sabato 31 maggio 2025

ALESSANDRO VOLTA: VARCO TRA I MONDI.


Quando il fulmine era ancora sussurro di Zeus e l’elettricità un arcano custodito dall’etere, Alessandro Volta calò il pensiero come un’àncora nella sostanza del cosmo.

Egli non si limitò a costruire la pila: evocò Prometeo e lo superò, rubando non il fuoco, ma il cuore stesso dell’energia.

In lui, l’indagine si fa oracolo, e l’esperimento diviene rito sacro. Come un nuovo Eraclito, seppe che tutto scorre, ma tentò l’impossibile: dare misura all’invisibile moto dell’energia.

E come Platone nel Fedro, udì l’anima del mondo vibrare tra rame e zinco.

Volta non fu uomo del suo tempo, ma varco tra i mondi: ponte tra la scienza e il mito, tra la materia e l’Idea.

La storia è da riscrivere per il suo BICENTENARIO.

by KatyaPerego.



 


giovedì 22 maggio 2025

Professor X

 Al peggio non c’è mai fine? Ve lo ricordate Tony Effe? Ecco, sapete qual è il libro più venduto in Italia? Quello di questo signore!

No, non sto scherzando. Ma tanto per farvi capire il livello di cui stiamo parlando, questo è il testo di una delle sue canzoni più famose: «Lei la comando con un joystick / Non mi piace quando parla troppo / Le tappo la bocca e me la f… Sono Tony, non ti guardo nemmeno / Mi dici che sono un tipo violento/ Però vieni solo quando ti meno.»

Ecco, questo è uno dei libri più letti e venduti in questi ultimi giorni. E allora mi dispiace dirlo, ma non è Tony Effe il problema! Perché se il suo libro e le sue canzoni ottengono milioni e milioni di ascolti e di visualizzazioni, qualche domanda bisognerebbe iniziare a farsela! Siamo circondati dalla BRUTTEZZA e ormai la gente non si scandalizza più di nulla. Ed è proprio questo il punto: in una società che chiama arte una banana appiccicata con del nastro adesivo al muro, non sono soltanto le idee e le emozioni che mancano, sono proprio i cervelli che hanno raggiunto il capolinea.

Nella società del nulla, avanza il nulla… Ed io che sono cresciuta ascoltando De Andre, Guccini, Cocciante, Battisti, che sono cresciuta leggendo Pavese, Tolstoj, la Morante, Pasolini, mi domando: ma cosa sta succedendo? Da artista, da insegnante, da scrittrice mi si spezza il cuore nel vedere il successo di questo lungo! E aggiungo un’ultima cosa. Mentre il nulla avanza, l’incoerenza le fa da padrona.

Si parla tanto di «femminismo» e poi tante cosiddette femministe di oggi hanno scelto di difendere questo signore. Perché diamocelo chiaro e tondo: non c’è nulla di più violento di queste canzoni. Nella società del nulla perfino le parole sono svuotate di senso, significato e valore. Che dire, forse Cattelan su una cosa almeno aveva ragione: siamo alla frutta. Letteralmente!

Guendalina Middei, anche se voi mi conoscete come Professor X

#cultura #tonyeffe #libri




OSHO- LA GRANDE SFIDA

 

Non rimanete attaccati al vecchio. Questo vecchio tipo di uomo si è preparato in ogni modo per commettere un grande suicidio, un suicidio universale. L’uomo vecchio è pronto a morire, ha perso la voglia di vivere. Ecco perché tutti gli stati sono pronti a fare la guerra. La terza guerra mondiale sarà una guerra totale. Nessuno ne uscirà vincitore, in quanto nessuno sopravvivrà ad essa. Non verrà distrutto soltanto l’uomo, ma l’intera vita sulla terra. State attenti. Fate attenzione ai vostri uomini politici sono tutti degli aspiranti suicidi. Attenti al vecchio condizionamento che vi divide tra indiani, tedeschi, giapponesi, americani.

L’uomo nuovo deve essere universale. Trascenderà le barriere di razza, religione, sesso, colore della pelle. L’uomo nuovo non sarà né occidentale né orientale; l’uomo nuovo pretenderà che l’intero pianeta sia la sua casa. Solo così l’umanità potrà sopravvivere e non solo sopravvivere!…

Il mondo è sempre lo stesso; è sempre stato lo stesso: sottosopra, folle, squilibrato. In realtà c’è una sola cosa nuova che è accaduta nel mondo ed è la nostra consapevolezza del fatto che siamo folli, che siamo sottosopra, che c’è qualcosa di fondamentalmente sbagliato in noi. E questa consapevolezza è una grande benedizione. Naturalmente è solo un inizio, solo l’abc di un lungo processo; è solo un seme, ma di grande significato.

