giovedì 29 dicembre 2011
mercoledì 14 dicembre 2011
La rivoluzione
Quando a scuola ci fanno studiare la storia, impariamo che nel corso dei secoli le ingiustizie si sono sanate con una rivoluzione che ha sempre coinvolto il popolo. Pensate alla più famosa...la rivoluzione francese...scoppiata con l'assalto ai forni perchè il popolo era affamato...una rivoluzione di tale portata che ci ha lasciato tre parole importanti: liberté, fraternité, egalité ...racchiudono il senso di tutta la vita della comunità sociale.
Molto tempo è passato da allora e molti avvenimenti si sono succeduti e sono stati intervallati da altre rivoluzioni, insurrezioni, guerre per la conquista della grande giustizia sociale che doveva portare tutti gli uomini a vivere come fratelli di una casa comune che è la Terra.
Fino ad oggi non è ancora accaduto, ci sono stati periodi di preparazione perchè si arrivasse a questa grande conquista, ma la spiritualità sembra essersi ancorata nel porto del materialismo più sfrenato dove le cose da conquistare, gli oggetti da possedere, assumono più valore della persona.
Molto tempo è passato da allora e molti avvenimenti si sono succeduti e sono stati intervallati da altre rivoluzioni, insurrezioni, guerre per la conquista della grande giustizia sociale che doveva portare tutti gli uomini a vivere come fratelli di una casa comune che è la Terra.
Fino ad oggi non è ancora accaduto, ci sono stati periodi di preparazione perchè si arrivasse a questa grande conquista, ma la spiritualità sembra essersi ancorata nel porto del materialismo più sfrenato dove le cose da conquistare, gli oggetti da possedere, assumono più valore della persona.
Secoli attraversati da ideologie che inneggiavano al riscatto dei popoli oppressi, religioni che parlano ancora di amore e solidarietà..tutto però è privo di significato, anzi si disquisisce su questi significati teorici fino a non renderci neanche più conto che siamo fermi in un immobilismo di massa che ripete sempre le stesse cose...siamo in un periodo di stallo, il capitalismo e il liberismo sono in crisi, hanno innescato un processo dal quale non si riesce più ad uscire, il popolo rivendica i suoi diritti, in alcune zone della terra si sono fatte le rivoluzioni, però non si riesce a trovare la via d'ucita dal tunnel nel quale siamo entrati.
Ma non è solo una crisi economica, è soprattutto una crisi dei valori, dei valori veri della vita. Una crisi dove predominano la violenza, la mistificazione, la malvagità, la disonestà, il razzismo...si sta calpestando la vita, si sta calpestando la bellezza, si sta calpestando l'amore ...ci sono momenti in cui non ci si rende più conto e sembra di essere su una giostra che gira a nostra insaputa.
Ci sono logiche che non servono più per giudicare la realtà, ci si trova di fronte ad un nemico reso invincibile dal plauso e dall'accondiscenza degli egoisti e che costituisce la maggioranza, ovunque in qualsiasi luogo della terra.
Ci vorrebbe una rivoluzione dell'uomo che rivendichi il suo diritto ad esistere con la sua dignità, con la sua libertà, con una nuova voglia di vivere un cambiamento che affascini finalmente tutti e che non ci siano più divisioni, nè frontiere, nè ingiustizie. Sognare fa bene e poi chissà!!!!!!
Ma non è solo una crisi economica, è soprattutto una crisi dei valori, dei valori veri della vita. Una crisi dove predominano la violenza, la mistificazione, la malvagità, la disonestà, il razzismo...si sta calpestando la vita, si sta calpestando la bellezza, si sta calpestando l'amore ...ci sono momenti in cui non ci si rende più conto e sembra di essere su una giostra che gira a nostra insaputa.
Ci sono logiche che non servono più per giudicare la realtà, ci si trova di fronte ad un nemico reso invincibile dal plauso e dall'accondiscenza degli egoisti e che costituisce la maggioranza, ovunque in qualsiasi luogo della terra.
Ci vorrebbe una rivoluzione dell'uomo che rivendichi il suo diritto ad esistere con la sua dignità, con la sua libertà, con una nuova voglia di vivere un cambiamento che affascini finalmente tutti e che non ci siano più divisioni, nè frontiere, nè ingiustizie. Sognare fa bene e poi chissà!!!!!!
(Angela)
domenica 11 dicembre 2011
SE IL POPOLO ALLENASSE I PROPRI DIRITTI
E' BELLO OGNI TANTO TROVARE QUALCUNO CHE CI RICORDA I DIRITTI DEL POPOLO
Foggia – LA maggioranza dei cittadini italiani ignora che c’è una legge l’art 70 in cui i cittadini possono pretendere che i sindaci decadono se non attuano l’art 8 della legge 267/2000. Ora l’applicazione di questa legge,ignota a tutti, consentirebbe di poter partecipare attivamente alla vita del proprio comune e della propria circoscrizione, e soprattutto evitare che decisioni importanti le prendano in pochi soprattutto in settori strategici della vita di una comunità, rifiuti, urbanistica, inceneritori, trasporti, servizi, occupazione.
L’oscuramento delle regole democratiche è il primo passo verso la criminalizzazione delle regole amministrative poi viene il resto.
I soliti noti e i soliti ignoti che controllano tutto e tutti.
Ma vediamo la normativa della legge:Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267 “Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali” pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 227 del 28 settembre 2000 – Supplemento Ordinario n. 162
Articolo 8 – Partecipazione popolare
1. I comuni, anche su base di quartiere o di frazione, valorizzano le libere forme associative epromuovono organismi di partecipazione popolare all’amministrazione locale. I rapporti di tali forme associative sono disciplinati dallo statuto.
2. Nel procedimento relativo, all’adozione di atti che incidono su situazioni giuridiche soggettivedevono essere previste forme di partecipazione degli interessati secondo le modalita’ stabilite dallo statuto, nell’osservanza dei principi stabiliti dalla legge 7 agosto 1990, n. 241.
3. Nello statuto devono essere previste forme di consultazione della popolazione nonche’ procedure per l’ammissione di istanze, petizioni e proposte di cittadini singoli o associati dirette a promuovere interventi per la migliore tutela di interessi collettivi e devono essere, altresi’, determinate le garanzie per il loro tempestivo esame. Possono essere, altresi’, previsti referendum anche su richiesta di un adeguato numero di cittadini.
4. Le consultazioni e i referendum di cui al presente articolo devono riguardare materie di esclusiva competenza locale e non possono avere luogo in coincidenza con operazioni elettorali provinciali, comunali e circoscrizionali.
5. Lo statuto, ispirandosi ai principi di cui alla legge 8 marzo 1994, n. 203, e al decreto legislativo 25 luglio 1999, n. 286, promuove forme di partecipazione alla vita pubblica locale dei cittadini dell’Unione europea e degli stranieri regolarmente soggiornanti.
Ora bisogna pretendere che i Comuni inseriscano nei regolamenti e negli statuti gli strumenti di attuazione dell’ art 8,per promuovere le libere forme associative;per promuovere alla gestione del comune la partecipazione dei cittadini;prevedere le procedure per l’ammissione di proposte petizioni e istanze da parte dei cittadini;consentire i controlli e l’accesso agli atti da parte dei cittadini;prevedere regole per referendum. Prevedere i tempi per le petizioni e istanze,con sanzioni in caso di inadempimento. Credo che siamo tutti curiosi di sapere in quale comune italiano l’art 8 venga applicato.
(A cura di Alfredo D’Ecclesia)
L’oscuramento delle regole democratiche è il primo passo verso la criminalizzazione delle regole amministrative poi viene il resto.
I soliti noti e i soliti ignoti che controllano tutto e tutti.
Ma vediamo la normativa della legge:Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267 “Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali” pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 227 del 28 settembre 2000 – Supplemento Ordinario n. 162
Articolo 8 – Partecipazione popolare
1. I comuni, anche su base di quartiere o di frazione, valorizzano le libere forme associative epromuovono organismi di partecipazione popolare all’amministrazione locale. I rapporti di tali forme associative sono disciplinati dallo statuto.
2. Nel procedimento relativo, all’adozione di atti che incidono su situazioni giuridiche soggettivedevono essere previste forme di partecipazione degli interessati secondo le modalita’ stabilite dallo statuto, nell’osservanza dei principi stabiliti dalla legge 7 agosto 1990, n. 241.
3. Nello statuto devono essere previste forme di consultazione della popolazione nonche’ procedure per l’ammissione di istanze, petizioni e proposte di cittadini singoli o associati dirette a promuovere interventi per la migliore tutela di interessi collettivi e devono essere, altresi’, determinate le garanzie per il loro tempestivo esame. Possono essere, altresi’, previsti referendum anche su richiesta di un adeguato numero di cittadini.
4. Le consultazioni e i referendum di cui al presente articolo devono riguardare materie di esclusiva competenza locale e non possono avere luogo in coincidenza con operazioni elettorali provinciali, comunali e circoscrizionali.
5. Lo statuto, ispirandosi ai principi di cui alla legge 8 marzo 1994, n. 203, e al decreto legislativo 25 luglio 1999, n. 286, promuove forme di partecipazione alla vita pubblica locale dei cittadini dell’Unione europea e degli stranieri regolarmente soggiornanti.
Ora bisogna pretendere che i Comuni inseriscano nei regolamenti e negli statuti gli strumenti di attuazione dell’ art 8,per promuovere le libere forme associative;per promuovere alla gestione del comune la partecipazione dei cittadini;prevedere le procedure per l’ammissione di proposte petizioni e istanze da parte dei cittadini;consentire i controlli e l’accesso agli atti da parte dei cittadini;prevedere regole per referendum. Prevedere i tempi per le petizioni e istanze,con sanzioni in caso di inadempimento. Credo che siamo tutti curiosi di sapere in quale comune italiano l’art 8 venga applicato.
(A cura di Alfredo D’Ecclesia)
(http://www.statoquotidiano.it/09/12/2011/i-cittadini-possono-chiedere-la-decadenza-dei-sindaci/63443)
SE FRA DI VOI C'E' QUALCUNO CHE VUOLE SAPERE DELL'ART.70 VI PROPONGO LA LETTURA
Articolo 70
Azione popolare
1. La decadenza dalla carica di sindaco, presidente della provincia, consigliere comunale, provinciale o circoscrizionale puo’ essere promossa in prima istanza da qualsiasi cittadino elettore del comune, o da chiunque altro vi abbia interesse davanti al tribunale civile, con ricorso da notificare all’amministratore ovvero agli amministratori interessati, nonche’ al sindaco o al presidente della provincia.
2. L’azione puo’ essere promossa anche dal prefetto.
3. Per tali giudizi si osservano le norme di procedura ed i termini stabiliti dall’articolo 82 del decreto del Presidente della Repubblica 16 maggio 1960, n. 570.
4. Contro la sentenza del Tribunale, sono ammesse le impugnazioni ed i ricorsi previsti dagli articoli 82/2 e 82/3 del decreto del Presidente della Repubblica 16 maggio 1960, n. 570.
Azione popolare
1. La decadenza dalla carica di sindaco, presidente della provincia, consigliere comunale, provinciale o circoscrizionale puo’ essere promossa in prima istanza da qualsiasi cittadino elettore del comune, o da chiunque altro vi abbia interesse davanti al tribunale civile, con ricorso da notificare all’amministratore ovvero agli amministratori interessati, nonche’ al sindaco o al presidente della provincia.
2. L’azione puo’ essere promossa anche dal prefetto.
3. Per tali giudizi si osservano le norme di procedura ed i termini stabiliti dall’articolo 82 del decreto del Presidente della Repubblica 16 maggio 1960, n. 570.
4. Contro la sentenza del Tribunale, sono ammesse le impugnazioni ed i ricorsi previsti dagli articoli 82/2 e 82/3 del decreto del Presidente della Repubblica 16 maggio 1960, n. 570.
martedì 6 dicembre 2011
Monti vara la manovra:tutti hanno da ridire...ma non troppo
“Chiamatelo decreto salva Italia” ,ha detto il Presidente del consiglio Mario Monti rivolgendosi ai cittadini italiani…ed è anche più equo di come è stato descritto ha detto Monti ,perché non colpisce i soliti noti e non si parla di sole tasse.
