giovedì 1 maggio 2025

L’uomo planetario

 Oggi i problemi che preoccupano l’umanità hanno una dimensione mondiale e si manifestano nella loro interdipendenza all’interno del sistema planetario: lavoro, risorse, diritti, giustizia, libertà, inquinamento, guerre.

Ci vorrebbe una nuova etica universale concepita però con una nuova forma di pensiero a fondamento di una paidèia più universale. Dobbiamo cominciare a pensare che si debba includere e non escludere, pensare in termini di reciprocità, non di particolarità e di superiorità. Il nuovo imperativo storico è quello di cambiare noi stessi e educarci alla convivialità delle differenze perché siamo legati tutti a un comune destino. Lo sviluppo delle conoscenze scientifiche e delle loro applicazioni  tecnologiche consegna alla responsabilità dell’uomo il futuro dell’intera specie umana e di ogni forma di vita sulla terra. Il prezzo che stiamo pagando per l’abuso delle risorse naturali ci fa capire l’interdipendenza dei problemi legati al nucleare, all’inquinamento, all’effetto serra, alla desertificazione, alla continua distruzione di specie viventi. La soluzione di questi problemi non può avvenire a livello né continentale né nazionale perché le minacce sono universali, come la bomba nucleare, ecologica, biogenetica, etnica e quindi le risposte non possono che essere universali.

 L’uomo planetario ha il senso esistenziale dell’universalità, ha il senso esistenziale della giustizia sociale su scala mondiale, dove le disuguaglianze e gli squilibri sono macroscopici, è aperto alla cultura della multietnicità, riesce a capire il pianeta e non più soltanto il proprio stato-nazione.

Esiste oggi un uomo planetario o abbiamo solo individui che non hanno ancora né la coscienza della specie né la coscienza dell’habitat? (Angela Baldi)

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