lunedì 22 dicembre 2025

Vita dopo la morte

 

E se la fisica quantistica implicasse che voi non potete morire? Non nel senso mistico o religioso, ma come conseguenza diretta delle leggi fondamentali della natura. In questo preciso istante, mentre leggete questo post, potrebbero esistere infinite copie di voi stessi in universi paralleli. In alcuni di questi universi state facendo scelte diverse, vivendo vite diverse. E in alcuni, siete già morti. Ma c'è un aspetto profondamente inquietante: voi non potrete mai sperimentare quegli universi in cui non esistete più. La vostra linea di coscienza può seguire solo i rami della realtà in cui continuate a essere vivi. Questo significa che, dal vostro punto di vista soggettivo, potreste essere effettivamente immortali. Questa non è fantascienza, ma una conseguenza speculativa eppure logicamente coerente di una delle interpretazioni più serie della meccanica quantistica, l'interpretazione a molti mondi proposta da Hugh Everett nel 1957. Secondo questa visione, ogni evento quantistico biforca la realtà in universi paralleli dove tutti i possibili esiti si realizzano simultaneamente. Quando si verifica un evento che potrebbe causare la vostra morte, l'universo si divide: in alcuni rami morite, in altri sopravvivete. Ma voi potete sperimentare solo i rami dove la vostra coscienza continua a esistere. Gli universi in cui siete morti semplicemente svaniscono dalla vostra esperienza soggettiva, pur continuando a esistere oggettivamente. È come se foste immortali, non perché magicamente protetti, ma perché la struttura stessa della realtà quantistica fa sì che possiate seguire solo i rami dove continuate a esistere. Nel 1998, il fisico Max Tegmark ha proposto un esperimento mentale radicale per esplorare questa idea: l'esperimento del suicidio quantistico, che coinvolge una pistola collegata a un rivelatore quantistico. Naturalmente è solo un esperimento concettuale, mai da ripetere nella realtà, ma le sue implicazioni sono vertiginose. Dal punto di vista dello sperimentatore, non importa quante volte prema il grilletto, la pistola emetterà sempre solo un click innocuo, perché può sperimentare solo gli universi in cui rimane vivo. Questo paradosso solleva domande profondissime sulla natura della coscienza, dell'identità personale e della realtà stessa. Se ci sono infinite copie di noi che muoiono in universi paralleli, ha ancora senso parlare di immortalità? E cosa significa per la nostra comprensione della vita e della morte? Nel nuovo video esploriamo in dettaglio questo affascinante paradosso, dall'esperimento del gatto di Schrödinger fino alle conseguenze filosofiche più profonde dell'interpretazione a molti mondi. Un viaggio dove la fisica moderna incontra la metafisica più profonda, dove tutto ciò che credevamo di sapere sulla realtà viene messo in discussione. Scoprite come la meccanica quantistica, la teoria scientifica più verificata e più bizzarra che l'umanità abbia mai concepito, potrebbe implicare che dal vostro punto di vista soggettivo siete destinati a non morire mai. Link al video completo su YouTube di seguito: https://youtu.be/OCC3XFA3K20?si=hEMBPrSZS_JeAolD

#FisicaQuantistica #coscienzaquantica #vitadopolamorte #immortalitàquantistica #multiverso #moltimondi #meccanicaquantistica #scienza




Nessun commento:

Posta un commento