martedì 6 giugno 2023

Gli animali di Zarathustra cosa rappresentano? Qual è il loro significato simbolico?

 Come sapete gli animali di Zarathustra sono un serpente e un'aquila. Il serpente rappresenta l'animale più intelligente, l'aquila il più orgoglioso. L'intelligenza del serpente, in questo caso, evoca la volontà di eternità di Dio e tutti i valori che tale volontà trachiude nel suo "tu devi", invincibile di primo acchito, nello stesso tempo rappresenta la coscienza umana prostrata a quella volontà. Una coscienza strisciante, poiché striscia innanzi al "tu devi" e poi si morde continuamente la testa, ma incapace di strapparla via e quindi incapace di affrancarsi da siffatto libero arbitro; ma è anche subdola, oscura, volutamente poco chiara. 

Il pastore che recide con un morso la testa del serpente raffigura invece la volontà di potenza dell'uomo che si affranca della volontà di Dio e che non vuole più strisciare prostrato ai suoi piedi, solo così può diventare uno spirito libero, un oltreuomo, perché capace di liberarsi anzitutto del libero arbitro: che in realtà è una prigione. Dunque la testa recisa del serpente rappresenta simbolicamente Dio e tutti i vecchi e obsoleti ideali, nonché gli immani valori di cui la credenza in Dio è portatrice di emblemi e cause ed effetti del più indegno infimo carattere umano.

L'aquila, che porta con sé il serpente attorcigliato attorno al collo, rappresenta la nuova coscienza dell'oltreuomo che finalmente si libra in aria leggero e si eleva al di sopra di sè e di Dio, con la suprema volontà di voler diventare egli stesso un dio, ossia il nuovo creatore del proprio destino elevando e liberando la coscienza e l'intelligenza dell'uomo vincendo lo "Spirito di Gravità", cioè Dio, che è la madre di ogni metafisica e di tutto ciò che Esso costringe verso il basso con la sua idealità, le sue illusioni. Dunque l'aquila porta in alto la coscienza dell'uomo e la invita a danzare nella "novità" della libertà. D'ora in poi inizia la trasmutazione di tutti i valori. Con la testa recisa ora il serpente diventa soprattutto volontà di volere l'eterno ritorno della nuova coscienza dell'uomo oltre-uomo: infatti il serpente si conchiude, a mò di anello su se stesso, diventa uno spazio diveniente iniziando a ruotare su se stesso come un tempo infinito ma circolare, dando inizio alla "sua" eternità, eternando il tempo, l'uomo, la volontà di potenza, il passato e il futuro, e l'eterno attimo diviene la continuità del presente.

Giovanni Provvidenti del Gruppo COSTELLAZIONI

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