“Insieme ce la faremo, ha assicurato Monti, per certi aspetti abbiamo da tirare la cinghia e per altri mettiamo subito in opera meccanismi per la crescita dell'Italia”
Monti ha parlato di crisi gravissima e della necessità di salvare i sacrifici di quattro generazioni,e ha anche spiegato che il debito pubblico non è colpa degli europei ma degli italiani,che non hanno guardato al futuro dei giovani e a tal proposito ha insistito suo provvedimenti per quanto riguarda i costi della politica contenuti nel decreto legge ,e ha annunciato l’eliminazione dei consigli provinciali,il ridimensionamento delle Authority e ha anche annunciato di voler rinunciare al suo stipendio di Presidente del consiglio e di Ministro dell’economia .
“Con i partiti, l'obiettivo,ha detto Monti, è scontentare tutti in egual misura”
Monti ha parlato poi di orgoglio nazionale di necessità di farsi rispettare dal mondo e non deridere e di senso dei sacrifici per garantire la crescita e creare lavoro per i giovani.
Ora ancora una volta è in atto una rappresentazione della realtà abbastanza squallida. Da una parte i privilegi non vengono toccati ,i veri privilegi. Di auto blu non si parla ,perché non sono state vendute le oltre 830.000 auto blu,voglio ricordare che ci sono più auto blu in Italia che tutte le auto blu del mondo messe insieme e qua non parliamo solo di uso ma anche di benefit ai rinunciatari,insomma per non farla lunga come al solito gli autori di questa crisi restano sempre impuniti,non rinunciano mai a niente. Dovrebbero essere loro e solo loro a pagare la crisi e uscirebbero molto di più di 30 miliardi di manovra correttiva,ma
come detto prima loro non rinunciano a niente,mica possono ridursi lo stipendio,mica possono pagarsi con lo stipendio che prendono tutto quello che prendono…. questa è la famosa sobrietà ed equità .
Le ragioni dei cittadini ormai da parecchio tempo stanno fuori da questa società partitica che ha come unico obiettivo la preservazione della propria natura e i fessi dei cittadini…continuano a pagare.(Alfredo d'Ecclesia)
(http://anarchimede.ilcannocchiale.it/2011/12/05/monti_vara_la_manovratutti_han.html)
“Insieme ce la faremo, ha assicurato Monti, per certi aspetti abbiamo da tirare la cinghia e per altri mettiamo subito in opera meccanismi per la crescita dell'Italia”
Monti ha parlato di crisi gravissima e della necessità di salvare i sacrifici di quattro generazioni,e ha anche spiegato che il debito pubblico non è colpa degli europei ma degli italiani,che non hanno guardato al futuro dei giovani e a tal proposito ha insistito suo provvedimenti per quanto riguarda i costi della politica contenuti nel decreto legge ,e ha annunciato l’eliminazione dei consigli provinciali,il ridimensionamento delle Authority e ha anche annunciato di voler rinunciare al suo stipendio di Presidente del consiglio e di Ministro dell’economia .
“Con i partiti, l'obiettivo,ha detto Monti, è scontentare tutti in egual misura”
Monti ha parlato poi di orgoglio nazionale di necessità di farsi rispettare dal mondo e non deridere e di senso dei sacrifici per garantire la crescita e creare lavoro per i giovani.
Ora ancora una volta è in atto una rappresentazione della realtà abbastanza squallida. Da una parte i privilegi non vengono toccati ,i veri privilegi. Di auto blu non si parla ,perché non sono state vendute le oltre 830.000 auto blu,voglio ricordare che ci sono più auto blu in Italia che tutte le auto blu del mondo messe insieme e qua non parliamo solo di uso ma anche di benefit ai rinunciatari,insomma per non farla lunga come al solito gli autori di questa crisi restano sempre impuniti,non rinunciano mai a niente. Dovrebbero essere loro e solo loro a pagare la crisi e uscirebbero molto di più di 30 miliardi di manovra correttiva,ma
come detto prima loro non rinunciano a niente,mica possono ridursi lo stipendio,mica possono pagarsi con lo stipendio che prendono tutto quello che prendono…. questa è la famosa sobrietà ed equità .
Le ragioni dei cittadini ormai da parecchio tempo stanno fuori da questa società partitica che ha come unico obiettivo la preservazione della propria natura e i fessi dei cittadini…continuano a pagare.(Alfredo d'Ecclesia)
(http://anarchimede.ilcannocchiale.it/2011/12/05/monti_vara_la_manovratutti_han.html)
domenica 27 novembre 2011
ANGELA RACCONTA COSA VUOL DIRE VIVERE IN UN CIE
Angela racconta cosa significa vivere in un lager di stato
Le persone che conoscono direttamente i Cie (centri di identificazione ed espulsione) e non si esprimono per sentito dire, hanno imparato che non sono luoghi dove poter fantasticare a occhi aperti. Anzi, sanno benissimo che sono posti dove i sogni vengono spezzati e dove si puo’ incontrare una delle più crudeli realtà del XXI secolo. E’ un accumulo di esseri umani, gettati in una fogna, dove ogni diritto è sospeso.
Lo sa benissimo Miguel, che afflitto dalla disperazione, ingoia due pile e della candeggina. Non riesce a sopportare di sottovivere in prigione, senza aver commesso nessun reato. Compie un atto estremo e spera che qualcuno si accorga di lui, della sua storia, delle sue aspirazioni spezzate.
Eppure, le istituzioni chiamano “ospiti” le persone che entrano all’interno di questi centri. Qualcuno si sorprende quando vengono chiamati Lager di stato. Qualcun’altro non resta turbato quando viene a conoscenza di storie raccapriccianti, perché sa cosa succede all’interno di quelle celle e qualcun altro ancora, è indifferente e accetta quel che può subire una persona colpevole di non avere un documento a portata di mano.
Succede che più conosci quella realtà e più scopri racconti incredibili e persone che vogliono narrare le loro esperienze dirette, vissute da protagoniste all’interno di quelle gabbie. Ci sono i migranti reclusi (come Miguel, Adel, Elham, Joy ecc) che ti implorano a scrivere e raccontare di loro. Ma ci sono anche gli operatori spesso andati via dal centro disumano e che vogliono raccontare le atrocità subite dai migranti.
NON GRADITA A PONTE GALERIA
Molte volte gli operatori che lavorano nei vari Cie d’Italia mi chiedono di mantenere segreta la loro identità per paura di perdere il posto di lavoro o per il timore di essere perseguitati. Questa volta, ci sono Nomi e cognomi. “Puoi fare tranquillamente il mio nome e anche il cognome se vuoi, io dico solo la verità” dice Angela, quando gli chiedo se vuole che la sua identità venga svelata.
Angela Bernardini, ha lavorato nel Lager romano di Ponte Galeria con la CRI dal 1998 al 1999, con varie mansioni: segreteria, logistica, ambulatorio. Come un fiume in piena mi ha raccontato ciò che succedeva all’interno di quel centro disumano sempre esaurito e stracolmo di persone.
“All'epoca - racconta Angela Bernardini - non esistevano nè regole, nè tanto meno diritti, almeno non codificati da un regolamento. I reclusi andavano a fortuna, secondo chi era di turno nei vari settori di competenza o delle forze dell’ordine”. Vi era una estrema difficoltà ad avere colloqui con gli avvocati e con i familiari. Tutto ciò che avevano, quando venivano portati al centro, era sequestrato e custodito in alcune cassette. “Non so se quando uscivano i militari ridavano loro esattamente ciò che avevano all'inizio della detenzione” dice l’ex operatrice di Ponte Galeria.
“Ho sempre cercato la vicinanza umana con i detenuti, volevo conoscere le loro storie, sapere della loro vita, aiutarli a restare persone”, perché spesso come mi hanno raccontato molti ragazzi reclusi in un Cie, è difficile restare se stessi, quando esci da quell’inferno cambi. “Io voglio restare me stesso, spero di farcela” mi diceva Miguel prima di essere espulso.
“Mi ero conquistata la loro fiducia ed il loro rispetto”, tanto che in un’occasione, Angela, è riuscita ad impedire una rivolta e in un’altra addirittura volevano fare lo sciopero della fame per lei. Era accaduto che in mensa un detenuto, “forse impazzito per davvero o forse per finta, mi ha mollato un cazzotto sulla fronte”, lasciando Angela stordita e dolorante. “Questo poveraccio – racconta l’ex volontaria della CRI - successivamente è stato massacrato di botte dai poliziotti, malgrado i miei tentativi di impedirlo”. Secondo Angela a condurre il pestaggio fu Massimo Pigozzi, che è uno dei tanti che parteciparono al pestaggio di Bolzaneto, durante il g8 del 2001, secondo le indagini condotte avrebbe dilaniato una mano ad una ragazza, divaricando le dita fino a quando la pelle si è lacerata. Secondo le agenzie di stampa, Picozzi è stato accusato anche di aver violentato nel 2005 alcune prostitute romene nella camera di sicurezza della Questura di Genova. Per precauzione, il comandante aveva deciso che per un pò Angela non entrasse in contatto con gli “ospiti” e proprio per questo motivo, i detenuti, “si sono rifiutati di andare alla mensa se non ci fossi stata io”.
ABUSI E LE VIOLENZE SNERVANTI
Era scomoda Angela, troppo umana per il potere che cinicamente deve dettare legge e impedire che uscissero fuori le vicende. La sua "confidenza" non piaceva nè ai responsabili della CRI, nè a quelli delle forze dell’ordine. “Mi spiavano, mi controllavano, mi seguivano per vedere se passavo loro droga o facevo favori sessuali”. Forse anche per trovare un pretesto e poi chiedere il suo silenzio ricattandola, chissà.
Ma ad abusare sessualmente delle detenute erano altri racconta Angela: “ So che alcuni militari, e anche qualche volontario, in cambio di sigarette e schede telefoniche avevano rapporti sessuali con viados e prostitute”. Spesso, all’interno del centro, si trovavano preservativi usati che certamente i detenuti non potevano avere con se, “come non erano certo i detenuti a far entrare la droga. Io stessa ho tirato fuori da un bagno un ragazzo in overdose”. C’era sempre qualcuno che abusava della loro debolezza e chi pagavano erano sempre le donne, con le “normali” prestazioni sessuali.
Angela comprava le sigarette ai detenuti, ma senza chiedere nulla in cambio. “A volte non potevo dar loro il cambio della biancheria intima”, entravano e uscivano praticamente sempre con quello che avevano addosso al momento del fermo. “Chi protestava veniva sedato, spesso con le botte e messo in isolamento in una stanza priva di tutto”.
Un giorno, Angela accompagna con l’ambulanza all'ospedale San Camillo un ragazzo che aveva dei gravi problemi di autolesionismo. “Io riuscii a convincerlo ed entrai in ambulanza con lui, malgrado non fossi di turno in ambulatorio”. Il ragazzo, aveva una lametta nascosta in bocca e avrebbe potuto fare del male a se stesso e ad Angela, ma con calma l’ex operatrice, cercò di farsi dare la lametta dal detenuto. Al rientro al CPT, “mi beccai una grande lavata di testa dal comandante e dopo due giorni, ricevetti una telefonata dal responsabile del mio gruppo, che mi diceva che non dovevo più presentarmi al Centro, perchè non gradita”.
Sono seguiti giorni da incubo, “ho cercato di parlare con tutti i vertici della CRI, ma non ci sono riuscita. Mi avevano creato intorno un muro impenetrabile. Alla fine, mi hanno costretto ad andarmene, in quanto sottoposta ad un mobbing continuo”.
FACCETTA NERA
Un giorno, uno come tanti, verso l’ora di pranzo, Angela racconta che mentre alcuni internati uscivano dalla sala mensa, altri invece si erano intrattenuti ai tavoli per scambiare qualche parola tra loro. Improvvisamente, "dagli altoparlanti presenti nella sala, si sono diffuse ad alto volume, le note di Faccetta nera”. Tra il poco stupore degli ospiti, “che quasi certamente non conoscevano quella marcetta” e lo sconcerto tra i volontari in servizio, le note ad alto volume continuavano a cantare tra le risate dei militari.