Il mondo non è mai stato consapevole come lo è oggi dei modi folli in cui funziona.

È sempre stato così. In tremila anni l’uomo ha combattuto cinquemila guerre. Puoi dire forse che questa umanità è sana di mente? Non possiamo ricordarci nemmeno di un momento nella storia umana in cui le persone non si sono distrutte a vicenda in nome della religione o in nome di dio o persino in nome della pace, dell’umanità, della fratellanza universale ….

Ma oggi sta accadendo una cosa buona: almeno alcune persone giovani e intelligenti si stanno rendendo conto che tutto il nostro passato è sbagliato e che occorre un cambiamento radicale. Abbiamo bisogno di rompere con il passato. Vogliamo ricominciare dal principio, dobbiamo farlo.

L’uomo nuovo è in arrivo. Naturalmente è una minoranza, ma i nuovi mutanti sono arrivati, sono giunti i nuovi semi. E tutto dipende da voi.

OSHO “La grande sfida”




martedì 20 maggio 2025

Pensieri pomeridiani

 E' molto facile condannare gli altri per il loro comportamento. Nel momento stesso in cui si giudica, automaticamente ci si pone su un livello di superiorità. Sarebbe appena il caso di fare prima una stima dei propri errori e poi semmai guardare quelli degli altri. Si scoprirà che in fondo nessuno non ne ha mai commessi, nessuno è perfetto,e che nessuno è in grado al 100% di trovare una soluzione ai mali che affliggono il mondo. Possiamo risolvere alcuni problemi soltanto se proviamo ad essere meno arroganti e meno legati alle nostre ideologie oramai stantie, senza dimenticare la cosa più importante: apparteniamo alla stessa umanità. Apparteniamo tutti allo stesso pianeta e sarebbe appena il caso di cominciare a pensare seriamente alla sua salvezza. Il primo vero problema del mondo è quello della sua salvezza, chi dice il contrario non ha capito nulla perchè tutti gli altri problemi dipendono da questo. Chi pensa di avere la soluzione in tasca è solo qualcuno che vuole approfittare della situazione per ricavare un proprio tornaconto. Angela Baldi

mercoledì 14 maggio 2025

LA CONDIVISIONE

 

La condivisione per sua definizione è l'utilizzo in comune di una risorsa o di uno spazio, in senso stretto si riferisce all'uso congiunto o alternato di un bene finito o di un'informazione.

Il tema è strettamente intrecciato alle problematiche economiche e sociali dovute alla crisi che ha favorito il dibattito sui temi della condivisione e del solidarismo, intesi come possibili vie per risolvere molti dei problemi del mondo moderno. Sostituendosi alla competizione, all’avidità e all’egoismo, la condivisione e la cooperazione sono considerate le vie d’accesso più importanti alla felicità dei singoli e dei gruppi, essendo in grado di favorire un clima più sereno, grazie al quale può essere apprezzata meglio la bellezza delle relazioni e il rispetto per l’ambiente.

Secondo Raj Patel «Il grave dissesto del settore finanziario ha dimostrato che le più acute menti matematiche del pianeta, con il sostegno di ingenti disponibilità economiche, avevano fabbricato non tanto un motore scattante di eterna prosperità quanto un carrozzone di traffici, swap e speculazioni temerarie che inevitabilmente dovevano cadere a pezzi. A provocare la recessione non è stata una lacuna di conoscenze in campo economico, bensì l’eccesso di un particolare tipo di sapere, un’indigestione di spirito del capitalismo.>>

Al contrario è accaduto che,con la crisi, invece di inventare qualcosa di nuovo e avere il coraggio di voltare pagina, le istituzioni non hanno fatto nulla ed è in questo che s'individua la vera crisi e dalla quale bisognerebbe ripartire per ripensare il passato e mettere in discussione il rapporto che gli uomini hanno fra loro e con il mondo.

Bisognerebbe individuare nella condivisione un nuovo atteggiamento possibile per fare fronte a una crisi che non è solo economica o pertinente al mondo finanziario, ma che coinvolge direttamente il sistema dei valori etici.

La “crescita economica” non produce più benessere né migliora la qualità della vita degli individui, i quali si orienterebbero sempre di più verso una cultura del dono , un orientamento che segna una grande presa di distanza dal feticismo dell’oggetto, arrivando a considerare possibile il vivere una vita più soddisfacente e ricca di emozioni positive a partire da nuove categorie di pensiero con le quali interpretare le relazioni interpersonali e la vita sociale. La condivisione può essere una di queste categorie, favorendo la rottura di vecchi modi di pensare e una proiezione verso il futuro capace di tenere conto della dimensione collettiva e non solo quella individuale.

