro ai manifestanti sparando proiettili di gomma. Spari sui corpi dei manifestanti con le mani alzate, botte ai vecchi che tenevano i banchetti per ...rifocillare il popolo accorso. Sembra lo Yemen, la Siria, il fazzoletto di terra chiamato Gaza, sembrano le guardie fedeli a Gheddafi o qualsiasi polizia di un qualsiasi tiranno di qualsiasi luogo sperduto nel terzo, quarto o quinto mondo. E’ l’Italia, quella del parlamento che non permette gli arresti dei mafiosi o Pdue/treoquattristi in carica. L’Italia che piange i morti mandati ad ammazzare in 32 guerre nel mondo e fa sparare addosso al suo popolo. L’Italia dei fori, quelli delle olgettine che hanno fatto cultura e delle ministre che hanno fatto cariera, quelli nei conti correnti dei pensionati, precari, commercianti e piccoli artigiani e quelli dei crack finanziari, quelli delle grandi opere e quelli ingrossati che abbiamo dietro.
Ma oggi, i più spaventati sono loro, quelli comodi a spingere bottoni per servire il sistema, quelli che pur sapendo negano, proprio per paura. La paura di un popolo incazzato e determinato, un popolo che sembra volersi riappropriare del paese, e non c’è bandiera e non c’è bugia che tenga.
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