Angela, chiese dove fosse la centrale che governava gli altoparlanti, e “mi è stato risposto che era il posto di polizia, sito al secondo cancello di ingresso, quello che conduceva fisicamente dentro il corpo vivo del lager”.
Senza pensarci due volte, Angela si è precipitata verso il posto di polizia: “c’era un poliziotto con davanti a sè un mangianastri e la custodia di una cassetta dal titolo inequivocabile: Inni e canti del Ventennio”. Angela chiese al giovane poliziotto se si rendeva conto di quello che stava facendo, “non solo offendeva i reclusi, ma stava commettendo anche il reato di apologia di fascismo”.
Incurante di tutto ciò e del potere conferitogli dallo Stato, sorrise e in maniera ironica “ha preso la cassetta dal mangianastri, l’ha riposta e ne ha presa un’altra, dicendomi: ma io stavo mettendo Baglioni”. Con coraggio Angela fece rapporto al funzionario di PS responsabile e il poliziotto fu successivamente allontanato dal CPT, ma “per molto tempo sono stata guardata malissimo da tutti i vari addetti delle forze dell'ordine”.
Oggi, al Cie di Ponte Galeria non c’è più la CRI, ma la Cooperativa auxilium. “Da quello che leggo, non mi pare che le cose siano migliorate". E effettivamente non lo sono davvero. "Stare a Ponte Galeria mi ha cambiato per sempre la vita” parola di Angela.
Andrea Onori(dal blog Madre terra fratello clandestino)
Le persone che conoscono direttamente i Cie (centri di identificazione ed espulsione) e non si esprimono per sentito dire, hanno imparato che non sono luoghi dove poter fantasticare a occhi aperti. Anzi, sanno benissimo che sono posti dove i sogni vengono spezzati e dove si puo’ incontrare una delle più crudeli realtà del XXI secolo. E’ un accumulo di esseri umani, gettati in una fogna, dove ogni diritto è sospeso.
Lo sa benissimo Miguel, che afflitto dalla disperazione, ingoia due pile e della candeggina. Non riesce a sopportare di sottovivere in prigione, senza aver commesso nessun reato. Compie un atto estremo e spera che qualcuno si accorga di lui, della sua storia, delle sue aspirazioni spezzate.
Eppure, le istituzioni chiamano “ospiti” le persone che entrano all’interno di questi centri. Qualcuno si sorprende quando vengono chiamati Lager di stato. Qualcun’altro non resta turbato quando viene a conoscenza di storie raccapriccianti, perché sa cosa succede all’interno di quelle celle e qualcun altro ancora, è indifferente e accetta quel che può subire una persona colpevole di non avere un documento a portata di mano.
Succede che più conosci quella realtà e più scopri racconti incredibili e persone che vogliono narrare le loro esperienze dirette, vissute da protagoniste all’interno di quelle gabbie. Ci sono i migranti reclusi (come Miguel, Adel, Elham, Joy ecc) che ti implorano a scrivere e raccontare di loro. Ma ci sono anche gli operatori spesso andati via dal centro disumano e che vogliono raccontare le atrocità subite dai migranti.
NON GRADITA A PONTE GALERIA
Molte volte gli operatori che lavorano nei vari Cie d’Italia mi chiedono di mantenere segreta la loro identità per paura di perdere il posto di lavoro o per il timore di essere perseguitati. Questa volta, ci sono Nomi e cognomi. “Puoi fare tranquillamente il mio nome e anche il cognome se vuoi, io dico solo la verità” dice Angela, quando gli chiedo se vuole che la sua identità venga svelata.
Angela Bernardini, ha lavorato nel Lager romano di Ponte Galeria con la CRI dal 1998 al 1999, con varie mansioni: segreteria, logistica, ambulatorio. Come un fiume in piena mi ha raccontato ciò che succedeva all’interno di quel centro disumano sempre esaurito e stracolmo di persone.
“All'epoca - racconta Angela Bernardini - non esistevano nè regole, nè tanto meno diritti, almeno non codificati da un regolamento. I reclusi andavano a fortuna, secondo chi era di turno nei vari settori di competenza o delle forze dell’ordine”. Vi era una estrema difficoltà ad avere colloqui con gli avvocati e con i familiari. Tutto ciò che avevano, quando venivano portati al centro, era sequestrato e custodito in alcune cassette. “Non so se quando uscivano i militari ridavano loro esattamente ciò che avevano all'inizio della detenzione” dice l’ex operatrice di Ponte Galeria.
“Ho sempre cercato la vicinanza umana con i detenuti, volevo conoscere le loro storie, sapere della loro vita, aiutarli a restare persone”, perché spesso come mi hanno raccontato molti ragazzi reclusi in un Cie, è difficile restare se stessi, quando esci da quell’inferno cambi. “Io voglio restare me stesso, spero di farcela” mi diceva Miguel prima di essere espulso.
“Mi ero conquistata la loro fiducia ed il loro rispetto”, tanto che in un’occasione, Angela, è riuscita ad impedire una rivolta e in un’altra addirittura volevano fare lo sciopero della fame per lei. Era accaduto che in mensa un detenuto, “forse impazzito per davvero o forse per finta, mi ha mollato un cazzotto sulla fronte”, lasciando Angela stordita e dolorante. “Questo poveraccio – racconta l’ex volontaria della CRI - successivamente è stato massacrato di botte dai poliziotti, malgrado i miei tentativi di impedirlo”. Secondo Angela a condurre il pestaggio fu Massimo Pigozzi, che è uno dei tanti che parteciparono al pestaggio di Bolzaneto, durante il g8 del 2001, secondo le indagini condotte avrebbe dilaniato una mano ad una ragazza, divaricando le dita fino a quando la pelle si è lacerata. Secondo le agenzie di stampa, Picozzi è stato accusato anche di aver violentato nel 2005 alcune prostitute romene nella camera di sicurezza della Questura di Genova. Per precauzione, il comandante aveva deciso che per un pò Angela non entrasse in contatto con gli “ospiti” e proprio per questo motivo, i detenuti, “si sono rifiutati di andare alla mensa se non ci fossi stata io”.
ABUSI E LE VIOLENZE SNERVANTI
Era scomoda Angela, troppo umana per il potere che cinicamente deve dettare legge e impedire che uscissero fuori le vicende. La sua "confidenza" non piaceva nè ai responsabili della CRI, nè a quelli delle forze dell’ordine. “Mi spiavano, mi controllavano, mi seguivano per vedere se passavo loro droga o facevo favori sessuali”. Forse anche per trovare un pretesto e poi chiedere il suo silenzio ricattandola, chissà.
Ma ad abusare sessualmente delle detenute erano altri racconta Angela: “ So che alcuni militari, e anche qualche volontario, in cambio di sigarette e schede telefoniche avevano rapporti sessuali con viados e prostitute”. Spesso, all’interno del centro, si trovavano preservativi usati che certamente i detenuti non potevano avere con se, “come non erano certo i detenuti a far entrare la droga. Io stessa ho tirato fuori da un bagno un ragazzo in overdose”. C’era sempre qualcuno che abusava della loro debolezza e chi pagavano erano sempre le donne, con le “normali” prestazioni sessuali.
Angela comprava le sigarette ai detenuti, ma senza chiedere nulla in cambio. “A volte non potevo dar loro il cambio della biancheria intima”, entravano e uscivano praticamente sempre con quello che avevano addosso al momento del fermo. “Chi protestava veniva sedato, spesso con le botte e messo in isolamento in una stanza priva di tutto”.
Un giorno, Angela accompagna con l’ambulanza all'ospedale San Camillo un ragazzo che aveva dei gravi problemi di autolesionismo. “Io riuscii a convincerlo ed entrai in ambulanza con lui, malgrado non fossi di turno in ambulatorio”. Il ragazzo, aveva una lametta nascosta in bocca e avrebbe potuto fare del male a se stesso e ad Angela, ma con calma l’ex operatrice, cercò di farsi dare la lametta dal detenuto. Al rientro al CPT, “mi beccai una grande lavata di testa dal comandante e dopo due giorni, ricevetti una telefonata dal responsabile del mio gruppo, che mi diceva che non dovevo più presentarmi al Centro, perchè non gradita”.
Sono seguiti giorni da incubo, “ho cercato di parlare con tutti i vertici della CRI, ma non ci sono riuscita. Mi avevano creato intorno un muro impenetrabile. Alla fine, mi hanno costretto ad andarmene, in quanto sottoposta ad un mobbing continuo”.
FACCETTA NERA
Un giorno, uno come tanti, verso l’ora di pranzo, Angela racconta che mentre alcuni internati uscivano dalla sala mensa, altri invece si erano intrattenuti ai tavoli per scambiare qualche parola tra loro. Improvvisamente, "dagli altoparlanti presenti nella sala, si sono diffuse ad alto volume, le note di Faccetta nera”. Tra il poco stupore degli ospiti, “che quasi certamente non conoscevano quella marcetta” e lo sconcerto tra i volontari in servizio, le note ad alto volume continuavano a cantare tra le risate dei militari.
Angela, chiese dove fosse la centrale che governava gli altoparlanti, e “mi è stato risposto che era il posto di polizia, sito al secondo cancello di ingresso, quello che conduceva fisicamente dentro il corpo vivo del lager”.
Senza pensarci due volte, Angela si è precipitata verso il posto di polizia: “c’era un poliziotto con davanti a sè un mangianastri e la custodia di una cassetta dal titolo inequivocabile: Inni e canti del Ventennio”. Angela chiese al giovane poliziotto se si rendeva conto di quello che stava facendo, “non solo offendeva i reclusi, ma stava commettendo anche il reato di apologia di fascismo”.
Incurante di tutto ciò e del potere conferitogli dallo Stato, sorrise e in maniera ironica “ha preso la cassetta dal mangianastri, l’ha riposta e ne ha presa un’altra, dicendomi: ma io stavo mettendo Baglioni”. Con coraggio Angela fece rapporto al funzionario di PS responsabile e il poliziotto fu successivamente allontanato dal CPT, ma “per molto tempo sono stata guardata malissimo da tutti i vari addetti delle forze dell'ordine”.
Oggi, al Cie di Ponte Galeria non c’è più la CRI, ma la Cooperativa auxilium. “Da quello che leggo, non mi pare che le cose siano migliorate". E effettivamente non lo sono davvero. "Stare a Ponte Galeria mi ha cambiato per sempre la vita” parola di Angela.