In chiave metafisica, mostra la capacità dell’uomo di svelare il proprio potenziale creativo e giungere alla felicità cooperando assieme agli altri uomini per la ricostruzione di ogni settore delle attività umane. Nell’accettazione del principio di condivisione risiede la risposta alla crisi politica ed economica che l’umanità sta attraversando e il primo passo per creare le condizioni sociali di un mondo più giusto. «Come prima cosa si deve imparare a essere uomini. Ed essere uomini significa riconoscere il valore della condivisione e prendere i bisogni del proprio fratello come misura per le proprie azioni, senza mai dimenticare che gli altri esistono in noi, come noi siamo negli altri»(Braggio)

I temi del dono, della solidarietà e di uno stile di vita sobrio, caratterizzato da meno consumi materiali e più ricchezza interiore, giocano un ruolo chiave che rivaluta l’uomo perché essere spirituale, capace di andare oltre il proprio ego e di dare un valore alla propria vita prendendosi cura degli altri.

Nella società attuale, invece, l’individuo è spinto costantemente a pensare prima a se stesso e a soddisfare una vasta gamma di desideri inutili.

Questo paradosso si spiega con il fatto che la società cosiddetta «sviluppata» si basa sulla produzione massiccia di decadenza, cioè su una perdita di valore e un degrado generalizzato sia delle merci, che l’accelerazione dell’«usa e getta» trasforma in rifiuti degli uomini, elusi e licenziati dopo l’uso, dai presidenti e manager ai disoccupati, agli homeless, ai barboni e altri rifiuti umani.

L’odierno sistema economico sottolinea l’importanza di sostituire ai valori della società mercantile quelli dell’altruismo, della reciprocità, della convivialità e del rispetto dell’ambiente.

L’economista Jeremy Rifkin individua nella Terza rivoluzione industriale la via verso un futuro più equo e sostenibile, dove centinaia di milioni di persone in tutto il mondo produrranno energia verde a casa, negli uffici e nelle fabbriche, e la condivideranno con gli altri, proprio come adesso condividono informazioni tramite Internet.

Il punto è che l’aumento della connettività ci sta rendendo sempre più consapevoli di tutti i rapporti che compongono un mondo così complesso e vario. Una nuova generazione sta cominciando a vedere il mondo sempre meno come un deposito di beni da espropriare e possedere, e sempre più come un labirinto di relazioni cui accedere. (Angela Baldi)

Bibliografia

Raj Patel- Il valore delle cose e le illusioni del capitalismo

Gianpaolo Fabris- La società post-crescita

Jeremy Rifkin, La civiltà dell’empatia


giovedì 1 maggio 2025

L’uomo planetario

 Oggi i problemi che preoccupano l’umanità hanno una dimensione mondiale e si manifestano nella loro interdipendenza all’interno del sistema planetario: lavoro, risorse, diritti, giustizia, libertà, inquinamento, guerre.

Ci vorrebbe una nuova etica universale concepita però con una nuova forma di pensiero a fondamento di una paidèia più universale. Dobbiamo cominciare a pensare che si debba includere e non escludere, pensare in termini di reciprocità, non di particolarità e di superiorità. Il nuovo imperativo storico è quello di cambiare noi stessi e educarci alla convivialità delle differenze perché siamo legati tutti a un comune destino. Lo sviluppo delle conoscenze scientifiche e delle loro applicazioni  tecnologiche consegna alla responsabilità dell’uomo il futuro dell’intera specie umana e di ogni forma di vita sulla terra. Il prezzo che stiamo pagando per l’abuso delle risorse naturali ci fa capire l’interdipendenza dei problemi legati al nucleare, all’inquinamento, all’effetto serra, alla desertificazione, alla continua distruzione di specie viventi. La soluzione di questi problemi non può avvenire a livello né continentale né nazionale perché le minacce sono universali, come la bomba nucleare, ecologica, biogenetica, etnica e quindi le risposte non possono che essere universali.

 L’uomo planetario ha il senso esistenziale dell’universalità, ha il senso esistenziale della giustizia sociale su scala mondiale, dove le disuguaglianze e gli squilibri sono macroscopici, è aperto alla cultura della multietnicità, riesce a capire il pianeta e non più soltanto il proprio stato-nazione.

Esiste oggi un uomo planetario o abbiamo solo individui che non hanno ancora né la coscienza della specie né la coscienza dell’habitat? (Angela Baldi)