mercoledì 11 ottobre 2023

Il concetto di anima prima di Platone.

Come è nato il concetto di "anima" e i vari significati, mistici o razionali, che tale concetto assume come determinazioni religiosi o filosofici? Si può ragionevolmente supporre che siano state l'esperienza della precarietà dell'esistenza e la sofferta cognizione del mondo fenomenico a sollecitare nell'umanità, fin dagli albori della sua storia, il bisogno di fondare la propria soggettività - e, in definitiva, la propria identità - in una dimensione che trascendesse l'esperienza empirica. Il concetto di anima consente infatti sia di esprimere quell'aspetto delle azioni spirituali (o, se si preferisce, dei processi corticali superiori) che è fattore specifico di appartenenza alla specie umana, sia di cogliere la singolarità psicobiologica di ciascun individuo. Nelle culture primitive la visione dell'anima appare fortemente integrata in una interpretazione della realtà di tipo simbolico-religioso.

In alcune, essa viene pensata come situata in un organo del corpo, oppure in oggetti impregnati di una particolare energia e che portano in sè l'anima o, se si vuole, lo spirito del donatore, degli avi o delle figure mitiche che hanno dato origine al clan o al villaggio. È interessante notare come già in numerose culture primitive l'anima sia concepita come un principio distinto dal corpo e in grado di sopravvivere oltre la morte di questo; e ancora più interessante è osservare come, nonostante lo scorrere del tempo, il concetto di immortalità permanga costante nelle tradizioni religiose, sia occidentali sia orientali, variando solo il modello esplicativo del modo in cui si perviene all'immortalità: talora immediatamente, talora attraverso una serie di reincarnazioni.

Nell'evolversi della storia del pensiero umano un nuovo "sapere", la filosofia, sottrae gradualmente spazi alla primitiva visione religiosa del mondo per far posto alla razionalità, spostando l'asse di riferimento dal cielo alla terra, cioè da una modalità teologica a una antropologica. In particolare, la filosofia greca opera un importante passaggio in tal senso già sul piano linguistico, preferendo al termine "anima" quello di "spirito" che, pur significando anch'esso "soffio", "respiro vitale", è venuto progressivamente acquisendo il significato di principio delle attività spirituali dell'uomo, rimanendo però polisemica la sua valenza semantica e prefigurando quel dualismo corpo-spirito che, per alcuni aspetti, segna ancora la nostra cultura. La nozione di anima nella riflessione filosofica si presenta nei termini di quei concetti che ciascun filosofo assume per definire la realtà stessa. Già per gli orfici l'anima ha un'origine divina e s'identifica con un "demone" personale (il daimon), che s'incarna successivamente nei corpi (di uomini e animali), per espiare un'oscura colpa originaria. Essa realizza la sua vera natura soprattutto dopo che si è definitivamente liberata dal corpo. Sono espliciti il dualismo anima-corpo, la credenza nella preesistenza dell'anima e nella metempsicosi, e il fine escatologico della vita raggiunto attraverso pratiche mistiche. Accanto alla concezione primitiva di anima, c'è però come nell'orfismo, anche quella dell'anima come soffio che, trasportato dai venti, penetra negli animali dall'esterno. Sede dell'anima è il petto. Nella fisica presofistica l'anima viene connessa alla natura e al suo "Principio" (archè). Così, per Talete l'acqua è il principio vitale (la "natura" e l'origine "divina") di tutte le cose. L'aria di Anassimene è insieme il principio cosmico e il costitutivo dell'anima, e il fuoco di Eraclito è legge razionale della realtà e sostanza della vita. L'anima è per i pitagorici armonia esprimibile in numeri, attraverso i quali si rivela la struttura stessa del cosmo, mentre gli atomisti, con Democrito, la concepiscono nei termini di una materialità più raffinata di quella del corpo, e costituita di atomi sferici di natura ignea, dotati di movimento incessante. Nelle varie soluzioni, a una concezione mistica si accompagnano visioni naturalistiche dell'anima ed emerge la commistione della prospettiva fisica e di quella religiosa.

Giovanni Provvidenti





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