Andrea Onori(dal blog Madre terra fratello clandestino)
domenica 20 novembre 2011
VOGLIAMO LA PATRIMONIALE
VOGLIAMO LA PATRIMONIALE - E' ORA CHE PAGHINO I RICCHI CON UN’IMPOSTA SUI GRANDI PATRIMONI IMMOBILIARI E FINANZIARI SOPRA GLI 800.000 EURO IL CONTRASTO ALL’EVASIONE FISCALE LA TASSAZIONE DELLE SPECULAZIONI FINANZIARIE POSSIAMO AVERE 100 EURO IN PIÙ AL M...ESE per le lavoratrici e i lavoratori, le pensionate e i pensionati, diminuendo le tasse. 500 EURO AL MESE DI REDDITO SOCIALE per le disoccupate e i disoccupati. 1 MILIARDO PER GLI ASILI NIDO 1 MILIARDO PER LE PERSONE NON AUTOSUFFICIENTI 1 MILIARDO PER I SERVIZI SOCIALI TERRITORIALI 1 MILIARDO PER IL DIRITTO ALLA CASA LA DISTRIBUZIONE DEL REDDITO IN ITALIA È PARTICOLARMENTE INGIUSTA! LA DISTRIBUZIONE DELLA RICCHEZZA È ANCORA PIÙ INGIUSTA! L’Italia è il sesto tra i 30 paesi Ocse per maggiore livello di disuguaglianza, ed è quello in cui la distanza tra il reddito medio e il reddito del 50% più povero della popolazione è cresciuta di più negli ultimi 15 anni. PERCHÉ? Perché dal 1976 al 2006 la quota dei redditi da lavoro sul Pil è scesa di 10 punti, più di quanto è avvenuto negli altri paesi. Questo, a causa dei processi di ristrutturazione, dell’erosione della contrattazione collettiva, della precarietà del lavoro. Anche il fisco ha avuto un ruolo negativo. Secondo l’Ires Cgil dal 1980 al 2009 l’incremento della pressione fiscale sul lavoro è stato di oltre 12 punti percentuali, generando una perdita di 3285 euro annui, pari a 274 euro mensili. La perdita cumulata in questi 29 anni per ogni lavoratore è stata di 52.680 euro. La perdita complessiva di tutti i lavoratori è stata di 870 miliardi di euro. Oggi i salari delle lavoratrici e dei lavoratori italiani sono al 23° posto tra i 30 paesi Ocse. Il salario netto di un lavoratore medio nel 2009 è stato di 1260 euro. Significativamente inferiore per le donne, mentre i giovani sono i più penalizzati. CHI È STATO AVVANTAGGIATO? Profitti, rendite, compensi dei grandi manager. Dal 1995 al 2008 i profitti netti delle maggiori imprese industriali italiane sono aumentati del 75,4%. La quota di investimenti in rapporto ai profitti è però scesa negli ultimi trent’anni del 38,7%. In sostanza la ricchezza prodotta si è trasferita alle rendite che infatti dal 1990 al 2009 sono cresciute dell’87% e nei compensi dei grandi manager passati da 35 volte il salario medio nel 1980 a 350 volte agli inizi del 2000. Secondo i dati della Banca d’Italia il 10% più ricco della popolazione possiede il 45% della ricchezza immobiliare e finanziaria complessiva, mentre il 50% più povero non ne possiede che il 9,8%. Un altro dato è ancora più clamoroso: l’1% delle famiglie, quelle ricchissime, detiene una quota di patrimonio (il 13%) uguale a quella posseduta dal 60% delle famiglie. I patrimoni dei ricchissimi sono aumentati durante la crisi. Per fare un esempio, il patrimonio di Silvio Berlusconi è passato dai 6,5 miliardi del 2009 ai 9 miliardi nel 2010! LA SOLUZIONE C’È! Per rimediare a questa situazione è necessario un insieme di interventi, sul terreno delle politiche industriali del contrasto della precarietà del lavoro, della riconquista e del rafforzamento della contrattazione collettiva, di segno opposto a quelle del governo Berlusconi e di Confindustria. Ma molto si può fare sul terreno fiscale che è una causa decisiva dell’attuale situazione di gravissima iniquità. Perché mentre aumentava il carico fiscale sui redditi da lavoro, l’Italia, negli ultimi 15 anni, diversamente dai maggiori paesi europei, ha ridotto le imposte sui patrimoni. Perché le rendite finanziarie sono tassate la metà dei redditi da lavoro. Perché l’evasione fiscale è altissima, intorno ai 125 miliardi di euro annui. VA ISTITUITA UN’IMPOSTA SUI GRANDI PATRIMONI IMMOBILIARI E FINANZIARI. UN’IMPOSTA DELL’1% OLTRE GLI 800.000 EURO COLPISCE IN PARTICOLARE L’1% DELLA POPOLAZIONE CIOÈ I RICCHISSIMI E TOCCA CON IMPORTI MODESTI MENO DEL 10% DELLE FAMIGLIE PIÙ RICCHE. PER UN PATRIMONIO FAMILIARE DI 900.000 EURO COMPORTA UNA TASSA ANNUA DI 1000 EURO. IL GETTITO È DI CIRCA 18 MILIARDI ANNUI. VA RECUPERATO ALMENO IL 10% DELL’EVASIONE FISCALE ANNUA. VA PORTATA LA TASSAZIONE DELLE RENDITE FINANZIARIE AL 20% CIOÈ AL LIVELLO DELLA MEDIA EUROPEA E ISTITUITA UN’ALIQUOTA AL 50% PER I REDDITI SUPERIORI AI 150.000 EURO. 4 VANNO TASSATE ALLO 0,05% LE TRANSAZIONI FINANZIARIE INTERNAZIONALI A BREVE TERMINE, CIOÈ I FLUSSI SPECULATIVI DI CAPITALE. Queste misure producono un gettito di quasi 40 miliardi da destinare alle principali emergenze sociali del paese PER LAVORATRICI E LAVORATORI DIPENDENTI, PENSIONATI, COLLABORATORI Con una RIFORMA DELL’IRPEF che abbassa la prima aliquota dal 23 al 20%, che porta vantaggi a tutti i contribuenti e in particolare a tutte le lavoratrici e i lavoratori con redditi più bassi (dipendenti, autonomi, parasubordinati) e ai pensionati. A questo intervento va aggiunto l’incremento delle detrazioni per lavoratori dipendenti, pensionati, collaboratori a partire dai redditi più bassi, l’unificazione della no tax area (con l’equiparazione dei pensionati ai redditi da lavoro), uno strumento unico che unifichi, aumentandoli, detrazioni e assegni familiari per i figli a carico. Il costo di questo intervento è di circa 20 miliardi di euro. PER I DISOCCUPATI E LE DISOCCUPATE Istituendo un Fondo Nazionale per il finanziamento del REDDITO SOCIALE, da distribuire ogni anno alle Regioni. Per disoccupati, inoccupati, lavoratori precariamente occupati, lavoratori privi di retribuzione per aspettativa per gravi ragioni familiari. I requisiti per l’accesso sono fissati in un reddito personale imponibile non superiore a 8.000 euro nell’anno precedente, nell’iscrizione alle liste di collocamento dei centri per l’impiego, nella residenza in Italia da almeno 2 anni. Con 13 Miliardi di fondo è garantita la copertura di tutti i disoccupati, censiti in 2.147.000 persone dall’ultima rilevazione Istat. L’importo del reddito sociale è fissato in 500 euro mensili di erogazione monetaria per i disoccupati e nell’integrazione del reddito fino a 8000 euro annui per i lavoratori precari. Le regioni integrano l’erogazione monetaria con un pacchetto di servizi gratuiti. Questo intervento, a carico della fiscalità generale, non è sostitutivo degli ammortizzatori sociali, da riformare secondo la proposta presentata dalla CGIL, che aumenta significativamente importi e coperture e si autofinanzia con il meccanismo contributivo. A questo intervento vanno destinati 15 Miliardi di euro. PER LE POLITICHE SOCIALI Ripristinando il Fondo per le PERSONE NON AUTOSUFFICIENTI, a cui va destinato 1 miliardo di euro. Destinando 1 miliardo al Fondo nazionale per le politiche sociali, per mantenere i SERVIZI TERRITORIALI essenziali e garantire il lavoro di migliaia di operatori sociali. Destinando 1 miliardo per gli ASILI NIDO per 3000 asili nido in più, 90.000 bambini beneficiari, 20.000 nuovi posti di lavoro. Destinando 1 miliardo per il DIRITTO ALL’ABITARE. Per il fondo sociale per l’affitto e un piano di edilizia residenziale pubblica. Ripristinando lo stanziamento di 100 milioni per l’inclusione dei migranti. IL COMPLESSO DI QUESTE PROPOSTE AVREBBE UN EFFETTO DI CONTRASTO ALLA CRISI E DUNQUE DI INCREMENTO COMPLESSIVO DELLE ENTRATE DELLO STATO. CON UNA SOCIETÀ PIÙ GIUSTA, UN NUOVO WELFARE PER UNA MIGLIORE QUALITÀ DELLA VITA DELLE PERSONE.
di: Rifonda Carovigno( PUBBLICATA SU FB)
di: Rifonda Carovigno( PUBBLICATA SU FB)
venerdì 11 novembre 2011
Mario Monti, Bilderberg ed il Nuovo Ordine Mondiale
La sera del 9 novembre scorso, per la prima volta in televisione durante il TG1 di prima serata, è stata detto: “Mario Monti, fa parte del Bilderberg Group”. Sono tre le commissioni internazionali che operano per la creazione di un nuovo ordine mondiale:
1) Il Council on Foreign Relations (consiglio sulle relazioni estere) è un'associazione privata statunitense, apartitica, composta soprattutto da uomini d'affari e leader politici che studiano i problemi globali e giocano un ruolo chiave nella definizione della politica estera degli Usa.
2) Il Bilderberg è un gruppo ristretto di potenti internazionali. Che si riuniscono una volta l’anno, per trattare temi globali quali la politica mondiale, l’economia mondiale e le forze militari mondiali. All’incontro, si partecipa su invito e gli invitati, circa 130, sono sempre nomi di spicco dell’economia, della politica e dei sistemi bancari.
3) Commissione trilaterale ( Stati Uniti-Giappone-Europa) nel cui statuto è possibile leggere: "Basata sull’analisi delle più rilevanti questioni con cui si confrontano l'America e il Giappone, la Commissione si sforza di sviluppare proposte pratiche per un'azione congiunta. I membri della Commissione comprendono più di 200 insigni cittadini, impegnati in settori diversi e provenienti dalle tre regioni". Di queste commissioni fanno parte banchieri, industriali, politici, consiglieri economici e giornalisti. Fra i nomi degli “iscritti” trovate sempre tutti quelli che possono venirvi in mente a livello nazionale ed internazionale. Gli incontri tra i membri di queste commissioni avvengono rigorosamente a porte chiuse. Senza alcuna pubblicità sui media internazionali. Per avere informazioni, bisogna richiederle direttamente alle tre organizzazioni, oppure accreditarsi alla sezione Stampa delle varie Commissioni/Organizzazioni. E’ in pratica tutto ciò che crea il “Nuovo Ordine Mondiale”. Quel nucleo palpitante che opera dietro le quinte del Mondo e che pochi conoscono. Negli incontri si discute di ambiente, economia, politica e guerre. Si decidono le sorti del mondo, si creano strategie globali per la manipolazione delle masse, si esercitano poteri. Insomma: si decide per la sorte del mondo e dei suoi abitanti. Mario Monti è uno dei componenti fissi del Bilderberg Group e della commissione trilaterale. Leggendo le informazioni realtive al CFR ed al Bilderberg Group o alla Trilateral Commission, appare evidente che tutto ciò che accade su questo pianeta ha una logica che ha basi nell’oscurità di ambienti destinati a pochi “eletti”. E questi eletti – non dai popoli ma da se stessi – decidono il bene ed il male del mondo. Porre un Mario Monti a capitanare un Governo di transizione Italiano ed in un momento del genere ha la sua logica. Che può trovare spiegazione innanzitutto nelle strategie dei mercati finanziari che proprio ora, in tutto il mondo, tengono col fiato sospeso miliardi di persone. Poi, anche nello sviluppo di nuove metodologie politiche che potrebbero portarci a novità forse per alcuni aspetti inquietanti. E’ palese, ad esempio, come nel nostro Paese le suddivisioni partitiche non esistano quasi più. Il fatto stesso che sinistra e centro sinistra in Italia hanno perso connotazione e contenuto, deve far riflettere su ciò che potrebbe accadere nel breve periodo. Un unico, grande partito che contiene tutto e tutti gli altri. Un mega Governo Nazionale, cui si è arrivati mano a mano, sfrondando rami e fioriture. Il prossimo governo, presieduto da Mario Monti (un membro del gruppo Bilderberg e della commissione trilaterale) appoggiato da PD- PDL e TERZO POLO ne è solo un esempio.
Gli italiani che fanno parte della commissione trilaterale sono:
Mario Monti- Enrico Letta del pd- Guarguaglini (Finmeccanica)- Pesenti (Italcementi)- Roberto Poli (Eni)- Marcello Sala (Intesa san Paolo)- Carlo Secchi (Rettore della Bocconi)- Maurizio Sella (Banca Sella)- Ferdinando Salleo (Mediocredito centrale)- Stefano Silvestri ( Il sole 24 ore)- Marco Tronchetti Provera (Pirelli)- Franco Venturini (Corriere della sera)Luca Papademos (nuovo premier della Grecia)
(Pubblicato da Emanuele Bellitti -Facebook-11-11-2011)
sabato 29 ottobre 2011
OAKLAND: INDIGNATI PROPONGONO SCIOPERO GENERALE DOPO VIOLENZA POLIZIA
Sono arrivati alla sesta settimana di proteste svolte sempre in forme pacifiche suscitando attenzione e simpatia da parte dei media e dell'opinione pubblica, ma ora gli indignati del movimento Occupy Wall Street iniziano a fare i conti con la repressione. Come abbiamo scritto oggi è Oakland, in California, il centro dove lo scontro è piu' duro. Nella città martedì la polizia ha effettuato un centinaio di arresti senza un reale motivo. Gli attivisti del movimento in queste ore, hanno lanciato un appello per uno sciopero generale il 2 novembre, dopo che negli scontri con gli agenti è rimasto gravemente ferito uno dei manifestanti, il 24enne Scott Olsen, un ex marine veterano della guerra in Iraq. Olsen si trova adesso in ospedale in condizioni gravissime, con il cranio fratturato a causa di un oggetto che, secondo l'associazione dei «Veterani dell'Iraq contro la guerra», sarebbe stato lanciato dalla polizia nel corso degli scontri. L'eco degli scontri di Oakland è rimbalzato in tutti gli Stati Uniti. Gli indignati di New York hanno organizzato ieri sera una marcia di protesta in segno di solidarietà con i loro compagni californiani. Lo stesso è accaduto a Portland, nell'Oregon, dove sono scesi in piazza un migliaio di iscritti al sindacato Afl-Cio. E' una novità ed un salto di qualità importantissimo la richiesta dello sciopero generale da parte degli indignati, vuol dire che ci troviamo di fronte ad una protesta in grado di politicizzarsi e maturarsi in tempi estremamente brevi. Negli Usa di fatto non si vedeva una cosa del genere da decenni, addirittura dovremmo risalire ai primi del 900 per rintracciare il filo rosso con una lotta di classe che in america ha conosciuto stagioni gloriose, poi interrotta e cancellata con violenza e repressione di stato. Più in generale, fa notare il New York Times riportato dall'agenzia adn kronos, il movimento Occupy Wall Strett sta mettendo i sindaci delle città americane di fronte a un dilemma politicamente spinoso: continuare a tollerare assembramenti e occupazioni, o ristabilire la propria autorità sugli spazi pubblici illegalmente occupati dagli indignati. A leggere meglio quanto succede negli USA si capisce quanto flebile sia la democrazia a stelle e strisce, sempre pronta a far guerre in mezzo mondo per affermare la libertà quanto pronta a reprimere ogni forma di dissenso interno non metabolizzabile dal sistema. L'atteggiamento più aggressivo mostrato martedì dalla polizia di Oakland e la reazione da parte degli indignati, potrebbero essere un segno che ne amplifica altri, un punto che descrive un possibile salto di qualità nella radicalizzazione delle proteste. Tutto questo avviene mentre un'analisi del Congresso Usa ha rivelato che il reddito degli americani più ricchi, l'1% della popolazione Usa, negli ultimi 30 anni è cresciuto del 275% . Allo stesso tempo, il 20% degli americani più poveri, ha visto il proprio reddito aumentare appena del 18%. Sai che ridere se gli scoppia una rivoluzione in casa allo Zio Sam.
venerdì 28 ottobre 2011
UN'ALTRA RAGIONE ANCORA PER RIBELLARSI
Roma – A Roma in gran segreto sarebbero arrivate sei Maserati nuove di zecca, da un valore commerciale di almeno 600.000 mila euro. La notizia è trapelata dal portale di informazione GrNet.it, un portale su sicurezza, difesa e giustizia. Le vetture sarebbero state parcheggiate in una struttura dello Stato maggiore dell’esercito nei pressi di via Castro Pretorio a Roma e sarebbero state acquistate con l’attuale esercizio finanziario.
Dal portale GrNet.it: “Dopo i tagli operati dalle varie finanziarie e i blocchi stipendiali, i militari non pensavano proprio che in tempi di magra ci fossero i fondi per acquistare delle supercar”. La notizia è stata ripresa dal Partito diritti militari e il fondatore Maurizio Turco e il segretario Luca Marco Cormellini a loro volta dichiarano: ”I militari e i carabinieri sono costretti a comprarsi le tute mimetiche e gli altri accessori con i propri soldi mentre qualche giorno fa sono state consegnate al ministero della Difesa 6 nuove Maserati, per un costo superiore ai 600.000 euro”. Nella manovra presentata in 7 articoli da Tremonti questa estate ,uno degli articoli di questa manovra da 43 miliardi per mettere a posto i conti pubblici, poi sappiamo che ce ne sono state altre,l’art 2 riguardava proprio le auto blu”. Le vetture di servizio non potranno superare i 1.600 di cilindrata. Eccezione per Capo dello Stato e presidenti di Camera e Senato. Le auto in uso – si legge ancora – possono essere utilizzate solo fino a dismissione e non potranno essere sostituite”. “Non mi sembra che le Maserati facciano auto di 1.600 di cilindrata, non mi sembra che ai privilegi della politica si sia dato un limite, forse è l’unico settore che non ha ricevuto nessun taglio e che in maniera sotterranea continua a ricevere i suoi benefici”.
Ma veniamo all’essenza del discorso. In Italia ci sono 829.000 auto blu. Negli Stati Uniti ci sono 75.000 auto blu, in Francia ce ne sono 64.000 in Gran Bretagna 55.000 in Germania 54.000. In Portogallo 23.000, in Giappone 35.000. Se si sommano le auto blu di Stati Uniti,Giappone,Francia, Gran Bretagna, Germania,Portogallo Spagna e Grecia si arriva a 385 mila auto blu un po’ più della meta delle auto blu italiane, ora se si fanno un po’ di conti ci sono una 50 di miliardi di euro, tra valore scorte e tutto il resto ,a questo punto qualcosa ci sfugge ,forse siamo il paese più ricco del mondo ma non lo possiamo pubblicizzare altrimenti tutti si vogliono trasferire da noi. O forse i nostri benefattori politici stanno per regalarci un’altra sorpresa ,una grande sorpresa. Oltre a possedere il 75% delle opere d’arte del mondo,vogliono creare delle gallerie d’arte contemporanea a base di auto blu su base nazionale, regionale, provinciale e comunale. Ma se cosi non fosse ,sorprende che nessun politico abbia proposto l’abolizione delle auto blu come prima risposta da dare alla crisi.
(A cura di Alfredo D’Ecclesia
mercoledì 26 ottobre 2011
Il bambino e la maestra
Oggi vi voglio raccontare un dialogo tra me e un mio alunno durante il momento della ricreazione.(b starà per bambino e m per maestra)
B- Maestra posso farti una domanda?
M- Certo , dimmi pure
B- Tu lo sai che è morto Gheddafi?
M- Certo.
B- Eh sì, tu hai visto le immagini? Mamma mia, tutto il giorno al mattino, a mezzogiorno, al pomeriggio ,la sera... non ne potevo più.
M- Ti sei chiesto perchè lo hanno fatto?
B- Sì maestra, ogni volta che accade qualcosa di violento lo trasmettono continuamente, ci stordiscono, io ho l'impressione di non riuscire a pensare ad altro, eppure ne abbiamo di problemi da risolvere.
M- Quali problemi?
B- Mia madre mi ha detto, non so se ho capito bene oppure no, che tra poco usciremo dall'Europa...ma dove andremo?
M- Non andremo da nessuna parte, vedrai che riusciremo a trovare una soluzione.
B- Io sono molto preoccupato, soprattutto quando vedo Sarkosy e la Merkel che ridono alla domanda del giornalista. Un uomo politico non deve comportarsi in quel modo.
M- Hai ragione un uomo politico deve essere serio , ma purtroppo oggi abbiamo solo uomini così.
B- Maestra, hai visto in televisione l'altro sabato dei black bloc che incendiavano la macchina, rompevano le vetrine...ho avuto paura quanta violenza.
M- Io ero lì fra quelle persone che manifestavano ed ho visto quando sono arrivati i violenti...a quel punto la manifestazione non mi è piaciuta più.
B- Davvero eri lì, ma non ti sei fatta male vero?
M- No, non mi sono fatta male, però mi dispiace che tu abbia visto solo la violenza.
B- Maestra pure io quando non mi piace qualcosa mi metto a manifestare, dico no che non mi piace e con i miei genitori discutiamo.
M- Bravo, è una buona strada.
Questo dialogo è reale e il bambino non ha ancora 9 anni...mi è piaciuto trascriverlo, spesso i bambini riescono a dire con parole semplici concetti profondi che gli adulti, per farlo, usano un lungo giro di parole, ma senza riuscire ad essere chiari. Questa è la visione che ha ricevuto questo bambino dagli ultimi avvenimenti ed è un bambino fortunato perchè riesce a parlarne e a tirarne fuori i dubbi, le incertezze ,ma anche le soluzioni."Quando una cosa non mi piace mi metto a manifestare, dico no che non mi piace e con i miei genitori discutiamo"
Che lezione !!!
Non ricordo più chi l'ha detto ,ma il concetto era questo: Se governassero i bambini avrebbero già risolto tutti i problemi del mondo.(Angela)
Sospensione dei voli operata dalla Darwin Airlines sull’aeroporto “Gino Lisa” di Foggia
Lettera aperta ai politici foggiani. Cosa volete fare dell’Aeroporto Gino Lisa?
Cari rappresentanti delle Istituzioni di Capitanate, Onorevoli,Senatori, consiglieri regionali, consiglieri provinciali, Sindaci e Presidente della Provincia il vostro atteggiamento nei confronti del nostro territorio, è vergognoso,semplicemente vergognoso.
Nella vostra incapacità di creare sviluppo, occupazione,sfruttamento positivo delle risorse esistenti,miglioramento della qualità della vita,siete delle emerite nullità ,non solo non siete capaci di pensare in positivo ma mancate completamente di immaginazione.
Ora a parte la vostra incapacità interna,non siete capaci nemmeno di difendere il nostro territorio dalle incapacità esterne,basta vedere come vi siete comportati a proposito dell’Authority alimentare ,dove siete riusciti soltanto a farvi prendere in giro e a far prendere in giro tutti i cittadini della Capitanata. Non siete stati degni nemmeno di farvi ricevere dal Presidente del consiglio,ma soltanto di farvi prendere in giro dal sottosegretario Gianni Letta. Sembra quasi che l’unica attività che vi interessi è quella di difendere le vostre posizioni nei partiti di appartenenza ed essere pronti come avvoltoi ad entrare per miserabili scopi personali,in ogni situazione che si possa creare.
Ma veniamo al punto perché ho deciso di scrivervi ,di fare questa lettera aperta Cosa volete fare sull’aeroporto? Lo sapete che rischia di chiudere,o questo argomento disturba la vostra attività di amministratori delle vostre posizioni personali?
Per far crescere la nostra terra nella sua interezza ,l’aeroporto è il punto di partenza,senza aeroporto non si va da nessuna parte,noi abbiamo delle risorse uniche,un territorio bellissimo che non ha eguali in Europa,un’alimentazione che un giorno quando sarà conosciuta,grazie anche a persone e a politici che non sarete voi , farà il giro del mondo e contribuirà allo sviluppo della nostra terra.
Il turismo, l’ambiente,l’agroalimentare,per crescere e svilupparsi hanno bisogno dell’aeroporto,la stessa città di Foggia per la sua posizione geografica potrebbe diventare una città turistica,ma voi queste cose non le capite. Ma se vogliamo togliere ogni forma di ipocrisia ,se non vi mettete tutti insieme ,in nome e per conto dell’intera popolazione di Capitanata, per dire ad Aeroporti di Puglia che l’Aeroporto di Foggia è fondamentale per lo sviluppo di
questo territorio,dimettetevi tutti,perché non siete degni di rappresentare questo territorio.
(A cura di A.D’Ecclesia)
lunedì 24 ottobre 2011
Pronta la nuova dittatura Europea si chiama MES
E mentre si continua con le distrazioni di massa,e mentre l'Europa continua a dare segni di assenza totale su tutto,da comunità di valori si sta trasformando in una succursale di questo potere occulto che si muove nell'ombra,potere occulto che vuole controllare tutto e tutti ,che vuole la divisione su tutto per avere il potere su tutto. Crea instabilità,miseria,indebitamento,povertà per poi riappropriarsi di tutto,ora questo potere occulto ne ha fatto un'altra grossa ,una vera porcata.
E' stato creato un nuovo trattato europeo,nessuno ne sa niente,nessun giornale ne ha parlato,è un trattato che riguarda tutti i paesi dell'eurozona e nessuno dei cittadini europei ne sa niente. A cose fatte saranno informati,questo trattato è molto pericoloso per i cittadini , infatti l'unica copia è in inglese ,se si considera che il 96,5 % dei paesi dell'eurozona non parlano inglese ma in che consiste questo nuovo e pericoloso trattato europeo?
Il trattato si chiamerà Mes (Meccanismo Europeo di stabilità) istituisce una nuova amministrazione europea che sostituirà il Mesf e il Fsfe .Sarà costituito dai 17 Ministri delle finanze che ne diventeranno i governatori e godranno di una totale autonomia e immunita.Per intenderci nessuno potrà entrare nelle loro decisioni,i parlamenti nazionali non avranno voce in capitolo e non avranno mai niente da ratificare,salvo la ratifica di questo trattato firmato l'11 luglio 2011 e Bruxelles vuole che i parlamenti nazionali lo ratifichino entro il 31 dicembre 2011 .
Di fatto con questo trattato si toglie ai parlamentari la capacità di decidere sui bilanci e si consegna la propria amministrazione economica alle banche e alla difesa dell'euro.
Quale sviluppo ,quale crescita quale politica economica e finanziaria si potrà fare dopo?
Nessuna ,saranno tutti amministratori di quello che decidono altri. Ad esempio se il Fsfe (fondi di soccorso europei) era dotato di un fondo di 440 miliardi di euro il Mes non avrà limiti e può disporre delle casse di tutti gli stati che aderiscono all'euro e li può svuotare quando vuole senza dover rispondere a nessuno.
Nessuna ,saranno tutti amministratori di quello che decidono altri. Ad esempio se il Fsfe (fondi di soccorso europei) era dotato di un fondo di 440 miliardi di euro il Mes non avrà limiti e può disporre delle casse di tutti gli stati che aderiscono all'euro e li può svuotare quando vuole senza dover rispondere a nessuno.
Geniale come sistema,tutto il marcio che gestisce in maniera occulta la vita viene allo scoperto ,e se prima si tenevano tantomeno separate le funzioni ora chi detiene il potere vuole tutti al suo servizio ad esempio è stato aggiunta una piccoa postilla pericolosa e significativa a un paragrafo dell'articolo 136:"I paesi dell'UE che utilizzano l'euro sono autorizzati a istituire un meccanismo di stabilità per salvaguardare la stabilità dell'eurozona nel suo insieme".
Praticamente tutto quello che rappresenta un pericolo per la stabilità dell'euro verrà represso a tutti i livelli,si sorveglieranno cittadini vivaci,si reprimeranno manifestazioni,si lotterà contro tutto quello che rappresenterà un pericolo ,loro dicono per l'euro diciamolo chiaramente per questo 0,000 che detiene il potere con le sue banche ,le sue imprese e che considera le persone meno di niente e che intende l'unirsi solo ed esclusivamente come un mezzo per accentuarla propria ricchezza impoverendo tutto il resto del mondo.
(Alfredo d'Ecclesia)
venerdì 21 ottobre 2011
Un governo che pensa solo a se stesso, può andare a casa
Voglio sottoporre alla vs attenzione quello che accade a 324 lavoratori mentre la casta lavora per i suoi interessi.
E' apparsa in una nota di Italia Oggi e, come tutte le notizie che riguardano direttamente la casta, nessun giornale l'ha ripresa. Nella nota si dice che la casta si salva di nuovo dai tagli, spiegando che il taglio del 5% per i redditi sopra i 90 mila euro, e quello del 10% per quelli sopra i 150 mila euro, valgono per tutti i dipendenti della pubblica amministrazione, ma non per ministri e sottosegretari. Siccome ricoprono cariche politiche, e non sono titolari di un rapporto di lavoro dipendente, a loro non si applicano i tagli disposti dall’art. 9, comma 2 della manovra correttiva del 2010.
Perciò sarà rimborsato, nella mensilità di novembre, quanto già trattenuto.
In contrapposizione a tutto ciò vi riporto integralmente la notizia ricevuta dei 324 lavoratori:
"Questa è la nostra lotta contro un sistema che ci ha voluto remissivi e onesti lavoratori per poi ringraziarci quando senza troppe spiegazioni ci ha recapitato un bel fax su cui ci informava del nostro licenziamento,stiamo parlando della Nokia e va bene che è un'azienda che si occupa di telecomunicazioni ma almeno due parole a voce avrebbe potuto spenderle.La nota stonata di tutto questo è che ci sono 325 famiglie in strada e questa cosa sembra non interessare a nessuno ,abbandonati dalle istituzioni e da chi fino a pochi mesi fa ha beneficiato delle nostre competenze.Abbiamo unito le nostre urla silenziose,ci siamo stretti in un'abbraccio circolare e stiamo andando avanti da 4 mesi a presidiare l'azienda dimenticandoci così che esisterebbe anche una vita che senza identità e dignità non riusciamo più a vivere.
Molti di noi sono monoreddito,molti hanno un mutuo da pagare, altri vedono entrambi i membri della famiglia a casa poichè impiegati nella stessa azienda,qualcuno ha bambini piccoli,qualcun'altro stava progettando il suo futuro ed ora ci stanno portando via anche i sogni ma noi non ci arrenderemo mai a queste brutture che non abbiamo chiesto e nemmeno creato!Resteremo qui a combattere per difenedere la nostra dignità,la nostra volontà di sentirci ancora parte integrante della società.Solo 4anni fa da Nokia siamo stati rilevati dalla Jabil che è una multinazionale che avrebbe dovuto garantirci un futuro ,ci ha garantito un futuro da disoccupati troppo giovani per andare in pensione e troppo vecchi per pensare di poterci ricollocoare nel mondo lavorativo.Non abbiamo voglia di buttare tutto alle ortiche e non meritiamo di essere trattati in questo modo! Grazie per tutto ciò che potrete fare per noi ed anche per la solidarietà che ci state regalando! Un saluto Anna Lisa Minutillo"
Mettete a confronto questi due avvenimenti e vi renderete conto di quanto importante sia la necessità che tutto questo si sappia, che le informazioni comincino a girare sul serio senza tregua: siamo di fronte ad un governo che si disinteressa completamente dei cittadini e che ha trovato la scusa della crisi per continuare a perpetrare sorprusi nei confronti di tutti.
Pensiamo che sia arrivato il momento non solo di dire basta, ma soprattutto quello di essere tutti uniti, uno a fianco all'altro , con un progetto di liberazione del ns paese da questa massa di governanti incapaci non solo di fare un programma politico serio ,ma soprattutto di tutelare la marea di cittadini che stanno perdendo il posto di lavoro.
Accanto ai lavoratori della Jabil denunciamo ancora una volta un governo ormai inutile che può andare a casa perchè non è capace di tutelare più nessun lavoratore.(Angela)
Tutti vedono la violenza del fiume in piena
Ieri per tutto il web, su tutti i giornali, su tutte le televisioni è passata l'immagine di Gheddafi morto per mano dei ribelli che in questi otto mesi hanno fatto guerra al suo regime.
Un' immagine violenta dove l'uomo non c'era più e al suo posto c'erano le vittime diventate carnefici: ad un uomo violento si erano sostituiti uomini violenti.
Questo era il messaggio che se ne ricavava avvallato da tutti quelli che, potere politico compreso, volevano leggere così: i primi per scaricarsi la coscienza di una guerra "giusta" che ha aggiunto tante altre morti di civili innocenti, gli altri perchè speravano di trovare il messaggio di un cambiamento politico che ancora non c'è stato in Libia.
Sono pochi quelli che invece si sono soffermati a fare l'analisi di un regime durato oltre 40 anni, e che fin dalle prime battute impose una dittatura ferrea con la quale soppresse tutti i diritti civili dei libici circondandosi di un esercito di fedelissimi, pronti a compiere qualsiasi atrocità per fedeltà al Comandante della Rivoluzione della Grande Jamāhīriyya Araba Libica Popolare, perchè così amava fregiarsi Gheddafi.
Così mi sono chiesta: è giusto che in tutto il mondo questi ribelli sono passati come i più cattivi della situazione e sui quali nessuno fa affidamento? Qualcuno ha scritto non sono uomini... beh... erano uomini quando erano vittime della violenza, quando subivano insieme ai loro familiari sorprusi e atrocità di ogni genere.
Qualcuno subito mi dirà :allora giustifichi la violenza usata? No , non la giustifico, non l'assolvo , ma capisco le ragioni che l'hanno generata...mi pongo quella famosa domanda che pochi si fanno...perchè???
E sapete che cosa provo? Tanta pietà per chi è morto...(nonostante i milioni di morti che gridano giustizia)... ma tanta compassione per chi si è ritrovato a dover usare gli stessi mezzi violenti...in fondo quelli che conosceva perchè li ha sempre subìti...li vedo come uomini con i loro limiti, come lo siamo tutti.
"Tutti vedono la violenza del fiume in piena, nessuno vede la violenza degli argini che lo costringono.(Bertolt Brecht)
E' facile inorridire ed anche legittimo e umano, ma non puntiamo l'indice verso perchè siamo buonisti...preferisco riservarmi il dubbio con un pensiero onesto...che cosa avrei fatto nella stessa situazione...se io fossi stata la madre di uno dei tanti migranti torturato e poi lasciato morire nel deserto o fatto affogare nel mare Mediterraneo, come avrei reagito?
Il comportamento umano è il risultato dell'esperienza vissuta nel bene o nel male.(Angela)
lunedì 17 ottobre 2011
AGGIORNAMENTI DA FUKUSHIMA
Mentre i telegiornali italiani non fanno sapere più nulla,a Fukushima stanno sistemando una coperta in fibra di poliestere intorno al reattore numero uno della centrale nucleare di Fukushima Daiichi per prevenire ulteriori fughe di radioattivita’ nell’ambiente. Lo ha reso noto il portavoce della Tepco, la societa’ che gestisce l’impianto, precisando che si considera la stessa protezione per i reattori 3 e 4.
Inoltre a Tokyo dei gruppi di cittadini che non si sono fidati delle autorità che avevano scongiurato il pericolo nella capitale, hanno scoperto piu’ di 20 aree dentro e fuori la città con livelli di cesio radioattivo uguali a quelli trovati nelle aree vicino Cernobyl.
lunedì 3 ottobre 2011
POVERA GRECIA
Grecia - Fonte diretta: da questa mattina i trasporti in Grecia sono fermi, il paese è al collasso, i dipendenti pretestano contro il taglio del personale e degli stipendi.
Grecia: nuove agitazioni nei trasporti pubblici messi in atto su richiesta della Troika. Fino alle 17.00 sarà sospeso il servizio pubblico, le strade si stanno riempendo di manifestanti, la città di Atene è blindata. Nel pomeriggio sono previste le riunioni delle principali sigle sindacali per stilare un piano di protesta contro il Governo. Mercoledì 5 ottobre il sindacato dei dipendenti pubblici Adedy ha proclamato uno sciopero a cui si aggregheranno il trasporto aereo. Sarà impossibile raggiungere la Grecia, sono annullati tutti i voli da e per la Grecia. Un paese che diventa sempre più consapevole, lo si percepisce tra i giovani universitari i quali stanno valutando di abbandonare il Paese. Ormai la Grecia non ha più futuro. Le strade sono piene di banchetti improvvisati dove è facile trovare oggetti in oro venduti al prezzo dell'acquirente, in questa fase ci sono molti russi che speculano sulle disgrazie altrui comprano tutto l'oro che trovano, che molti sono costretti a vendere per poter unire il pranzo con la cena.
In alcuni locali si trovano sempre più spesso affissi numeri telefonici di donne disponibili. Parlando con professionisti italiani che hanno attività in Grecia, abbiamo conosciuto un aspetto che mai avremmo voluto sentire. La crisi sta colpendo anche la prostituzione stradale, i clienti diiminuiscono e le professioniste del piacere raccolto il gruzzolo messo da parte, non nelle banche, tornano nei loro paesi di origine. Il "mercato" lasciato libero è preso d'assalto da "casalinghe disperate" e "studentesse" che si improvvisano mercenarie per necessità, si prostituiscono per pochi euro pur di chiudere la prestazione. Nessuna è disposta a parlare hanno una dignità da preservare, sono per lo più dipendenti pubbliche, insegnanti, impiegate, casalinghe e studentesse anche molto giovani, che con gli ultimi tagli imposti dalla Troika non riescono più ad andare avanti. Molte ricorrono al mestiere più antico del mondo in gran segreto altre dopo averne discusso con i propri coniugi. Ti prende un groppo sentire queste storie, un Paese che è stato culla della Storia oggi non è in grado di poter far fronte ai servizi essenziali. Basta osservare la TV o leggere qualche giornale per rendersi conto in che situazione ci troviamo.
Tutto ciò è molto triste, chi di noi non ricorda la Grecia del divertimento, della spensieratezza, del mare azzurro, delle piccole case dei pescatori in piccole isole da sogno.
Oggi tutto ciò è solo un ricordo, speriamo di svegliarci presto e dire a noi stessi è stato solo un sogno un brutto sogno, ma sappiamo che non è così.
A cura della redazione estera dei Popolari Glocalizzati
mercoledì 28 settembre 2011
IN PRINCIPIO FURONO I BLOG. POI IL SILENZIO
FATE GIRARE, LA LIBERTA' DEL WEB NON SI TOCCA
domenica 25 settembre 2011
E adesso basta una buona volta! Diamo un taglio a tutto!
In questi giorni, pur essendomi tirato fuori di proposito da ogni dibattito televisivo e mediatico (giornali cartacei e online), ho immaginato, anche per riflesso, la bolgia infernale, dove tutti urlavano pro o contro il governo e le sue malefatte. In realtà, è facile parlare male dell’attuale governo - d’altronde qualsiasi critica trova almeno una tra le mille giustificazioni possibili: casomai si sbaglia per difetto, mai per eccesso - dimenticando però che, se il male impera, è perché il bene è in vacanza, o sta dormendo. È sempre attualissima la parabola evangelica: mentre tutti dormivano, il maligno spargeva la zizzania.
Ma a che serve sollevare continuamente polveroni mediatici, quando la realtà drammatica di un Paese in agonia sembra destinata a consumarsi senza via d’uscita? Che fare?
Certo, anch’io protesto, alzo la voce, urlo, inveisco, non mi do pace, non dormo tranquillo, vorrei cambiare qualcosa: la mia rabbia sta tutta lì, nel vedere che, oltre alle solite proteste, non si ottiene nulla, e i nostri dementi s-governanti se la ridono, divertendosi, mangiando e bevendo, trombando e inculando, come fa il Porco d’Arcore, e non solo lui.
Abbiamo, è vero, una classe dirigente incosciente, bastarda, senza un minimo di pudore civico e morale o di responsabilità “politica”: il Capo Banda li ha legati a sé con patti d’acciaio, tramite assegni o poltrone d’oro. Ormai tutto gira così in Italia, paese maledetto anche da Dio, che sembra lui pure starsene zitto zitto in attesa di compiere quel miracolo che non viene mai. E noi siamo qui aspettando Godot…
Ma quando tornerà Ulisse a infilzare uno per uno i Proci?
Una cosa ho imparato. È la stessa Storia che vuole riscattarsi: una legge che, purtroppo, ha i suoi lunghi tempi. E, nel frattempo, le stragi aumentano. La Storia si vendica, si riscatta, e poi… tutto come prima. Da che mondo è mondo, è sempre stato così.
Ma l’uomo non comprende: è stupido. Ha la memoria corta.
Se imparassimo dal passato! No! Stupidità umana, quanto sei… infinita! Aveva ragione Albert Einstein: “Due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana, ma riguardo l'universo ho ancora dei dubbi”.
Ma insisto: ciò che manca oggi nel nostro Paese è un’alternativa capace di ribaltare la situazione e possibilmente di far rinsavire un popolo del tutto rincoglionito.
La Politica! Ecco ciò che manca: quella Politica che osa l’impossibile, che sfida l’impossibile, che ricerca l’impossibile, che propone l’impossibile. Naturalmente nel campo del Bene comune. Nel campo dell’essere, là dove risiede e da dove scaturisce la dignità dell’essere umano.
Non dico che sia cosa facile! Ma, visto che la banalità non paga, visto che siamo stati ridotti come stracci da una politica della peggiore specie, dalle promesse fasulle, da un progresso trita-coscienze, perché non tentare almeno di elevare lo sguardo, e puntare in alto?
Non vorrei essere frainteso. Puntare in alto non significa evadere dalla realtà, parlare solo di anima, lasciare gli affamati o gli operai disoccupati nella loro precarietà. Si punta in alto per riprendere quella Coscienza politica, senza la quale si hanno solo disastri, a danno degli affamati e degli operai disoccupati.
Riprendere la Coscienza per far star bene l’essere umano, nella sua realtà esistenziale.
Finché saremo in balìa della banalità opprimente, non usciremo da nessuna crisi, neppure da quella economica. Quando sento ancora certi discorsi di politici corti di cervello sulla necessità di far girare il mercato in modo liberista, di far decollare il capitalismo tagliando ogni cordone ombelicale con l’Umanità, sto male. Neppure un modesto esame di coscienza, neppure un gesto di scusa, neppure un ravvedimento!
Quando si parla di metanoia, significa questo: cambiare mentalità, il modo di ragionare, il modo di vedere la realtà, la società, il mondo, la politica. Metanoia è un termine biblico, evangelico, ecclesiale. E qui il discorso si allarga alla religione.
Se è difficile sentir parlare di metanoia in politica, casomai di trasformismo che è la malattia del nostro Paese, in religione non si fa altro che inculcare il ravvedimento, il pentimento, il cambio di rotta. Ma, ecco il colmo o il paradosso: di quale metanoia in realtà si tratta? È chiaro il messaggio evangelico, possiamo dire anche di quello profetico veterotestamentario. Ma non sembra che la conversione di cui parla Chiesa da duemila anni ormai colga in pienezza le parole di Cristo e degli antichi profeti. La conversione è in riferimento alla religione, e la religione tradisce la Novità evangelica. Che posto ha la metanoia nel Cristianesimo? Se il Cristianesimo è Umanesimo integrale, che significa convertirsi? Sta qui il vero problema.
Metanoia è conversione, ovvero tendere verso l’Umanesimo integrale: aprirsi all’Umanità, l’esatto contrario di quanto ha fatto finora la Chiesa-struttura-religione che ha preteso di “sacralizzare”, a modo suo, l’Umanità. L’Umanità è già sacra per la sua stessa natura. Bisogna riscoprirla nei suoi Valori. Questo è il compito del Cristianesimo.
Ecco perché ce l’ho con la religione, ecco perché ce l’ho con quei Movimenti ecclesiali che violentano l’Umanità asservendola ai propri fini.
Una Chiesa aperta all’Umanità, senza però compromettersi con il potere umano, è proprio un sogno?
Fino a quando la Chiesa sarà nelle mani di burocrati della religione, il Sogno rimarrà tale, e l’Umanità ne soffrirà. Fino a quando le nostre Diocesi saranno guidate da Pastori dotti, ma per nulla “intelligenti” (l’intelligenza apre gli occhi sull’Umanità), le cose non cambieranno, i preti continueranno a fare i mestieranti servi dell’ordinamento ecclesiastico, le comunità cristiane resteranno al palo di un immobilismo spaventoso, i fedeli si scoraggeranno, i profeti moriranno nella impotenza di emettere un filo di voce.
E allora? Non c’è altra via.: sognare l’impossibile, osare l’impossibile, proporre l’impossibile e… sostenere l’impossibile. Sia nel campo politico che in quello religioso. Nel campo politico dovrebbe essere più difficile, ma non sono mancati personaggi di grande levatura. Nel campo religioso, perché non credere una buona volta alle parole di Cristo: “nulla è impossibile a Dio”?
Ribellarsi allora ad una politica banale è un dovere, come è un dovere ribellarsi ad una religione che banalizza Dio.
Ribellarsi non tanto per disobbedire e fare ciò che si vuole: l’impossibile ti mette di fronte ad una montagna alta da scalare. Ma questo è il bello: il sublime inebria, magari mette le vertigini, ma darà una carica esplosiva. E si scende poi nella società caricandola a sua volta di qualcosa di esplosivo.
UN'IDEA DI BRUNO TEDESCHI-PARTECIPIAMO INSIEME A EDIFICARE UNA NUOVA CIVILTA'-
PROPAGAZIONE 1
Possiamo incominciare da un’economia partecipata, disponibile per chiunque! Attraverso l’avvio di un circuito di economia solidale, locale, e con la circolazione di una “moneta sociale” si potrebbe erogare un contributo economico di cittadinanza a tutti i partecipanti! In seguito il progetto si concretizzerebbe attraverso una nuova socioeconomia: la possibilità cioè di ottenere un ausilio economico temporaneo, ma anche di ricevere un dono per il proprio merito sociale, ossia per una partecipazione attiva ed etica! Dunque, un’ entrata extra oltre il proprio reddito, per vivere con meno ansie! Ma che, però, un po’ alla volta potrebbe divenire un’alternativa al reddito da lavoro che non c’è più; oppure a quello da lavoro, di cui non se ne può più! Tutto ciò si baserebbe su un modo diverso di fare circolare le risorse non solo economiche, ma soprattutto si baserebbe su nuove relazioni umane, un impegno civico solidale e una crescita culturale: si baserebbe, cioè, su una diversa Visione della Vita!! Affinché tutto possa cominciare è necessario che si diffonda la conoscenza della proposta! “Passaparola!”
PROPAGAZIONE2
OGGI, GRAZIE ALLA RETE, SIAMO NEL REGNO DI TUTTE LE POSSIBILITA’!
Per incominciare, ognuno può diffondere questa nota e la Videointervista sulla diffusione della moneta Ithaca hours nello stato di NY nella propria bacheca ed anche diffonderlo tra le proprie le conoscenze!
In una qualsiasi località, CHIUNQUE potrebbe parlare con il responsabile di un’associazione esistente (anche con l'aiuto d'una breve intervista già pronta) per sensibilizzarlo sui gravi problemi in cui TUTTI CI TROVIAMO, e potrebbe proporgli di realizzare un “Circuito di solidarietà locale”, iniziando a convincere i propri soci e poi un po’ alla volta altre persone a partecipare all’iniziativa. La stessa cosa chiunque la potrebbe anche fare con i propri parenti e conoscenti; ma ancor di più, la potrebbe fare con qualsiasi persona e con qualsiasi esercente un’attività economica. E tutto questo CHIUNQUE potrebbe anche farlo creando una propria associazione con l'aiuto di 3/5 persone amiche. In seguito, gli aderenti, associandosi sia in qualità di socio cliente, che di socio fornitore, parteciperebbero a realizzare una filiera, appunto, di “economia solidale locale”. E la cosa si concretizzerebbe poi con la creazione e circolazione di un buono denominato “Valore solidale”, cioè, una "moneta sociale". Il buono sarebbe usato per una parte dei propri pagamenti nella filiera degli operatori economici associati.
Così ogni cittadino residente che partecipasse all’iniziativa, verserebbe una modesta quota e otterrebbe gratuitamente una quantità di buoni “Valore solidale” di molte volte superiore al versamento della quota associativa. Detti buoni, acquisiti in modo vantaggioso, diverrebbero una vera e propria moneta sociale e allo stesso tempo l’erogazione di un “contributo economico di cittadinanza”. Come già espresso questo sarebbe solo l’inizio di un ben più ampio progetto che sto spiegando dalla A alla Z in un libro che sto scrivendo, la prima parte è pronta e può essere richiesta inviandomi con un ms in fb la propria mail dove inviare il doc. informativo!!(Autore Bruno Tedeschi- per contatti chiedere amicizia Facebook)
giovedì 22 settembre 2011
mercoledì 21 settembre 2011
lunedì 19 settembre 2011
Una manovra inutile
ALL'INIZIO DI LUGLIO E' APPARSO QUESTO ARTICOLO SU IL FATTO QUOTIDIANO DI SALVATORE BAGLIERI...RILEGGENDOLO A DISTANZA DI TEMPO, DOPO UNA MANOVRA INIQUA E INUTILE, MI SEMBRA UTILE RIPROPORLO...
Ma quanto mi rubi? (Sprechi di Stato)
Salvatore Baglieri
Uno Stato che si fa rubare più di 565 miliardi di euro all’anno non è in crisi: è una nazione di deficienti! Con un improbo sforzo aritmetico, ho cercato di mettere insieme il dato complessivo di quanto ci costa il malgoverno della Casta. ?Ho cercato anche di separare in modo razionale le voci di questo bilancio della vergogna. ?Ecco i risultati dello spreco di Stato:
Evasione fiscale: 120 miliardi di euro l’anno; ?3 milioni di lavoratori in nero: più di 50 miliardi.
La corruzione di politici e funzionari pubblici ci costa 60 miliardi.
C’è poi la voce sprechi: se accorpiamo i Comuni con meno di 5.000 abitanti, sciogliamo province e Comunità Montane, razionalizziamo i consumi energetici, rendiamo più efficiente l’amministrazione pubblica (ad esempio, con l’adozione di software open source e con prezzari unificati per gli acquisti e gli appalti), semplifichiamo la burocrazia, dimezziamo il numero dei parlamentari, abbassiamo i loro stipendi e vitalizi, diminuiamo del 90% le auto blu, aboliamo il finanziamento ai partiti e ai giornali, riduciamo le regalie alla Chiesa Cattolica, smettiamo di andare a sparare all’estero, non compriamo altri cacciabombardieri e annulliamo le grandi opere inutili, possiamo ipotizzare di mettere insieme almeno altri 50 miliardi (stima molto prudenziale).
E siamo a più di 280 miliardi sperperati dallo Stato italiano ogni anno.
Il non funzionamento dello Stato Italiano è però causa della perdita di un altro fiume di denaro (nostro).
Le mafie fatturano circa 135 miliardi di euro.
Gli incidenti sul lavoro ci costano 43 miliardi all’anno.
Estorsioni e usura 24 miliardi.
La contraffazione delle merci 18 miliardi.
I crac finanziari più di 5 miliardi all’anno (media degli ultimi 10 anni).
C’è poi il costo economico della burocrazia per imprese e famiglie, le lungaggini burocratiche, le piccolissime imprese che vengono strozzate sul nascere dai bizantinismi autorizzativi… E poi c’è la lentezza della giustizia che rende improbabile recuperare i crediti, premia i truffatori e ogni sorta di furbi che usano i cavilli legali per fregare la gente onesta e toglie agli investitori stranieri la voglia di impiantare imprese in Italia… Un danno immenso, difficile da quantificare, quindi stiamo molto bassi, per non farci accusare di esagerazioni, e conteggiamo “solo” 60 miliardi di euro.
E fanno 285 miliardi di euro. ?Per un totale di 565 miliardi di euro all’anno.
Quanto ci costa il circolo vizioso?
Ma volendo fare un discorso di ampio respiro dobbiamo anche calcolare che un sistema che premia evasori fiscali, mafiosi, truffatori, corrotti, distrugge risorse con lo spreco, le lentezze burocratiche e penalizza i più abili e i più onesti premiando la feccia della nazione, uccide immerse risorse potenziali.
Quantificare questo danno indiretto è impossibile, ma sicuramente l’Italia sarebbe decisamente più ricca e felice se le cose funzionassero un po’ meglio.
Ma anche restando ai numeri quantificabili il nostro totalone da 565 miliardi di euro (più di un milione di miliardi di lire) fa paura.
Se solo riuscissimo a ridurre questa emorragia di un decimo all’anno saremmo ricchi e cancelleremo il debito dello stato (1.800 miliardi di euro) in pochi anni.
Che fai, t’incazzi o fai finta di niente?
giovedì 15 settembre 2011
Sigg.ri laici e togati del CSM, l’organo che deve tutelare l’indipendenza della Magistratura e la sua fedeltà alla Costituzione,
molto di quello che è accaduto e accade è a mio avviso imputabile a disinformazione, qualche distorsione, ed una programmatica gestione del silenzio, che solo consente di colpire individualmente anche intellettuali, magistrati, persone di valore che toccano quello che Voi non potete non conoscere.
Il mio pensiero corre a Carlo Palermo, a Clementina Forleo, a Luigi De Magistris, Paolo Borsellino, Giovanni Falcone, e a tanti che hanno osato andare o indicare oltre quello che è a chiunque noto come il terzo livello.
La vicenda che è ormai nota a tutto il paese non è il caso di un Magistrato stranito.
Questo Magistrato era additato ad esempio e parlano per lui pareri, storia, riconoscimenti collettivi e oggi anche alcune consulenze, non certo fatte per argomentare sul suo stato di salute, ma per lasciare traccia clamorosa nella storia di una vicenda che sta delegittimando il CSM dinanzi a tutto il paese.
Come Voi non sapete, o sapete, nel novembre 2008 depositai una denuncia su fatti gravi appresi che avvenivano nella Cecchignola, a Roma.
Non avevo allora né le categorie, né i percorsi culturali che mi consentissero di inquadrare a fondo, non prevedevo reazioni violente, clandestine, organizzate.
Neanche immaginavo che si potesse tentare di far passare per folle, o disturbato, una persona che adempi va ad un suo dovere civico preciso in perfetta coerenza con la sua deontologia ed etica professionale....continua
Da innumerevoli dati, registrazioni audio, mail, sms, conoscenze dirette ed indirette emergeva un quadro che lascio a Voi giudicare.
Una setta esoterica, a copertura satanica, esercitava tutte le attività note a chiunque non chiuda gli occhi: vi partecipavano militari, ufficiali, alcune donne, ragazzini e un memoriale inequivoco è agli atti della V Commissione del CSM.
Se siete quello che la Costituzione Vi affida, pretendete di leggerlo.
Il quadro delle manovre utilizzate per tappare la bocca ad un Magistrato per bene, ha fatto emergere prima ancora che potessi classificarla, una realtà agghiacciante.
Non inverosimile, non incredibile, non velleitariamente indicata; ma certa, vera, poi man mano confermatasi.
Signori, militari di un Ordine, psichiatri deviati, pronti a coprire, magistrati intenti a delegittimare e oggi anche in particolare membri laici, di elezione politica, hanno insieme coperto ciò che emerge inequivocabilmente.
All’epoca fui sottoposto ad un vero e proprio sequestro di persona, illustrato oltre ogni dubbio nel memoriale, uno psichiatra occultò la verità, organizzò il condizionamento di solo alcuni miei parenti e fu posta una presunta pietra tombale.
Da allora, ho raccolto prove, indizi, registrato condotte inaccettabili e avuto conferme dirette del tutto.
Vi è un Primario psichiatra che ha parlato di vicenda affollata da persone pericolose, un altro da me scelto dopo aver saputo quale storia avesse, che in camera caritatis, ma di fronte a testimoni, ha detto, parlato, indicato la sua scelta e strada a partire dalla fine degli anni ’80, non sono io a parlare di Illuminati, incappucciati, massoneria, Progetto Monarch, e di arruolamento di psichiatri, di una porzione delle Forze dell’Ordine, e di una strategia occulta.
Sono i fatti che parlano: ed ora, insieme ai fatti, decine di migliaia di persone, che presto saranno centinaia di migliaia.
Gli audio che per una incredibile archiviazione consentivano solo di sentire “una donna sola, intenta a lavori casalinghi”, sono stati ormai sentiti da decine e decine di Avvocati, intellettuali, politici, psicologi, e psichiatri democratici e non deviati.
Costituiscono la prima prova storica, verificabile, da me logicamente analizzata – prima ancora che sapessi di che si parlava.
Una setta, al lavoro, una donna soggiogata, scissa, usata; dei ragazzini coinvolti, ma anche un estendersi di quella realtà ad altri lidi.
Napoli, Capua, Caserta, Milano, Genova.
E il Progetto, confessato, immaginificamente ricondotto ad un modello ideale di “Società Romana”: i Centurioni, la forma sostitutiva della Religione, il sesso come governo, dominio, e ricatto, gli strumenti: antichi, moderni, scientifico – militari.
Potrei allegarvi tonnellate di documenti, analisi, riscontri; non lo farò.
Vi dico solo che altro arruolato, o limitrofo, ha parlato del Grande Progetto, della sua elaborazione, della sua sperimentazione, del suo estendersi a parte della società, a vertici giudiziari, al mondo del controllo autoritario e violento, tramite la psichiatria, al mondo della sola informazione ufficiale e cartacea.
Un grave errore è stato commesso: sottovalutando risorse etiche, morali, intellettuali, e instradando, mediante la violenza esercitata, un uomo, magistrato, cittadino, un cincinnato intento alla sua diligente e motivata attività professionale ed umana.
Oggi Vi guarda tutto il Paese: perché anche chi fa finta di non sapere legge, compulsa, alcuni nervosamente.
Di una gravità immensa è stato il provvedimento “cautelare” adottato.
Esso, redatto da un magistrato di cui avevo stima, inanella formalmente atti e valutazioni, tutti dimostrati inconcludenti, artefatti, formalmente costruiti.
Vi invito ancora una volta a leggere il solo Memoriale.
Non uno dei giudizi adottati attinge alla realtà profonda dei fatti.
Ma non sprecherò parole, argomenti, allegati, centinaia di sms e mail, analisi di dati audio, riscontri culturali e scientifici.
E’ compito Vostro accertare la verità, difendere la Istituzione pensata per garantire la legalità costituzionale.
Leggete, attingete alla montagna di informazioni che sono a portata di tastiera.
Usate le Vostre doti umane, professionali e l’unica consapevolezza politica che vi è oggi concessa dinanzi ad un Paese che Vi guarda.
Un progetto massonico nero, con un’idea dell’uomo materiale, e una volontà trasversale di vertice è stato scoperchiato.
I soli documenti denunce di terzi anche queste depositate, dimostrano quanto arrogante, violento, sia stato il tentativo di frenare un percorso che porta ad una verità storica e politica democraticamente condivisa.
Questo percorso non è arbitrario, è infarcito di fatti, analizzato mediante il medesimo processo logico – induttivo concreto che ha fatto di me il Magistrato che so di essere.
Falsificate popperianamente qualunque dato; esercitate il Vostro sereno diritto di critica.
Ma invitate il relatore della pratica in V Commissione ed al CSM a dar conto delle sue innumerevoli omissioni, e del perché non abbia dato conto della opposta inequivoca ricostruzione.
Mentre Voi assolverete al Vostro ruolo, il Paese viene informato, formato, reso consapevole, e per la prima volta, un percorso unitario riporta al centro del futuro di uomini e donne i valori etici, il valore della persona, una concezione dell’uomo integrale, rispettosa della identità dell’essere umano.
A chiunque di Voi vorrà, verrà consegnato tutto il materiale documentale digitale e cognitivo necessario.
Il perito da Voi nominato e un consulente da me scelto, per farlo uscire allo scoperto, si apprestano a dare spunti, indicazioni, che sono note come “pista psichiatrica”.
In rete vi sono le relazioni che dimostrano la natura e le finalità di questo inane tentativo.
Non Vi consegnate al giudizio della storia nell’era decadente della Democrazia, segnata da oscure manovre e poteri forti.
Ribellatevi a un ruolo ed un destino che nulla hanno a che fare con la Democrazia e con le regole e con la matrice costituzionale del CSM. .
Qualunque cosa accada, sono consapevole della onestà intellettuale e professionale della stragrande maggioranza dei Magistrati italiani.
Non traditeli, e non tradite un Paese che ha bisogno di pulizia, sereno rigore, valori, alternative.
Questo appello, lettera aperta, documento, è stato redatto di getto.... non richiede elaborazione, correzioni, limature. Parla al cuore, al corpo, all’anima, al cervello della istituzione di cui faccio parte. Ma parla a tutto il paese.
ROMA 11 Settembre 2011
PAOLO FERRARO
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